giovedì 6 maggio 2010
«Diritti delle vittime violati». Il card. Schoenborn attacca Sodano e "apre" anche alle coppie gay e ai divorziati (Peloso)
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il caso pedofilia
«Diritti delle vittime violati» Da Vienna attacco a Sodano
Il cardinale Schoenborn "apre" anche alle coppie gay e ai divorziati
Francesco Peloso
LE RECENTI parole pronunciate dal decano del Sacro Collegio cardinalizio, il cardinale Angelo Sodano, in occasione della messa di Pasqua, sono da considerarsi «una grave violazione nei confronti delle vittime degli abusi sessuali».
E' questo il duro giudizio del cardinale di Vienna, Christoph Schoenborn, in relazione alle affermazioni compiute dall'ex Segretario di Stato nel corso della celebrazione pasquale durante la quale, rivolgendosi al Papa, definì «chiacchiericcio» le polemiche intorno allo scandalo degli abusi nella Chiesa.
Non solo: Schoenborn, considerato uomo molto vicino a Ratzinger, ha confermato che Sodano «impedì l'istruzione di un'indagine sul caso del cardinale Groer 15 anni fa», cosa che invece voleva fare l'allora cardinale Joseph Ratzinger.
La vicenda è quella relativa all'arcivescovo di Vienna Hans Groer, coinvolto negli anni '90 in una vicenda di abusi sessuali che, successivamente, lo costrinse alle dimissioni.
Quello di Schoenborn è un "uno-due" senza precedenti, del resto il cardinale si sta distinguendo per la fermezza e l'apertura ai laici nella gestione dello scandalo pedofilia.
Ma il fatto di chiamare direttamente in causa Sodano, uno degli uomini chiave del pontificato di Giovanni Paolo II, costituisce un salto di qualità nel dibattito interno alla Chiesa anche perché Schoenborn, contestualmente, invoca una riforma della Curia troppo chiusa e poco sensibile alla voce delle chiese locali. L'arcivescovo di Vienna, teologo autorevole e uomo di contatto con l'oriente, parlando con la stampa ha anche spiegato che la crisi in corso «in una scala da 1 a 5 ha una gravità pari a 3», mentre in Irlanda si può dire che ha assunto connotati «catastrofici»,e in Austria i fedeli stanno uscendo in massa dalla Chiesa cattolica. Per questo ha deciso di lanciare l'allarme.
Schoenborn ha anche affermato che nella Chiesa, in materia di abusi sessuali, «è finito il tempo delle coperture». Ha poi sottolineato che «è necessario costruire un sistema aperto» perchéè nelle strutture chiuse che si possono generare i fenomeni di abuso. Inoltre il porporato austriaco ha messo in luce l'importanza del ruolo dei laici nella denuncia dello scandalo e in particolare delle donne. Poi un'altra bordata contro Roma: Schoenbron ha infatti rilevato come non sia un mistero che la Curia vaticana abbia bisogna «di un' urgente riforma» secondo i criteri dell'internazionalizzazione.
Significative anche le affermazioni del cardinale in materia di etica e morale, soprattutto per l'apertura sulle coppie gay e sui divorziati risposati. «In tema di omosessualità? ha detto - si deve considerare anche la qualità di una relazione» e, se questo elemento c'è, «se ne può parlare con apprezzamento. Una relazione stabile è sicuramente meglio di un modo di vivere nel quale prevale la promiscuità». E' dunque una piccola bomba quella lanciata da uno dei cardinali più autorevoli della Chiesa di Roma che, evidentemente, intravede i segni di una crisi grave in quanto sta accadendo.
Anche sui divorziati-risposati l'arcivescovo di Vienna sprona la Chiesa a cercare una nuova visione, in quanto in passato i matrimoni duravano a lungo ma ora non è più così.
© Copyright Il Secolo XIX, 5 maggio 2010
Mah...
Mi chiedo anche: come mai nessun giornale riporta queste dichiarazioni ampiamente citate anche sul blog grazie ad Alberto?
Fino a poco tempo fa simili "aperture" sarebbero andate via come il pane. Evidentemente non si possono citare certe frasi senza citare, contemporaneamente, anche il caso Groer. E ricadiamo sempre nello stesso discorso...
R.
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26 commenti:
Schoemborn sta facendo campagna elettorale in vista del futurissimo conclave.
