martedì 21 settembre 2010

Intervista a Padre Lombardi: «Il Papa visto in tv nella sua umiltà» (Marroni)


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«Il Papa visto in tv nella sua umiltà»

Carlo Marroni

CITTA' DEL VATICANO

«Una delle chiavi del successo del viaggio? Il Papa è stato visto in tv continuamente in diretta per quattro giorni da un intero popolo, oltre che da molti accorsi di persona, ed è stato capito per quello che veramente è».

Il gesuita padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede e direttore di Radio Vaticana, è stata una delle "ombre" di Benedetto XVI nel viaggio in Gran Bretagna concluso domenica sera, che contrariamente alle previsioni della vigilia - specie dei media inglesi - è ormai considerato un successo sia di partecipazione (600mila persone complessivamente) che di accoglienza politica e religiosa.

Un fattore-Ratzinger del tutto inatteso?

Non è inatteso, già in passato è accaduto in altri viaggi, dalla Turchia agli Usa, viaggi che erano stati preceduti da previsioni analoghe a queste. In ogni caso il Papa non vuole essere una star, non corrisponde alla sua personalità, al suo ministero e al suo desiderio. È, però, certamente contento di essere conosciuto e visto per quello che lui è veramente.
In effetti nel mondo è percepito da molti come il severo teologo tedesco.
Il Papa non è soltanto un grande maestro, un uomo di cultura come tutti sanno, ma è anche un uomo umile, gentile, sensibile, che desidera avvicinarsi agli altri con una profonda umanità. Durante il viaggio è stato capito da moltissimi, superando quelli che potevano essere dei pregiudizi nei suoi confronti o una mancanza di conoscenza.
E questo grazie anche alla tv: la Bbc e Sky hanno trasmesso ogni attimo del viaggio.
Spesso la critichiamo, a ragione, per tante cose che la televisione fa, ma in realtà può anche fare dei servizi meravigliosi, facendo vedere quante persone c'erano ma anche in modo ravvicinato il volto e la persona del Santo Padre con i suoi atteggiamenti.

Non è stata la prima volta?

Nel viaggio in Turchia proprio le riprese, in particolare nella Moschea Blu, sono state risolutive per far capire il suo atteggiamento amichevole e rispettoso per il mondo musulmano. Negli Stati Uniti, le immagini televisive del Papa nella Quinta Strada, il suo sorriso, il suo affetto per le persone, la sua amabilità, hanno suscitato l'entusiasmo e - diciamo - l'amicizia e la cordialità del popolo americano.

Così è stato anche nel Regno Unito?

Le immagini che riprendevano hanno aiutato la gente a capire e a cambiare spesso l'opinione che aveva preventivamente sul Papa e, quindi, possiamo dire ad amarlo e ad essere più pronti ad ascoltare correttamente il suo messaggio.
Il corteo di protesta, oltre 10mila persone, è stato uno dei più grandi mai visti.
Non c'è nulla di cui stupirsi, visto che si trattava di una manifestazione annunciata e preparata da tempo. Il Papa guarda con rispetto anche chi dissente, e quindi riconosce certamente la libertà di farlo che peraltro è nella tradizione britannica.

Eppoi la pedofilia.

Era un tema atteso ed è stato affrontato, con una novità: oltre alle vittime ha incontrato chi opera nella chiesa per la salvaguardia dei giovani, che è un modo per guardare avanti, al di là di quanto accaduto in questi anni terribili. È stata anche una indicazione di metodo. Si parte dall'ascolto e dalla comprensione delle vittime, quindi dai delitti, si fa giustizia, e si crea un ambiente rinnovato in cui tali fatti non si ripetano più».

Il messaggio più forte è stato quello sul rapporto tra religione e politica, pronunciato nella Westminister Hall?

L'immagine di questa immensa audience in ascolto attento davanti alla parola del Papa in un luogo storico e dove nessun Papa aveva mai parlato, mi sembra che esprima bene uno dei punti chiave di questo viaggio.
Un messaggio in cui si ribadisce il ruolo pubblico della religione: il Papa peraltro ha usato un'immagine forte quando ha detto che c'è anche chi addirittura 'vuole abolire il Natale'.

In modo lucido ha messo a fuoco i rischi di questa tendenza, anche con riferimenti semplici e concreti, come quello del Natale

La battaglia contro il relativismo, sfida molto 'occidentale', visto anche che a questo scopo è stato creato un nuovo dicastero vaticano, ha trovato un terreno comune con gli anglicani.
Sta qui la radice vera che ci accomuna, un dialogo ecumenico molto fecondo anche con altri, penso per esempio ai luterani in Germania.

Una visita segnata anche dall'arresto di cinque presunti terroristi, rivelatasi sin da subito molto allarmistica.

Non giudico l'operato delle forze di polizia, che fanno bene il loro lavoro. Ma è stato anche sin da subito chiaro che nulla si cambiava nel programma.

© Copyright Il Sole 24 Ore, 21 settembre 2010 consultabile online anche qui.

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