lunedì 11 ottobre 2010

Il Papa: capitali anonimi, terrorismo e droga, distruttive false divinità del nostro tempo (AsiaNews)

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Il Papa: "Apparentemente in nome di Dio viene fatta violenza, ma non è Dio: sono false divinità, che devono essere smascherate, che non sono Dio. E poi la droga, questo potere che, come una bestia vorace, stende le sue mani su tutte le parti della terra e distrugge: è una divinità, ma una divinità falsa, che deve cadere" (Riflessione "a braccio")

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Il Papa e le false divinità (Tosatti)

Il Papa "a braccio" al Sinodo: Dai «capitali anonimi» che «schiavizzano» gli uomini ad un modo di vivere immorale, dal terrorismo ideologico alla droga che divora la terra: anche oggi ci sono «false divinità che distruggono il mondo»

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Nuovo stemma per il Papa (Rinascimento Sacro)

Il Papa apre il Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente con un appello alla comunità internazionale e alle religioni (Izzo)

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Sinodo speciale per il Medio Oriente: il servizio speciale di Rainews24

L'associazione Meter contro gli abusi su minori apre una sede a Roma: intervista con don Di Noto (Radio Vaticana)

Il bel dossier del TG2 sul viaggio del Papa in Inghilterra con qualche omissione di troppo

Le parole del Papa all'Angelus in una piazza San Pietro gremita nel bel commento di Salvatore Izzo

L’invitato musulmano al Sinodo, Al-Sammak: la nostra terra ha bisogno dei fedeli di Cristo (Fazzini)

L’ambasciatore d’Israele Lewy: il Sinodo, occasione d’incontro e di dialogo (Mazza)

Benedetto XVI in visita a Lamezia Terme il 9 ottobre 2011 (Radio Vaticana e Osservatore Romano)

Sinodo, il Papa: un'occasione propizia per proseguire costruttivamente il dialogo con gli ebrei ed i musulmani. Le religioni uniscano gli uomini ed escludano ogni espressione di violenza (Izzo)

Un grande evento spirituale e di speranza: le aspettative sul Sinodo del vescovo William Shomali e del nunzio Antonio Franco (Radio Vaticana)

Le Chiese mediorientali a Roma: voce che va ascoltata (Geninazzi)

Sinodo, il Papa: La pace in Medio Oriente riguarda tutti e tutti sono chiamati a dare il loro contributo. E' diritto dei Cristiani vivere dignitosamente in Terra Santa (Izzo)

Secondo Avvenire ieri è andato in onda su Raidue un "acuto dossier" su Londra ed il Papa

All’Angelus, il Papa esorta la Chiesa del Medio Oriente ad essere strumento di riconciliazione (Radio Vaticana)

Il Papa: "I Cristiani del Medio Oriente si trovano spesso a sopportare condizioni di vita difficili, sia a livello personale che familiare e di comunità. Ma ciò non deve scoraggiare: è proprio in quel contesto che risuona ancora più necessario e urgente il perenne messaggio di Cristo: "Convertitevi e credete nel Vangelo"" (Angelus)

Il Papa: Il Sinodo per sostenere le Chiese del Medio Oriente e la missione universale (AsiaNews)

Pace e giustizia indispensabili per il Medio Oriente: così, il Papa nella Messa di apertura del Sinodo per la regione. L’invito al dialogo con ebrei e musulmani

Il Papa: I cristiani che vivono in Terra Santa sono "pietre vive della Chiesa" ma hanno diritto di "vivere dignitosamente". Per la pace in Medio Oriente deve esserci il contributo di tutti (Apcom)

Al via il sinodo sul Medio Oriente. Il Papa: "Creare condizioni di pace" (La Stampa)

Il Papa apre il Sinodo per il Medio Oriente: "Nonostante le difficoltà, i cristiani di Terra Santa sono chiamati a ravvivare la coscienza di essere pietre vive della Chiesa in Medio Oriente, presso i Luoghi santi della nostra salvezza. Ma quello di vivere dignitosamente nella propria patria è anzitutto un diritto umano fondamentale: perciò occorre favorire condizioni di pace e di giustizia, indispensabili per uno sviluppo armonioso di tutti gli abitanti della regione" (Omelia)

Il Papa ha fatto incontrare capitalismo e dottrina sociale della Chiesa (Gaetano Quagliariello)

«Ubicumque et semper», cioè «sempre e dovunque»: è questo il titolo del motu proprio di Benedetto XVI che istituisce il Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione (Tornielli)

La speranza oltre il muro. Alla vigilia del sinodo sul Medio Oriente, due libri sul dramma dei cristiani (Valli)

Il Vaticano è preoccupato per la possibile scomparsa dei Cristiani in Medio Oriente (Le Monde)

Etica e innovazioni. Lo slittamento morale (Lucetta Scaraffia)

Libro-intervista al Papa, interpretazioni sul detto e non detto da Seewald alla Fiera di Francoforte

Tempo d'Oriente (Angela Ambrogetti)
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VATICANO - M. ORIENTE

Papa: capitali anonimi, terrorismo e droga, distruttive false divinità del nostro tempo

I dati offerti al Sinodo per il Medio Oriente: i cattolici sono l’1,60% della popolazione. Diminuiti nei Paesi di antica tradizione cristiana, aumentati in quelli dell’immigrazione, come l’Arabia Saudita. Critiche al giuramento di fedeltà a Israele “Stato ebraico”.

