giovedì 29 luglio 2010

A colloquio con don Enrico dal Covolo, rettore della Pontificia Università Lateranense: Un insegnamento della teologia al passo con i tempi (Gori)


Vedi anche:

Mons. Fisichella spiega a "Oggi" le nuove norme sui delicta graviora

Cara Europa ti scrivo...sulle radici cristiane del continente (Umberto Broccoli)

Disponibile on line il nuovo tour virtuale della Basilica di San Pietro (Radio Vaticana)

Pellegrinaggio internazionale dei chierichetti ricevuti dal Papa mercoledì prossimo (Osservatore Romano)

Che succede a Cagliari? Aspro conflitto fra l'arcivescovo ed i fedeli (Messainlatino)

L'elettrosmog e gli attacchi al Vaticano (Messori)

Benedetto XVI a settembre in visita a Carpineto Romano. Omaggio a Leone XIII (Osservatore Romano)

Il vescovo di Albano: il Papa è felice per la folla agli Angelus da Castelgandolfo (Izzo)

Benedetto XVI visiterà il paese natale di Leone XIII nel bicentenario del Papa della “Rerum Novarum” (Zenit)

Le vacanze del Papa a Castel Gandolfo: intervista con mons. Semeraro (Radio Vaticana)

La pedofilia fa notizia solo quando è legata ai sacerdoti. La denuncia di don Fortunato Di Noto, fondatore dell’Associazione Meter (Zenit)

La Anglican Catholic Church of Canada ha votato l'unione con la Chiesa Cattolica a norma della Anglicanorum Coetibus (Izzo)

Gli anglocattolici canadesi votano per l'unione con Roma (Osservatore Romano)

In Vaticano si entra decorosamente. Non siamo infatti a "Vatican beach":-)

Lo scandalo dei preti gay farà male o no alla Chiesa? (Zavoli)

La lotta al relativismo di B-XVI è la stessa di Newman cento anni fa (Rodari)

Parla il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, Ignacio Carrasco: Aborto, Zapatero e Daniel Ortega (Il Consulente Re)

Quella cura della Chiesa che non va mai in ferie. Benedetto XVI in vacanza non sta con le mani in mano (Bruno Mastroianni)

Una piattaforma d'intesa con i lefebvriani c'è. Ma loro resistono (Magister)

Nulla anteporre a Cristo: il pensiero del Papa sulle parabole della perla preziosa e del tesoro nascosto (Radio Vaticana)

Vaticano, stretta su short e gonne corte (Corriere). Beh, direi che era ora...

Il Sinodo della Chiesa Anglicana Cattolica del Canada (ACCC) vota a favore della richiesta di Ordinariato secondo la Anglicanorum Coetibus. Il Vescovo Wilkinson presenterà la proposta a Roma

I preti non sono solo quelli di Panorama (Monica Mondo)

Il giudice spagnolo Ferrin Calamita condannato a 10 anni di sospensione per non aver consentito a una coppia di lesbiche di adottare una bambina

Ma le donne amano la Chiesa? Papa Benedetto XVI non proviene da una cultura ecclesiale misogina (Di Giacomo)

Il Papa incoraggia i nonni in un messaggio ad una associazione spagnola (Izzo)

Dite ai Lefebvriani che il Concilio Vaticano II non è stata una love parade (Rodari)

Vietati i funerali in chiesa per i lefebvriani (Messainlatino)

Mercoledì prossimo il Papa riprende le udienze generali con 53mila ministranti (Izzo)

Antonio Rosmini: la liturgia nella riforma della Chiesa (Zenit)

Messaggio del Papa per la solennità dei Santi Gioacchino e Anna: i nonni preservino nella fede tutti i momenti della vita (Radio Vaticana)

Il Papa invia il Cardinale Ouellet a un Pow-wow speciale (Álvarez)

Lord Patton: la visita del Papa in Scozia e Inghilterra costerà meno del G20 (Izzo)

Anche la Chiesa cattolica siro-malankarese in India guarda con speranza alla prossima assemblea sinodale (Gori)

La carità divina nella pittura del Beato Angelico. C'è un volto per ogni istante (Osservatore Romano)

Liberare il Concilio dalle confusioni del post Concilio. Intervista a don Alfredo Morselli sulla conferenza di Mons. Pozzo (Zenit)

Il Papa sta lavorando al terzo volume della sua grande opera su Gesù (Accattoli)

Card. Vallini: "Chi è prete, omosessuale o eterosessuale, e vuole vivere relazioni sessuali, faccia un passo indietro" (Giansoldati)

Testo della conferenza di Mons. Guido Pozzo (Ecclesia Dei) sul tema "Aspetti della ecclesiologia cattolica nella recezione del Concilio Vaticano II"

Lord Patten alla Radio Vaticana: dal viaggio del Papa in Inghilterra un beneficio per tutta la società, non solo per i credenti

I due terzi dei tedeschi non hanno più fiducia nei giornalisti

Appello di Mons. Negri per dissociarsi dagli scandali: la Chiesa non è questo (Maniaci)

Lettera aperta dei preti di Inghilterra e Galles a sostegno del Papa

Alcuni lineamenti fondamentali riguardo i diritti e doveri stabiliti in Summorum Pontificum. Un commento canonistico del Mag. theol. Michael Gurtner (Messainlatino)

La doppia vita dei preti gay raccontata da Panorama: l'inchiesta, le reazioni, gli articoli
______________________

A colloquio con don Enrico dal Covolo, rettore magnifico della Pontificia Università Lateranense

