martedì 12 ottobre 2010

Il Papa: Una preoccupante perdita del senso del sacro ha accompagnato le trasformazioni sociali alle quali abbiamo assistito negli ultimi decenni (Izzo)

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PAPA: ALLARME PER PREOCCUPANTE PERDITA DI SENSO E VALORI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 ott.

"Una preoccupante perdita del senso del sacro" ha accompagnato "le trasformazioni sociali alle quali abbiamo assistito negli ultimi decenni".
Accanto "ai giganteschi progressi della scienza e della tecnica, all'ampliarsi delle possibilita' di vita e degli spazi di liberta' individuale, ai profondi cambiamenti in campo economico, al processo di mescolamento di etnie e culture causato da massicci fenomeni migratori, alla crescente interdipendenza tra i popoli", si sono diffusi dubbi sui "fondamenti che apparivano indiscutibili, come la fede e la comune comprensione delle esperienze fondamentali dell'uomo quali il nascere, il morire, il vivere in una famiglia, il riferimento ad una legge morale naturale".
Lo denuncia Benedetto XVI nel motu proprio che istiituisce il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione.
"Tutto cio' - sottolinea il Papa teologo - non e' stato senza conseguenze anche per la dimensione religiosa della vita dell'uomo". Gli "innegabili benefici" arrivati da tali trasformazioni sono stati salutati "come una liberazione", ma, rileva Ratzinger, "ben presto ci si e' resi conto del deserto interiore che nasce la' dove l'uomo, volendosi unico artefice della propria natura e del proprio destino, si trova privo di cio' che costituisce il fondamento di tutte le cose". "Interi paesi e nazioni, dove la religione e la vita cristiana erano un tempo quanto mai fiorenti e capaci di dar origine a comunita' di fede viva e operosa, sono ora messi a dura prova, e talvolta sono persino radicalmente trasformati, dal continuo diffondersi dell'indifferentismo, del secolarismo e dell'ateismo". "Si tratta, in particolare - scrive il Pontefice citando Giovanni Paolo II e la sua Christifidelis laici- dei paesi e delle nazioni del cosiddetto Primo Mondo, nel quale il benessere economico e il consumismo, anche se frammisti a paurose situazioni di poverta' e di miseria, ispirano e sostengono una vita vissuta "come se Dio non esistesse". Ed oggi, "l'indifferenza religiosa e la totale insignificanza pratica di Dio per i problemi anche gravi della vita non sono meno preoccupanti ed eversivi rispetto all'ateismo dichiarato. E anche la fede cristiana, se pure sopravvive in alcune sue manifestazioni tradizionali e ritualistiche, tende ad essere sradicata dai momenti piu' significativi dell'esistenza, quali sono i momenti del nascere, del soffrire e del morire".
"Viviamo un tempo di gradi sfide, che incidono non poco nei comportamenti di intere generazioni, dovute al fatto della conclusione di un'epoca con l'ingresso in una nuova fase per la storia dell'umanita'", ha commentato l'arcivescovo Rino Fisichella, al quale il Pontefuice ha affidato il neonato dicastero, rilevando tra le cause del "distacco dalla fede come conseguenza di una diffusa forma di indifferenza religiosa, preludio per un ateismo di fatto" anche "la mancanza di conoscenza dei contenuti basilari della fede porta, inevitabilmente, ad assumere comportamenti e forme di giudizio morale spesso in contrasto con l'essenza stessa della fede, cosi' come e' stata sempre annunciata e vissuta nel corso dei venti secoli della nostra storia".
"Il relativismo, di cui Papa Benedetto ha sempre denunciato i limiti e le contraddizioni, proprio in vista di una corretta antropologia, emerge - ha sottolineato il presule presentando il motu proprio reso noto oggi - come la nota caratteristica di questi decenni segnati sempre piu' dalle conseguenze di un secolarismo teso ad allontanare ilnostro contemporaneo dalla sua relazione fondamentale con Dio".
In questo senso, ha spiegato mons. Fisichella, "sono soprattutto le Chiese di antica tradizione che risentono di questa condizione, anche se nel processo di globalizzazione in cui siamo inseriti".
"Al principio secolarista di vivere nel mondo 'etsi deus non daretur', per l'ex rettore della Lateranense occorre oggi contrapporre quello che l'allora cardinale Ratzinger aveva presentato come un principio da seguire: "vivere nel mondo veluti si Deus daretur".

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2 commenti:

Mic ha detto...

si Deus daretur?

è questo il principio?

e non "la legge è stata data per mezzo di Mosè, la Grazia e la Verità vennero per mezzo di Gesù Cristo" con tutte quello che è che che ha fatto e fa per noi...

Se non è questo il PRINCIPIO fondante, e non lo mettiamo subito in campo, le altre sono parole parole parole!

Abelardo ha detto...

Come sempre il Santo Padre ha ragione ma il mea culpa dovrebbero farlo in primis gli uomini di Chiesa che hanno devastato la Vigna del Signore dopo il Vaticano II.
Chi ha abolito il senso del sacro nel culto divino?
Chi ha empiamente soppresso ex abrupto dall'oggi al domani la messa antica di 1700 anni?
I lettori conoscono già la risposta...e gli autori di tali empi misfatti!
Che Iddio protegga il Santo Padre ... un uomo coraggioso che no fugge davanti ai lupi!