Alessia
Si', non vedo che cosa c'entri la giustissima lotta contro la pedofilia con altri argomenti.
E' decisamente pericoloso mischiare le carte.
R.
Paura di "scottarsi", dopo gli autogol recenti?
O visto che le risposte ci sono, ma non piacciono, e' meglio il silenzio?
La seconda che hai detto, Anonimo :-)
R.
Mah... Francamente non capisco più Schoenborn.
Sempre più chiara, invece, la connivenza dei giornali. Lasciarsi scappare persino un'apertura ai gay, pur di non entrare nel discorso "insabbiature"...
Chissà, magari anche loro erano sul libro paga di Maciel o dello Ior d'altri tempi...
è proprio un "girotondo"!
Cmq, la tanto "invocata" vicinanza fra Mons. e il Papa, che i giornali puntualmente ripropinano, sta andando a farsi benedire, ammesso che ci sia mai stata (e qui non so, visto che non seguivo il blog, in passato!)
secondo me Schoenborn contava di essere ascoltato sul resto proprio perchè ha fatto queste aperture.Chi ascolta i ministri della Chiesa amenochè non facciano certi discorsi? Ma non è andata così.E forse proprio per le ragioni che va ventilando la nostra Raffaella.
Il NYT anzi ha fatto di recente un suo articolone proprio su Groer perchè gli rugavano le cose dette da Schoenborn e ha parlato del ruolo "complesso" del cardinale ratzinger.Perchè al massimo possono riconoscergli questo:un ruolo complesso.
La prossima per Schoenborn è presentarsi nudo a una conferenza stampa per vedere se la cosa fa notizia e se gli prendono in considerazione tutto il discorso.
Quella della nostra Mariateresa non e' affatto un'ipotesi da scartare e non parlo del cardinale nudo ovviamente :-) ma del fatto che forse egli ha voluto attirare l'attenzione su tutto il discorso...
R.
Raffa, come giustamente hai detto (e ti ringrazio della citazione) gli articoli sulle dichiarazioni di Schoenborn li ho più volte citati da parecchi giorni. Però, come sai, a noi interessa la verità, e quella provata. E non è la prima volta che dobbiamo confutare gli articoli di Peloso, che inviterei a prendere sempre con moltissime molle.
Non nego che il cerchio intorno a Sodano si sia stringendo (benché avessimo già notato che la CDF ha 23 membri e 3 sezioni e che da una cinquantina d'anni vige più il principio collegiale che quello autoritario), ma vorrei sapere da quale fonte Peloso abbia tratto un attacco espresso di Schoenborn a Sodano. L'unico articolo in cui si legge il nome di Sodano con riferimento a queste dichiarazioni è quello del Wiener Zeitung, dove però è il giornalista che attacca Sodano e non ci sono virgolettati di Schoenborn su Sodano.
Che poi quasi tutti avessimo letto nelle precedenti dichiarazioni di Schoenborn su Groer un implicito riferimento a Sodano, è un'altra cosa. Non sono qui a difendere Sodano, ma solo a ristabilire - salvo prova contraria - una corretta informazione.
Ineccepibile invece il tuo commento sui media: l'improvvida uscita del Cardinale su omosex e divorziati, in passato, avrebbe riempito i vari Repubblica, Corriere ecc. Oggi c'è uno strano silenzio. E viene il legittimo dubbio che ci sia qualche Cardinale da difendere.
http://www.wienerzeitung.at/DesktopDefault.aspx?TabID=3941&Alias=wzo&cob=489688
Alberto
Ottima Mariateresa!
Basta che Raffa poi non ci posti la foto della conferenza stampa...
Alberto
Grazie, carissimo Alberto!
In effetti mai l'arcivescovo di Vienna fa il nome del card. Sodano.
E' una deduzione giornalistica che pero' non e' lecito dare per scontata.
Personalmente non credo proprio che sia coinvolto solo un cardinale. E' troppo semplice scaricare la colpa solo su una persona ed anche ingiusto.
Qualcuno fara' mai un passo avanti per chiarire? Illusa!
R.
Mi dispiace rompere l'idillio ma ritengo che il principe von Schoenborn non possa piu' essere principe della Chiesa, ma solo del Sacro Romano Impero.