Città del Vaticano (AsiaNews)

I capitali anonimi, le forme di vita che hanno banalizzato l’immoralità, le ideologie terroristiche che agiscono in nome di Dio, la droga: sono le “false divinità che distruggono il mondo” di oggi e che “devono cadere”. Lo ha detto oggi Benedetto XVI in una riflessione a braccio fatta in apertura (nella foto) della prima riunione del Sinodo dei vescovi sul Medio Oriente.
Tra le “false divinità”, il Papa ha indicato i capitali anonimi, “una delle grandi potenze della nostra storia”, una forma di schiavitù contemporanea. “I capitali anonimi pongono l'uomo in schiavitù”, ha detto, aggiungendo che “essi non sono più cose dell'uomo sono invece un potere anonimo al servizio del quale gli uomini si mettono, e per il quale soffrono e muoiono”. “Si tratta di un potere distruttore che minaccia il mondo”.
Analoghe considerazioni Benedetto XVI ha fatto sul “potere delle ideologie terroristiche”, promosse in nome di Dio che devono essere “smascherate”. “E' apparentemente in nome di Dio che si compie questa violenza, ma non si tratta di Dio, si tratta invece di false divinità che devono essere smascherate che non hanno nulla a che vedere con Dio”.
Poi c'è “la droga, questo potere che come una bestia vorace mette le mani sulla terra e la distrugge”. Infine “le forme di vita propagandate oggi dall'opinione pubblica per le quali valori come il matrimonio non conta più niente, la castità non è più una virtù e così di seguito”.
Il Papa ha quindi tracciato un parallelo tra i primi tempi del cristianesimo, quando”il sangue dei martiri” ha “depotenziato le false divinità a partire da quella dell'imperatore” e il mondo di oggi. Anche adesso serve “il sangue dei martiri, il dolore del grido della Madre Chiesa che fa cadere, che trasforma il mondo... che non assorbe i falsi idoli”. “Siamo in una lotta contro questo falsi dei che distruggono il mondo” e tutte le false divinità “devono cadere”, deve realizzarsi ciò che annuncia Paolo nella lettera agli Efesini: “le dominazioni cadono e diventano sudditi dell'unico Signore, Gesù Cristo”.
I lavori dei 185 padri sinodali, intanto, oggi hanno visto oggi la lettura della “Relatio ante disceptationem”, la relazione prima della discussione. Nel corso della sua illustrazione ai giornalisti, il giuramento di fedeltà allo “Stato ebraico e democratico” che Israele si prepara a chiedere ai suoi nuovi cittadini è stato definito da mons. Bechara Rai, vescovo maronita di Jbeil dei maroniti (Libano) un fattore che fa qualificare “confessionale” uno Stato – ebraico o musulmano che sia - e che rende i cristiani “cittadini di serie B”.
Per uno Stato democratico, ha aggiunto mons. Antonio Naguib, patriarca della Chiesa copto-cattolica d'Egitto e relatore generale del Sinodo, chiedere tale giuramento di fedeltà “è una flagrante contraddizione, una cosa non logica, contrario ai principi democratici che si dice di voler affermare”. “Personalmente credo sia una forte contraddizione”. “Non si può - ha aggiunto - affermare e annunciare pubblicamente di essere uno Stato democratico, uno Stato civile e allo stesso tempo dire che in questa democrazia s'impone una cosa di questo genere”. “E' molto strano che ciò avvenga in uno Stato che dice di essere democratico”, anzi “l'unico Stato democratico del Medio oriente, e' una contraddizione flagrante”.

