giovedì 1 luglio 2010
Il Papa approva il martirio dei sacerdoti uccisi da Hitler e dai Repubblicani. Sarà santo don Luigi Guanella. Beatificato Mons. Scheffler (Izzo)
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PAPA: MARTIRI I SACERDOTI UCCISI DA HITLER E DAI REPUBBLICANI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 1 lug.
Benedetto XVI ha approvato oggi i decreti che riconoscono il martirio subito durante la persecuzione religiosa del 1936 in Spagna da 16 religiosi della Congregazione dei Missionari Figli del Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria e da 10 dell'Ordine Carmelitano. Nella stessa udienza al prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, mons. Angelo Amato, il Papa ha firmato anche un analogo decreto che riconosce come martirio in odio alla fede l'uccisione in Germania nel 1943 di tre sacerdoti oppositori di Hitler.
© Copyright (AGI)
PAPA: MARTIRI I SACERDOTI UCCISI DA HITLER E DAI REPUBBLICANI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 1 lug.
Benedetto XVI ha approvato oggi i decreti che riconoscono il martirio subito durante la persecuzione religiosa del 1936 in Spagna da 16 religiosi della Congregazione dei Missionari Figli del Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria e da 10 dell'Ordine Carmelitano. Nella stessa udienza al prefetto della Congregazioen delle Cause dei Santi, mons. Angelo MAato, il Papa ha firmato anche un analogo decreto che riconosce come martirio in odio alla fede l'uccisione in Germania nel 1943 di tre sacerdoti oppositori di Hitler.
I sacerdoti Giovanni Prassek, Hermann Lange e Edward Muller, con il pastore Karl Friedrich Stellbrink nella primavera del 1942 furono imprigionati a Lubecca per aver predicato contro il regime nazista, e nel luglio 1943 furono condannati a morte per decapitazione. Subito prima dell'esecuzione gridarono: "A Cristo, nostro Re, fedelta' eterna!".
Con il teologo protestante Dietrich Bonhoffer, che non esito' a protestare pubblicamente anche contro la sua Chiesa perche', cedendo alle pressioni del partito, aveva accettato il "paragrafo ariano" della legge sulla razza, e gli studenti del movimento di resistenza antinazista "Rosa bianca", decapitati nel 1944, sono tra i martiri cristiani del nazismo.
Nei dodici anni di regime hitleriano, in tutto furono 12.000 i preti che subirono minacce o persecuzioni.
Nella diocesi di Paderborn, su 1400 ecclesiastici, 868 entrarono in conflitto col partito nazista; 67 scontarono piu' anni di carcere; 23 furono internati in campi di concentramento. Lo stesso a TreviriRecentemente e' stato pubblicato anche un "martirologio" della Chiesa tedesca del XX secolo. Vi sono recensiti 164 sacerdoti, 60 religiosi, 6 persone di vita consacrata e 118 laici che sotto il nazismo persero la vita a causa della fede, spesso dopo essere stati deportati nei campi di concentramento e sterminio. Sono oltre 6 mila invece i religiosi uccisi in Spagna dai repubblicani negli anni '30.
Per ragioni di opportunita' politica, le cause di beatificazione furono fermate da Paolo VI che non voleva rafforzare in alcun modo il regime franchista. Il successore, Giovanni Paolo II, le sblocco' nel 1987 con il riconoscimento del martirio di tre carmelitane scalze del monastero di San Jose' di Guadalajara. Nel 1992, poi, proclamo' beati 71 fatebenefratelli assassinati dal luglio al dicembre del 1936; e Felipe de Jesus Munárriz Azcona e i 50 missionari claretiani della comunita' di Barbastro, fucilati nel luglio e nell'agosto del 1936; nel 1993, il gruppo dei 9 martiri di Almeria, costituito dal vescovo della citta', mons. Diego Ventaja Milan, dal vescovo di Guadix, mons. Manuel Medina Olmos e da 7 fratelli delle Scuole Cristiane assassinati nell'agosto e nel settembre del 1936. In totale nel pontificato di Wojtyla i martiri spagnoli beatificati sono stati circa 500. E Benedetto XVI ha continuato sulla stessa linea elevando agli altari tutti insieme il 28 ottobre 2007 498 martiri della "persecuzione religiosa in Spagna". Ed oggi aggiunge alla schiera 25 nuovi martiri (in tutto sono dunque circa mille quelli gia' riconosciuti) le cui storie raccontando di oltraggi sacrileghi al SS. Sacramento, la distruzione o la profanazione blasfema ed iconoclasta delle chiese, degli arredi e dei vasi sacri, delle reliquie, dei luoghi di culto, dei simboli della fede, persino dei cimiteri e dei cadaveri dei religiosi. Sono noti i casi delle sacrileghe processioni burlesche che non risparmiavano l'Ostia santa (una di queste costo' la vita a Toledo ad un dirigente comunista locale, che vestiva i paramenti sottratti al vescovo, ma fu, purtroppo per lui, preso sul serio da un miliziano, cui non parve vero poter piantare una pallottola in corpo all'odiato successore degli apostoli), come note sono le "fucilazioni" del S. Cuore, del Cristo del Cerro de los Angeles presso Madrid e di quello del Tibidabo presso Barcellona, nonche' la riesumazione dei cadaveri mummificati di suore esposti al pubblico dileggio a Barcellona, ed in altre citta'.