Francesco
Uff, volevo fare lo scoop :-))
R.
Sul Riformista invece Peloso se la prende con Bertone
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201005/100506peloso.pdf
Sul Fatto si sta preparando la puntata di annozerro su Firenze
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201005/100506accordiborromeo.pdf
Alessia
concordo con Alberto, gli articoli di Peloso cercano sempre il tutti-contro-tutti tra i cardinali. non lo trovo affidabile.
Credo che sia il caso che la Santa Sede dica due parole sulla prefazione.
R.
sui divorziati in passato anche il cardinale Ratzinger era stato possibilista. Il voler trovare a tutti i costi il "cardinale espiatorio" è cosa che mi lascia dubbiosa. Prima era il cardinale Ratzinger,e solo lui, ora è Sodano...
In quanto a Schomborn, sarò un'ingenua sentimentale, ma secondo me il suo affetto per papa Benedetto è sincero, poi nulla vieta su certe cose di pensarla un pò diversamente dal proprio padre e di provare a dirlo
Il Catechismo di Ratzinger sui divorziati e omosessuali è molto chiaro, e del resto conforme al Depositum Fidei. Le uscite contrarie di un Cardinale, per me, sono gravissime.
Alberto
perdonami Alberto ma siamo in tanti a cominciare a pensare che il Depositum Fidei non debba riguardare solo la sessualità dei fedeli. Troppo forse ci si è concentrati su quello, trascurando altro. Io che giustamente non sono un cardinale, mi permetto umilmente di ipotizzarlo
In quanto alla questione sui divorziati, mi pare di ricordare che lo stesso papa ne parlò in termini non di chiusura categorica durante un colloquio coi sacerdoti della Val d'Aosta, ma forse ricordo male. Poi ci fu un sinodo a Roma, in cui si parlò anche di questo, e si confermò la posizione tradizionale della chiesa. Ma evidentemente quando si discute di qualcosa, vuol dire che si presume ci possano essere opinioni lievemente divergenti
Beh, Mariateresa, considerando il collegio cardinalizio, meglio Shoenborn che altri.....
:-)))))))))))))))
(ehm, scusate, ma MT mi ha scatenato la ridarola)
:-))
R.
Mi sfugge qualcosa... di che prefazione parliamo, Raffaella?
La prefazioni di un libro dedicato a Maciel ma non ne sappiamo di piu'...
R.
Il cardinal Schoenborn fa la figura (almeno da quest'articolo) di un chiacchierone vanesio.
Non si lascia sfuggire nessuna "apertura" ecclesialmente corretta: laici, donne, omo e divorziati. Sintesi banale di tutti i rinnovamenti che dovrebbero "salvare" la Chiesa. "La qualità del rapporto omosessuale"...ma mi faccia il piacere, direbbe Totò.
Una notevole delusione, non c'è che dire. Probabilmente non è sufficiente essere stato allievi del prof.Ratzinger per essere garantiti contro il mainstream dei tempi. Quanto alla sessualità dei fedeli...sono decenni che nelle parrocchie e negli oratori non è più affatto in questione. Lì, spesso, si predica il tutto è lecito, o quasi, purchè "ci si voglia bene". Assolutamente in linea con le posizioni attribuite a Schoenborn, ma non mi sembra che il resto del Depositum Fidei se ne sia giovato. E il Catechismo della chiesa cattolica se ne sta, dimenticato, non solo nelle parti dedicate alla morale, sessuale o non.
Da quanto ho letto dall'articolo riportato non sono certo che il Card. Schoenborn intendesse avvallare, sul piano morale, l'omosessualità. Mi è parso invece (ma posso sbagliarmi) di cogliere, nel discorso del Presule, una sfumatura (una sottigliezza) che forse è sfuggita ad una comune lettura un po' affrettata: probabilmente Shoenbor intendeva alludere alla possibilità di tollerare, come moralmente accettabile, la convivenza tra persone dello stesso sesso se e solo quando tale convivenza non attenesse alla sfera sessuale, non degenerasse in turpitudini innaturali, quindi quando essa fosse una semplice amicizia - per fini di reciproco aiuto - tra tali soggetti. In altre parole forse Schoenborn intendeva: "vita in comune sì, sesso no".
Si ricorda il cardinale del sesto comandamento? O forse è stato cancellato e io non lo sapevo?
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