Quando Mons. Dolan criticò il New York Times (che non pubblicò il suo articolo) su pedofilia ed ebrei. Due pesi e due misure...

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Clicca qui per la traduzione in italiano dell'articolo di Mons. Dolan (a cura di Fides et Forma)

Pedofilia/ Quando vescovo NY criticò 'Times' e riguardo a ebrei

Mons. Dolan ha accusato il giornale di due pesi e due misure

Roma, 2 apr. (Apcom)

L'arcivescovo di New York Timothy Dolan, che nei giorni scorsi ha criticato il 'New York Times' per aver rivolto al Papa critiche "scorrette e inaccurate", aveva già stigmatizzato il quotidiano 'liberal' della Grande Mela per aver usato due pesi e due misure nel caso della pedofilia, quando nel banco degli accusati finisce un prete o un rabbino newyorkese.
L'arcivescovo Dolan aveva dedicato un articolo pubblicato sul suo blog, 'The gospel in the digital age', all'"anti-cattolicesimo". "Non è iperbolico definire il pregiudizio contro la Chiesa cattolica un passatempo nazionale", aveva scritto.
Pur dando il benvenuto alle critiche e alle domande, il presule, in particolare, scriveva: "Il 14 ottobre, sulle pagine del 'New York Times', il giornalista Paul Vitello riferiva della triste diffusione dell'abuso sessuale nella comunità ebraico ortodossa di Brooklyn.
Secondo l'articolo, c'erano quaranta casi di tali abusi solo l'anno scorso in questa piccola comunità. Eppure il 'Times' non ha domandato quel che ha chiesto incessantemente quando ha affrontato lo stesso tipo di abusi tra una piccola minoranza di preti: la pubblicazione del nome degli abusatori e dei documenti, le indagini indipendenti, la totale trasparenza.
Invece, viene citato un avvocato che chiede ai funzionari giudiziari di riconoscere 'la delicatezza religiosa' né viene rivolta alcuna critica alla decisione del procuratore distrettuale di lasciare che i rabbini ortodossi gestiscano i casi 'internamente'.
Dato che la Chiesa cattolica ha la sua propria orribile esperienza, è difficile per me criticare i vicini ebrei ortodossi, e non voglio farlo... ma - concludeva l'arcivescovo di New York - posso criticare questo tipo di 'indignazione selettiva'".

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