giovedì 29 aprile 2010

Ulteriori precisazioni sul caso del card. Hans Hermann Groer


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Riceviamo e con profonda gratitudine pubblichiamo questi due articoli che chiariscono meglio la posizione del card. Groer in seguito alle dimissioni del 1995:

Repubblica — 07 aprile 1995 pagina 20 sezione: CRONACA

VIENNA - Il cardinale Hans Hermann Groer, arcivescovo di Vienna e presidente della Conferenza episcopale austriaca, ha rassegnato le dimissioni dopo essere stato accusato di abusi sessuali da alcuni ex alunni del seminario di Hollabrunn. A sostituire Groer alla presidenza della conferenza episcopale è stato chiamato Johan Weber, 67 anni, vescovo di Graz, nella Stiria. Groer era stato rieletto nella carica martedì scorso. Le accuse degli ex alunni di Groer, pubblicate dal settimanale "Profil", avevano suscitato in Austra profondo scalpore.

FAMIGLIA CRISTIANA n. 24 del 1998

Negli ultimi mesi il "caso" ha avuto nuovi sviluppi. In gennaio Groër si dimette anche da priore d’un monastero benedettino da lui fondato. Il 27 febbraio, quattro dei cinque membri del Consiglio permanente della Conferenza episcopale (tra i quali il presidente, monsignor Johann Weber, e l’arcivescovo di Vienna, cardinale Schönborn) dedicano al "caso" una lunga dichiarazione.
Dicono anzitutto di condividere il dolore dei cristiani «che devono sopportare la critica e lo scherno verso la Chiesa». «La nostra Chiesa», aggiungono, «proclama una morale sessuale esigente. Quando un vescovo viene accusato di gravi mancanze contro questa morale a danno di giovani che gli erano stati affidati, non basta la riconciliazione che si ottiene nella confessione. L’accusato deve dire apertamente e inequivocabilmente di essere innocente o chiedere pubblicamente perdono, il che comporterà nella maggior parte dei casi anche la rinuncia al proprio ufficio. Il cardinale Groër non è ricorso in modo chiaro a nessuna delle due possibilità... Noi abbiamo ora la certezza morale che gli addebiti mossi all’arcivescovo emerito cardinale Hans Hermann Groër sono sostanzialmente veritieri. Dobbiamo sopportare il suo silenzio, ma non possiamo personalmente tacere, se vogliamo rendere giustizia alla nostra responsabilità nei riguardi della Chiesa».
In marzo, l’abate primate dei Benedettini, lo statunitense Marcel Rooney, compie, per incarico della Congregazione vaticana dei religiosi, una visita canonica all’abbazia di Göttweig. In aprile, durante la Settimana santa, il Papa manda il cardinale Joachim Meisner, arcivescovo di Colonia, a parlare con Groër. Il martedì dopo Pasqua, attraverso la Nunziatura apostolica di Vienna, Groër pubblica un breve comunicato: «Nei tre anni passati vi sono state numerose asserzioni spesso non corrette sulla mia persona. Io prego Dio e gli uomini di perdonarmi, se in qualche modo mi sono reso colpevole. Naturalmente sono pronto ad acconsentire alla richiesta del Santo Padre di rinunciare all’insieme delle attività da me finora svolte». Groër si ritira poi in un convento di suore a Dresda (Germania).

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