martedì 4 maggio 2010

Alla fine la verità su Maciel è riuscita ad emergere (Giansoldati)


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TORINO.

È proprio vero che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.
Alla fine la verità - terribile - sulla doppia, anzi tripla vita di padre Marcial Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo, scomparso due anni fa dopo essere stato sospeso a divinis per pederastia, è riuscita ad emergere. Nonostante le altissime coperture di cui ha goduto per anni e anni. Non solo avrebbe violentato bambini, ma ha mentito reiteratamente all’autorità ecclesiastica, facendo leva in modo spregiudicato sul suo (enorme) potere economico.
L’inchiesta, fortemente voluta dal cardinale Ratzinger quando ancora era alla Congregazione della Fede, è arrivata alle battute finali. Tutto è nero su bianco: la condotta morale di questo diabolico sacerdote «ha causato serie conseguenze nella vita e nella struttura della Legione, tali da richiedere un cammino di profonda revisione». E questo comporterà anche un confronto sincero «con quanti, dentro e fuori la Legione, sono stati vittime degli abusi sessuali e del sistema di potere messo in atto dal fondatore».
Detto in breve, Benedetto XVI ha deciso di commissariare la congregazione che attualmente conta 700 sacerdoti e 2.500 seminaristi presenti in quattro continenti. L’orientamento prevalente è di salvare la struttura sana, le cose buone che sono state fatte, le scuole, le università, i seminari. Tuttavia appare quasi scontato il ricambio dei vertici attuali, difficilmente credibili quando affermano di non essere mai stati a conoscenza dei movimenti ambigui di padre Maciel. Le prime denunce di pedofilia cominciarono a circolare su di lui sin dalla metà degli anni ’50, ma solo nel 1997 vennero allo scoperto.
Pesanti accuse pubbliche, persino un film, hanno avuto la meglio sulla spiccata propensione dell’entourage di Papa Wojtyla a lavare i panni in casa. Pian piano che le indagini andavano avanti, saltava fuori una storia noir che nemmeno la fantasia di Dan Brown avrebbe potuto partorire.
Pederasta, morfinomane, affarista, bugiardo, padre Maciel, dotato di un carisma eccezionale e di una grande intelligenza, pare sia stato talmente abile da riuscire a vivere tre vite, con tre differenti identità, mettere in piedi due famiglie, frequentandole in modo continuativo, con tanto di figli (di cui uno abusato da lui stesso), nel contempo fondare e gestire un impero spirituale.
Originario dello stato messicano di Michoacan, padre Degollado, veniva chiamavano affettuosamente “Mon Père” dai suoi seguaci. Ha affascinato schiere di giovani. E dire che in gioventù gli esordi non furono dei più brillanti: fu espulso in due seminari proprio per i suoi orientamenti omosessuali. f.gia.

© Copyright Il Mattino, 3 maggio 2010

1 commento:

mariateresa ha detto...

notate la frese "Pesanti accuse pubbliche, persino un film, hanno avuto la meglio sulla spiccata propensione dell’entourage di Papa Wojtyla a lavare i panni in casa. "

e buonanotte suonatori, null'altro si dice.
Chiaro?
Del film non sapevo.
Mah, cari amici.Dico solo, mah.