domenica 14 marzo 2010
«Alla Christuskirche Joseph Ratzinger è di casa» (Badaracchi)
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«Alla Christuskirche Ratzinger è di casa»
DA ROMA
LAURA BADARACCHI
Una comunità piccola ed eterogenea, che abbraccia il perimetro della capitale e della provincia, per estendersi a tutto il Lazio. I 350 evangelici luterani che oggi accolgono il Papa nella loro chiesa di via Sicilia «vanno dall’ambasciatore al disoccupato, dal professionista all’operaio ». Un microcosmo variegato, descritto dal pastore Jens-Martin Kruse, sposato con tre figli piccoli, da un anno e mezzo a Roma dopo aver guidato una grande parrocchia di Amburgo: «Il 60% dei fedeli abita stabilmente a Roma, altri lavorano in città dai tre ai cinque anni e poi tornano in Germania. Ma tra noi ci sono anche finlandesi e indonesiani, danesi e svizzeri, austriaci e lettoni». L’internazionalità non manca dunque, anche se lo «zoccolo duro» è costituito dai conterranei di Ratzinger.
«Siamo lieti di accogliere il vescovo di Roma: abbiamo tanto atteso e voluto questo incontro», confida Kruse, ricordando che l’invito era stato formulato nel 2008, per il 25° anniversario della visita di Giovanni Paolo II alla stessa Christuskirche, l’11 dicembre 1983: «La prima volta di un Pontefice in una chiesa luterana», sottolinea il pastore. Il fatto che Benedetto XVI abbia accettato di pregare con loro ribadisce «i rapporti cordiali con la Chiesa cattolica». Relazioni di «buon vicinato» intessute soprattutto nel quotidiano, condividendo momenti di preghiera come «la Via Crucis durante la Settimana santa, vissuta insieme ad altre chiese della zona» afferma con soddisfazione Kruse menzionando l’amicizia con i Focolari, la Comunità di Sant’Egidio, i benedettini di San Paolo fuori le Mura e i connazionali del Collegio germanico e della comunità di cattolici tedeschi che si ritrovano a Santa Maria dell’Anima.
«Abbiamo accolto con grande gioia l’elezione di Benedetto XVI: lo conosciamo bene», confida il pastore: nel 1998 infatti l’allora cardinale Ratzinger moderò una tavola rotonda sull’ecumenismo presso la chiesa luterana di Roma, dov’è tornato per ascoltare diversi concerti. Si può dire che il Papa sia «di casa», quindi il culto domenicale odierno si svolgerà come sempre, tra letture bibliche e inni. Dopo la preghiera, un incontro col Consiglio della comunità, «ma non porremo domande sulla dottrina: spetta ad altri – precisa Kruse –. Noi siamo una parrocchia e ci auguriamo che il dialogo ecumenico faccia passi in avanti». Il problema è particolarmente sentito, visto che sono numerose le coppie miste luterano-cattoliche. E poi la questione dei figli: «A scuola spesso devono spiegare che non sono una setta, ma cristiani».
Intanto si cammina, insieme alle altre Chiese cristiane e da soli: dal servizio della diaconessa e delle donne che visitano a domicilio gli anziani soli, alla colazione per i poveri offerta due mercoledì al mese in via Toscana: «Arrivano ogni volta circa 120 persone, soprattutto italiane – conclude Kruse –. Vedove, alcolisti, malati mentali, giovani dell’Est europeo. Sanno di trovare non solo un pasto, vestiti, medicine, ma ascolto e accoglienza ».
© Copyright Avvenire, 14 marzo 2010
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