lunedì 8 marzo 2010
La Chiesa e la morale non rispettata. Il commento di Franco Garelli (La Stampa)
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La Chiesa e la morale non rispettata
FRANCO GARELLI
Nonostante la «tolleranza zero» di Benedetto XVI sulla pedofilia del clero cattolico o la sua denuncia del carrierismo privo di scrupoli che starebbe contagiando gli ambienti ecclesiali, il vento «anti-romano» soffia con sempre maggior forza.
Lo sconcerto è diffuso sia nel mondo laico che tra i cattolici impegnati, di fronte alla sequenza di notizie che vedono figure religiose e ambienti ecclesiali coinvolti in scandali e casi di corruzione. Anzitutto, dalle inchieste giudiziarie su Angelo Balducci (ex numero due della Protezione civile, indagato per gli appalti del G8, e persona che nientemeno si fregia del titolo di Gentiluomo del Papa) balzano alle cronache intrecci incresciosi con gli ambienti vaticani, vuoi nella persona di un uomo di chiesa che conservava in una cassetta di sicurezza assegni degli appalti truccati, vuoi in un membro del coro di San Pietro che procacciava per Balducci incontri omosessuali.
È di questi giorni inoltre la notizia che uno dei discepoli del fondatore dei Legionari di Cristo ha raccontato alla radio messicana di essere stato oggetto di abusi sessuali, chiedendo alla Congregazione un risarcimento di 26 milioni di dollari per non svelare più nulla. L’ultima ferita chiama in causa proprio la Chiesa d’origine di Ratzinger, con la rivelazione di casi di pedofilia che si sarebbero verificati molti anni fa a Ratisbona nel coro di voci bianche diretto dal fratello del Papa; notizia questa che è seguita all’autodenuncia per abusi sessuali del rettore di uno dei più prestigiosi licei cattolici della Germania e all’irruzione della polizia per analoghi reati in un collegio bavarese tenuto dai Benedettini.
Vicende come queste non fanno certamente bene né alla Chiesa né alla più ampia società.
In Italia, la gente comune è già nauseata (anche se il disgusto non sembra avere conseguenze nella cabina elettorale) da forze politiche che passano sopra le regole democratiche e che nella realizzazione delle opere pubbliche di fatto si affidano a faccendieri senza scrupoli e affini alla corruzione. Figurarsi cosa pensa di una Chiesa che in varie circostanze risulta invischiata in queste zone d’ombra, che la confermano nell’idea che essa «predica bene e razzola male», stando ai casi di suoi ministri impegolati in scandali di varia natura. Anche la Chiesa non è risparmiata dalla crisi che oggi investe tutte le istituzioni, capace di vanificare il suo motto antico «extra ecclesiam nulla salus».
Ciò che sta avvenendo in Germania è a questo livello emblematico. In quella nazione non è in discussione la funzione pubblica e sociale delle due più grandi istituzioni religiose, rappresentate dalla Chiesa cattolica e dall’insieme delle Chiese evangeliche. Queste ultime se la passano meglio della Chiesa cattolica, anche se esse vivono una crisi di rappresentanza, sfociata di recente nelle dimissioni della loro «papessa», che appena neo-eletta è stata fermata alla guida della sua auto in stato di ubriachezza.
Ma i mal di pancia del mondo cattolico sono molto più profondi e laceranti, proprio per la scoperta che la pedofilia del clero cattolico è una faccenda anche nazionale, non limitata soltanto agli Usa e all’Irlanda. Gli oltre 100 casi di abusi sessuali su minori attualmente denunciati avrebbero riguardato nel tempo soprattutto gli istituti e i collegi gestiti da due grandi ordini religiosi (i gesuiti e i benedettini), particolarmente dediti alla formazione delle élite; più che le scuole che dipendono dalle diocesi cattoliche tedesche, che annoverano tra gli insegnanti una larga quota di laici.
Nell’insieme, il mondo delle istituzioni ha reagito in modo composto a queste notizie sconvolgenti, e nessun partito o «chiesa parallela» sembra voler approfittare della grave crisi che sta interessando la Chiesa cattolica, riconoscendo che le «mele marce» sono una piccola realtà di un’istituzione che contribuisce a vari livelli a dar stabilità al sistema.
Tuttavia, l’opinione pubblica è in gran subbuglio e si sta diffondendo un sentimento anti-vaticano (di cui si fanno portatori sia il mondo laico, ma anche alcune realtà ecclesiali) per il preteso monopolio della Chiesa cattolica sulle questioni dell’etica sessuale e familiare. Perché il Vaticano e i vescovi si ergono a baluardo di una rigidità morale che non sono in grado di far rispettare nemmeno dentro il loro recinto? Perché questa istituzione religiosa non è disposta a rivedere alcune sue norme che rendono infelici le persone e producono molti danni?
Ovviamente si tratta di interrogativi anche rivolti al Papa tedesco, che pure si dà un gran da fare per ripulire gli ambienti ecclesiali della gramigna che contamina il grano e per ribadire la maledizione biblica per cui meglio sarebbe che «chi fa violenza ai piccoli e agli indifesi non fosse mai nato».
© Copyright La Stampa, 8 marzo 2010 consultabile online anche qui.
Qualche osservazione. Occorrerebbe precisare che Balducci e' "gentiluomo" dal 1995 e non dal 2005 ma tant'e'...
Inoltre Garelli "tralascia" di specificare che i problemi che oggi Benedetto XVI HA DECISO di risolvere si riferiscono a fatti accaduti molto tempo prima della sua elezione. Su questo, mi dispiace, insistero' per sempre.