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PAPA: SARA' SANTO DON LUIGI GUANELLA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 1 lug.
Benedetto XVI ha approvato oggi il decreto che riconosce un miracolo attribuito al beato don Luigi Guanella, che sara' dunque canonizzato nei prossimi mesi.
Vissuto a cavallo tra l'800 e il '900 -nato a Val San Giacomo in provincia di Sondrio nel 1842 mori' a Como il 24 ottobre 1915 - don Guanella e' una delle grandi figure del cattolicesimo sociale italiano: "Pane e Signore" era il suo slogan. "Pane": come attenzione alla promozione umana della persona, al suo sviluppo fisico, intellettivo, psicologico e sociale. "Signore": come attenzione anche al bisogno insopprimibile di Dio, nel rapporto fraterno e cordiale con il proprio simile. Lo ha beatificato Paolo VI nel 1964.
Parroco in Valchiavenna, poi a Olmo e infine a Pianello Lario presso Como, fu particolarmente vicino alla Congregazione Salesiana ispirandosi proprio a Don Bosco per le sue iniziative a favore dell'istruzione dei ragazzi e degli adulti, l'elevazione religiosa, morale e sociale dei suoi parrocchiani, con la difesa del popolo dagli assalti del liberalismo e con l'attenzione privilegiata ai piu' poveri. Battagliero, quando si vedeva ingiustamente frenato o contraddetto dalle autorita' civili nel suo ministero, in quegli anni caratterizzati da una politica anticlericale del neonato Regno d'Italia fu segnato fra i soggetti pericolosi ("legge dei sospetti") per aver pubblicato un libretto polemico (Saggio di ammonimenti familiari per tutti, 1872). Invito' don Bosco ad aprire un collegio in Valtellina, ma, non potendo il suo amico torinese realizzare quel progetto, a fondare l'istituto fu lui personalmente a Savogno, ostacolato pero' dal suo vescovo che ne impose la chiusura. Mandato a Pianello pote' dedicarsi all'attivita' di assistenza ai poveri, rilevando l'Ospizio fondato dal predecessore, don Carlo Coppini, con alcune giovani che organizzo' in congregazione religiosa (Figlie di S. Maria della Provvidenza) e con queste avvio' la Casa della Divina Provvidenza in Como (1886), con la collaborazione di suor Marcellina Bosatta e della sorella Beata Chiara. La Casa ebbe subito un rapido sviluppo, allargando l'assistenza dal ramo femminile a quello maschile (congregazione dei Servi della Carita'), benedetta e sostenuta dal vescovo poi beatificato da Wojtyla, mons. Andrea Ferrari. L'opera si estese ben presto anche fuori citta': nelle province di Milano (1891), Pavia, Sondrio, Rovigo, Roma (1903), a Cosenza e altrove, in Svizzera e negli Stati Uniti d'America (1912), con la protezione e l'amicizia di Pio X. La sua opera e' dedicata a bambini e giovani, anziani lasciati soli, emarginati, handicappati psichici (ma anche ciechi, sordomuti, storpi): tutta la fascia intermedia tra i giovani di don Bosco e gli inabili del Cottolengo, persone ancora capaci di una ripresa: terreno duro e arido come la sua terra natale, ma che, lavorato con amore (nelle scuole, laboratori, colonie agricole) puo' dare frutti insperati.
Lo scorso 12 novembre il Congresso dei medici presso la Congregazione per la causa dei Santi aveva espresso parere favorevole per il miracolo del giovane americano William Glisson, attribuito al Beato Luigi Guanella. Il giovane William, caduto la sera del 15 marzo 2002 mentre pattinava a forte velocita', aveva riportato un fortissimo trauma cranico occipitale. Due gli interventi subiti al cranio e una tracheotomia. Poche le speranze di vita. Alcune reliquie di don Guanella consegnate alla mamma del giovane da un'amica e l'inizio di una incessante preghiera che ha coinvolto amici, parenti e non solo. Poi la completa guarigione e il pieno reinserimento. "I miracoli - sottolinea don Mario Carrera, postulatore generale dell'Opera - sono si' un segno di un dono gratuito di Dio ad una persona singola, ma assumono un carattere comunitario, poiche' sono la manifestazione della sua bonta' che segue con amore paterno le vicende nella nostra vita. E' un segno del potere di intercessione di noi pellegrini, ma e' soprattutto la santita' di don Guanella a gloria di Dio, che tra di noi e' stato padre dei poveri e profeta della carita'".
"E' un sorriso della Madre della Divina Provvidenza - commenta infine o sul sito ufficiale dei guanelliani il superiore generale dell'Opera don Alfonso Crippa - un dono immenso".
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PAPA: SARA' BEATO VESCOVO IMPRIGIONATO A BUCAREST
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 1 lug.
Tra le beatificazioni approvate oggi da Benedetto XVI c'e' anche quella del vescovo Giovanni Scheffler, ungherese di nascita (1887), che - sottolinea Radio Vaticana "apre la pagina dolorosa dei membri della Chiesa per i quali i decreti promulgati dal Papa riconoscono il martirio. Vescovo di Satu Mare, in Romania, muore in una prigione di Bucarest nel 1952, sotto la dittatura comunista".
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