venerdì 30 aprile 2010

Sento l'affetto del popolo italiano: così il Papa al concerto offerto dal presidente Napolitano (Radio Vaticana)


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Il Papa al concerto offerto dal Presidente Napolitano: "Mi piace osservare che proprio la musica è capace di aprire le menti e i cuori alla dimensione dello spirito e conduce le persone ad alzare lo sguardo verso l’Alto, ad aprirsi al Bene e al Bello assoluti, che hanno la sorgente ultima in Dio"

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Sento l'affetto del popolo italiano: così il Papa al concerto offerto dal presidente Napolitano

“In questo atto premuroso vedo un ulteriore segno dell’affetto del popolo italiano”: sono state le parole di ringraziamento del Papa rivolte al presidente italiano Giorgio Napolitano per il concerto offerto in suo onore, ieri pomeriggio nell'Aula Paolo VI, in Vaticano, nel quinto anniversario del Pontificato. Poco prima, Benedetto XVI e Napolitano si erano ritrovati a colloquio per poco più di venti minuti, durante i quali, ha poi riferito il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, sono stati toccati i temi dell’attualità internazionale, come la situazione nel Medio Oriente. Il Papa ha parlato del prossimo Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente, in programma ad ottobre, ed ha rinnovato la sua preghiera per l’Italia. In occasione del concerto, Napolitano ha offerto in dono al Pontefice un'edizione anastatica con la prima traduzione italiana del 'De Europa' di Enea Silvio Piccolomini, Papa Pio II. Servizio di Francesca Sabatinelli.

“Lo studio della musica riveste un alto valore nel processo educativo della persona, in quanto produce effetti positivi sullo sviluppo dell’individuo, favorendone l’armonica crescita umana e spirituale”: Benedetto XVI ha accolto così il concerto dell’Orchestra giovanile italiana della Scuola musicale di Fiesole, diretti dal maestro Nicola Paszkowski, che ha eseguito brani del XVII e XIX secolo di Sammartini, Mozart e Beethoven. Una Scuola che, in oltre 30 anni, ha percorso un cammino formativo importante di fronte alla realtà quotidiana che dimostra, ha spiegato il Papa, come “non sia facile educare”:

“Nell’odierno contesto sociale ogni opera di educazione sembra diventare sempre più ardua e problematica: spesso tra genitori ed insegnanti si parla delle difficoltà che s’incontrano nel trasmettere alle nuove generazioni i valori basilari dell’esistenza e di un retto comportamento. Tale situazione problematica coinvolge sia la scuola sia la famiglia, come pure le varie agenzie che operano nel campo formativo”.

Le nuove generazioni, ha aggiunto il Papa, chiedono uno straordinario impegno educativo. I ragazzi oggi incontrano molte difficoltà nel vivere i grandi ideali della vita. I loro bisogni, le loro attese, così come gli ostacoli e le minacce che si trovano davanti, non possono essere ignorati:

“Essi sentono l'esigenza di accostarsi ai valori autentici quali la centralità della persona, la dignità umana, la pace e la giustizia, la tolleranza e la solidarietà. Ricercano anche, in modi a volte confusi e contraddittori, la spiritualità e la trascendenza, per trovare equilibrio e armonia”.

Ed è qui che il Papa ha sottolineato l’importanza della musica, “capace di aprire le menti e i cuori alla dimensione dello spirito…”

“…e conduce le persone ad alzare lo sguardo verso l’Alto, ad aprirsi al Bene e al Bello assoluti, che hanno la sorgente ultima in Dio. La festosità del canto e della musica sono altresì un costante invito per i credenti e per gli uomini di buona volontà ad impegnarsi per dare all’umanità un avvenire ricco di speranza”.
Prima del concerto era stato il presidente Napolitano ad indirizzarsi con il suo saluto al Papa. Viviamo in tempi non facili, aveva detto, e la scelta dell’omaggio musicale è di per sé un’offerta di serenità:

''Sono certo che nella discrezione e nel rispetto con cui seguiamo il quotidiano svolgersi della sua alta missione, ella possa ben cogliere l’intensa, affettuosa vicinanza nostra e del popolo italiano''
Napolitano non aveva mancato di sottolineare l’importante apporto al conseguimento del bene e della concordia da parte dei molti sacerdoti che operano in Italia. Parlando poi dei problemi di un mondo che cambia, e citando la profonda crisi del Medio Oriente, aveva augurato che allo sforzo per il raggiungimento di una soluzione non manchi l'apporto di quell'Europa solidale prefigurata proprio da Pio II.

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

In Italia la situazione è discreta, ma in Germania Mixa fa la parte del cattivo. Secondo la Sdz, ne ha combinate di tutti i colori, anche coi seminaristi, e secondo quelli di Kreuz. net, è il governo che preme per il suo ritiro perché ha criticato l'operato tedesco in Afghanistan.Ovviamente la seconda notizia è vera, la prima sono illazioni che, secondo il giornale di Monaco, non possono non essere vere. Eufemia

Anonimo ha detto...

Oggi la sdZ incalza e preme per l'accettazione delle dimissioni. Dice che la Diocesi ora "respira" e che stanno venendo fuori fatti "molto più gravi" di quelli precedenti. Ne cita uno. Udite udite: Mixa avrebbe indicato un insegnante di religione che piaceva a lui anziché altri "scientificamente molto più qualificati" (secondo la SDZ).
Davvero da ergastolo...
http://www.sueddeutsche.de/bayern/793/509920/text/
Alberto

Anonimo ha detto...

Ma che viene a fare Zoellitsch a Roma se non è nemmeno in grado di cambiare il suo portavoce Gluck?. Eufemia