Alla condizione dei cristiani nella regione aveva fatto cenno, in apertura dei lavori, anche il card, Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, presidente delegato del Sinodo. “Pur registrando la situazione qualche miglioramento - ha detto tra l’altro - in taluni contesti i cattolici con gli altri cristiani soffrono ancora ostilità, persecuzioni e il mancato rispetto del diritto fondamentale alla libertà religiosa. Il terrorismo e altre forme di violenza non risparmiano nemmeno i nostri fratelli ebrei e musulmani. Vicende umanamente indegne si moltiplicano e colpiscono vittime innocenti. La perdita di persone e di beni, e di ragionevoli prospettive, genera la realtà migratoria, che è triste ed è purtroppo persistente al di là di talune eccezioni positive. L'angoscia – ha concluso - riaffiora non raramente a porre la domanda cruciale se vi possano essere giorni di vera pace e prosperità in Medio Oriente o se per l'avvenire non sia in gioco la stessa sopravvivenza della plebs sancta Dei”.
Il dato sulla presenza dei cristiani in Medio Oriente è tra i dati offerti dalla “relatio” svolta dal segretario generale del Sinodo, mons. Nicola Eterovic. In Medio Oriente, ha detto, “vivono 356.174.000 persone, di cui 5.707.000 cattolici, che rappresentano l’l,60 % della popolazione. Questi dati sono presi dall’Annuarium Statisticum Ecclesiae 2008 nella sua ultima edizione dell’anno 2010. Non è però stato facile avere dati affidabili circa il numero dei cristiani nel Medio Oriente”. “Il loro numero approssimativo sarebbe di 20.101.866 persone e cioè il 5,90 % della popolazione. I dati, anche se orientativi, rendono idea della presenza della minoranza cristiane nella regione maggiormente musulmana, ad eccezione di Israele, ove gli Ebrei sarebbero il 75,6 %, i musulmani 16,7 %, i cristiani 2,1 %, i drusi 1,6 %, altri 4%”.
La relazione distingue due regioni del Medio Oriente. “La prima ove i cristiani sono tradizionalmente presenti e che, purtroppo, nell’insieme mostra una forte flessione, anche in paragone ai dati dell’anno 1980 e ciò non tanto nel numero dei cattolici quanto in percentuale nei rispettivi Paesi. Il numero dei cattolici non ha seguito la crescita demografica degli abitanti. Il secondo gruppo rappresenta i Paesi ove la presenza cristiana è notevolmente aumentata negli ultimi decenni, grazie a tanti fedeli che in cerca di lavoro e di migliori condizioni di vita sono venuti ad abitarvi per un certo periodo di tempo. Grazie a Dio, in tali Paesi la tendenza è contraria, visto che i cattolici aumentano sia in numero sia in percentuale. È uno dei segni dei tempi che la Chiesa nell’insieme e i Pastori del Medio Oriente devono adeguatamente valutare, rendendo grazie a Dio che può scrivere anche con modi e tempi inattesi la storia della salvezza del mondo”.

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1 commento:

laura ha detto...

rileggere omelia tenuta dal Papa durante la prima visita in Parrocchia nell'Avvento (3° domenica) 2005. Parrocchia di Casal Bertone 18 dicembre
Anche lì parla di falsi dei ".....Possiamo quindi dire che la prima parola del Nuovo Testamento è un invito alla gioia: “gioisci, rallegrati!”. Il Nuovo Testamento è veramente "Vangelo", la “Buona Notizia” che ci porta gioia. Dio non è lontano da noi, sconosciuto, enigmatico, forse pericoloso. Dio è vicino a noi, così vicino che si fa bambino, e noi possiamo dare del “tu” a questo Dio.

Soprattutto il mondo greco ha avvertito questa novità, ha avvertito profondamente questa gioia, perché per loro non era chiaro se esistesse un Dio buono o un Dio cattivo o semplicemente nessun Dio. La religione di allora parlava loro di tante divinità: si sentivano perciò circondati da diversissime divinità, l'una in contrasto con l'altra, così da dover temere che, se facevano una cosa in favore di una divinità, l'altra poteva offendersi e vendicarsi. E così vivevano in un mondo di paura, circondati da demoni pericolosi, senza mai sapere come salvarsi da tali forze in contrasto tra di loro. Era un mondo di paura, un mondo oscuro. E adesso sentivano dire: “Gioisci, questi demoni sono un niente, c’è il vero Dio e questo vero Dio è buono, ci ama, ci conosce, è con noi, con noi fino al punto di essersi fatto carne!" Questa è la grande gioia che il cristianesimo annuncia. Conoscere questo Dio è veramente la "buona notizia", una parola di redenzione.

Forse noi cattolici, che lo sappiamo da sempre, non siamo più sorpresi, non avvertiamo più con vivezza questa gioia liberatrice. Ma se guardiamo al mondo di oggi, dove Dio è assente, dobbiamo constatare che anch’esso è dominato dalle paure, dalle incertezze: è bene essere uomo o no? è bene vivere o no? è realmente un bene esistere? o forse è tutto negativo? E vivono in realtà in un mondo oscuro, hanno bisogno di anestesie per potere vivere. Così la parola: “gioisci, perché Dio è con te, è con noi", è parola che apre realmente un tempo nuovo. Carissimi, con un atto di fede dobbiamo di nuovo accettare e comprendere nella profondità del cuore questa parola liberatrice: “gioisci!”.

Questa gioia che uno ha ricevuto non può tenersela solo per sé; la gioia deve essere sempre condivisa. Una gioia la si deve comunicare. Maria è subito andata a comunicare la sua gioia alla cugina Elisabetta. E da quando è stata assunta in Cielo distribuisce gioie in tutto il mondo, è divenuta la grande Consolatrice; la nostra Madre che comunica gioia, fiducia, bontà e ci invita a distribuire anche noi la gioia...."