Puo' anche darsi che soffi un certo vento di insofferenza verso la Chiesa Cattolica, verso il Vaticano e verso i vescovi, ma dobbiamo riconoscere che esso non investe il Santo Padre.
Lo ammette anche Garelli quando loda "la «tolleranza zero» di Benedetto XVI sulla pedofilia del clero cattolico o la sua denuncia del carrierismo privo di scrupoli".
Si sta verificando uno strano fenomeno, che io pero' comprendo perfettamente, e che e' gia' stato autorevolmente sviscerato da ottimi commentatori come Valli, Peloso, Galeazzi e Tornielli.
Ho come la sensazione che i fedeli avvertano un certo "scollamento" fra il Papa ed il resto della gerarchia cattolica. Al Papa viene riconosciuta una statura morale enorme. La sua figura e' l'unica veramente credibile in questo panorama devastante che investe tutta la societa', non solo la Chiesa.
Si ha davvero la sensazione che il Papa sia piu' ascoltato dai fedeli che dai vescovi e dai sacerdoti.
Occorre una inversione di rotta.
E' necessario che finalmente sia REALE e VISIBILE la piena comunione fra i vescovi ed il Papa.
Come fare?
Difficile rispondere. Innanzitutto occorre fare pulizia (fra i pedofili come fra i carrieristi), eliminare le zavorre inutili (titoli ed onoreficenze tanto per fare due esempi), evitare di andare a cena con questo o quel politico facendosi anche scattare foto che poi, puntualmente, finiscono su Dagospia, evitare di rilasciare commenti o interviste che sfocino direttamente nella politica (e' solo di ieri lo scivolone mediatico di un vescovo che poi la Cei ha smentito generando ancora piu' confusione).
L'unita' della Chiesa deve essere visibile e la curia deve imparare a sostenere davvero il Santo Padre.
Sappiamo quanto sia pericoloso identificare la Chiesa solo con il Papa, ma, francamente, di questi tempi il fedele semplice non ha scelta.
Occorre davvero un rinnovamento alle radici. E' Benedetto XVI che ci indica la via...seguiamola tutti. Vale per noi, ma anche per la gerarchia!
Nulla e' peggio della famosa frase: "la Chiesa predica bene e razzola male".
R.
p.s. se per "cambio delle regole" Garelli intende il celibato, non ci siamo proprio...
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4 commenti:
sì, per cambio di regole Garelli intende proprio quello. Si usa l'argomento celibato e nel peggior senso del termine.Cioè si fa della propaganda mentre la questione è così grave e devastante.
Cara Raffaella, conoscendo Garelli è probabile che con cambio di regole in qualche modo sottenda proprio alla questione del celibato.
Vorrei aggiungere anche che molte persone di fronte ai casi di pedofilia o abusi è ovvio che si scandalizzino, cos'altro dovrebbero fare?
Ma d'altra parte mi provoca sempre un po' di orticaria il giustizialismo facile che tende a buttare il bambino con l'acqua sporca.
Si consideri anche che la Chiesa continua ad essere viva, grazie a molti che vivono quotidianamente E IN SILENZIO la loro sequela al Signore Gesù. Il Magistero del Santo Padre è veramente una grazia, ma vi sono anche altri Vescovi e Cardinali di vera ortodossia e grande testimonianza di vita.
I fedeli animati da vera fede sanno chi seguire, i cattolici-della-domenica tendono a scandalizzarsi perchè faticano ad appartenere veramente, poi ci sono i prevenuti che per un qualche interesse (politico, di potere ecclesiale, economico) sfruttano l'occasione per rovesciare il tavolo a loro favore.
Sopratutto questi ultimi mi sembrano davvero pericolosi.
Il pezzo di Garelli è ipocrita, compiaciuto e capzioso. Tra l'altro dimentica di specificare che i problemi che Papa Benedetto sta affrontando sono un cortese lascito dei predecessori e non mi riferisco certo al celibato ecclesiastico.
Non mi illudo che questa Curia voglia seguire il Papa. Seguirlo significherebbe rinunciare ai loro privilegi. Ci vuole la ramazza, quella con i denti di ferro.
Alessia
Certo Garelli avrà i suoi preconcetti, ma mi sento di dargli ragione quasi al 100%.E'chiaro che il Papa, é arrivato nel 2005 e solo lui ha le spalle larghe e forti per portare tutti questi macigni. Tuttavia un papa, negli ultimi 40 anni ce l'abbiamo sempre avuto, papa buono, santo subito,ecc... eppure certe cose sono successe. Il disgusto degli italiani, ma in particolare dei fedeli sarebbe minimo se ci fossero solo i casi di pedofilia di 40anni fa. Il problema é che nell'ultima settimana si è scoperto un giro di prostituzione maschile nelle mura vaticane, cardinali che pranzavano e cenavano con faccendieri, 2 interventi a gamba tesa, sulla già complicata questione delle regionali, uno a favore e l'altro contro il governo, un sacerdote incaricato di reciclaggio di denaro sporco e quale provvedimento prende il vaticano oggi? Rimuove Fisichella. Cioé siamo arrivati che ormai il più pulito ha la rogna, come si dice dalle mie parti, e chi si rimuove?uno delle poche persone per bene rimaste nella nuova babilonia capitolina. questo aihmé, é successo ieri, non dieci o venti anni fa...Chiara prova che magari la tolleranza zero per la pedofilia, gliela fanno pure passare al Papa, ma STOP al degrado e alla corruzione del Vaticano, manco sperarci.
Max
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