Un insegnamento della teologia al passo con i tempi

di Nicola Gori

È necessario un rinnovamento della teologia perché possa restare al passo con i tempi. Le tre encicliche del pontificato di Papa Ratzinger, il disegno sistematico e unitario delle catechesi del mercoledì, opere fondamentali come il Gesù di Nazaret "costituiscono una messe abbondante, di cui oggi la teologia deve fare tesoro, se vuol essere teologia autentica, cioè capace di confrontarsi con le sfide del momento presente". Ne è convinto don Enrico dal Covolo, sacerdote, docente di letteratura cristiana antica greca, già vice rettore della Pontificia Università Salesiana, poi postulatore della famiglia religiosa fondata da don Bosco e adesso rettore magnifico della Pontificia Università Lateranense, l'ateneo del Papa per antonomasia. Di tutto questo il nuovo rettore ha parlato raccontando, nell'intervista al nostro giornale, il suo percorso di vita sacerdotale e di studioso.

La Pontificia Università Lateranense è frequentata da studenti provenienti da ogni continente, e rispecchia l'universalità della Chiesa. Cosa la caratterizza?

Conviene partire da alcune cifre, di per sé eloquenti. Al termine dell'anno accademico 2009-2010 gli studenti iscritti al Laterano sono 4.146, provenienti 338 dall'Africa, 172 dall'Asia; 3.051 dalla Comunità europea, 231 da altri paesi; 51 dal Nord America, 295 dal Sud America, 8 dall'Oceania. Di questi, poco meno della metà sono sacerdoti, religiosi e seminaristi. Per statuto, la Lateranense è a titolo privilegiato l'università del Papa - come recita l'articolo 1 - e intrattiene un rapporto del tutto peculiare con la Sede Apostolica: ne è infatti un ente collegato. Di conseguenza, il progetto educativo, caratteristico di ogni università Pontificia, risulta in questo caso ancora più mirato ed esplicito. La formazione umana, cristiana, ecclesiale di ogni studente - con particolare attenzione ai sacerdoti, ai consacrati e ai seminaristi - interpella in modo decisivo e irrinunciabile la responsabilità del corpo docente e di tutti i collaboratori dell'università. Così la comunità lateranense è sollecitata non soltanto a fornire una professionalità di alto profilo accademico, ma anche a garantire una genuina testimonianza di fede cristiana. Questa seconda istanza si rende tanto più urgente oggi, quando i pastori della Chiesa, come pure le voci più attente della società contemporanea, proclamano una straordinaria emergenza educativa.

Da molte parti si sottolinea una perdurante crisi della cultura ecclesiastica, e dunque della formazione dei preti. Crede sia necessaria una revisione della preparazione accademica dei futuri sacerdoti?

Certamente l'emergenza educativa, di cui abbiamo appena parlato, non consente di procedere come se nulla fosse.
Da parte sua, Benedetto XVI non cessa di introdurre nella riflessione della Chiesa e nel dibattito scientifico stimoli efficaci per un rinnovamento della cultura e della teologia.
Certamente dovremmo rileggere e meditare con più attenzione alcuni suoi interventi: la celebre lezione di Ratisbona del 2006; il discorso al Collège des Bernardins del 2008; il discorso, non pronunciato, per l'università romana La Sapienza; la commemorazione, indirizzata proprio all'università Lateranense, nel decimo anniversario di Fides et ratio.
Ma non possiamo certo dimenticare le tre encicliche del pontificato; il disegno sistematico e unitario delle catechesi del mercoledì; e neppure opere fondamentali come il Gesù di Nazaret. Si tratta di una messe abbondante, di cui la teologia deve fare tesoro, se vuol essere teologia autentica, cioè capace di confrontarsi con le sfide del momento presente, a partire dalla Bibbia, dalla tradizione e dal magistero della Chiesa. In varie occasioni ho avuto modo di illustrare alcuni capitoli fondamentali di questo urgente rinnovamento culturale e teologico proposto dal Papa: per esempio, l'allargamento della ragione alle dimensioni della fede e dell'amore; il realismo della fede stessa; più in generale, l'urgenza di una nuova sintesi di pensiero di fronte alle devastanti divaricazioni tra fede e ragione; tra teologia, filosofia e altri saperi; tra teologia razionale e dimensione contemplativa; tra esegesi cosiddetta accademica e lectio divina.

Quali sono le linee programmatiche del suo rettorato? Può anticiparle?

Confesso che il breve tempo trascorso dalla mia nomina è insufficiente per una elaborazione di linee strategiche. Ho bisogno ancora di vedere, ascoltare, imparare, riflettere. E voglio entrare con molto rispetto nella prestigiosa istituzione accademica che i miei predecessori - in particolare l'arcivescovo Rino Fisichella - mi hanno consegnato. In ogni caso, le premesse da cui mi muovo sono quelle che ho appena descritto. Mi piacerebbe riuscire a coinvolgere le quattro facoltà e i due istituti della mia università in qualche progetto unitario, relativo soprattutto alla cosiddetta emergenza educativa e alla formazione dei formatori.

Nelle parole di insediamento come rettore lei ha indicato tre tappe della sua vita. Le prime due riguardano l'entrata nella famiglia salesiana e l'incarico di postulatore. Questa alla Lateranense è la terza. Cosa porterà in questa nuova fase?

Dalla mia famiglia di origine - una famiglia veneta assai numerosa, cinque maschi e cinque femmine (io sono l'ultimo) nella quale ho appreso i fondamentali valori umani e cristiani - sono passato nella grande famiglia di don Bosco. Qui ho imparato a confrontarmi, da educatore, con le attese del mondo giovanile. L'esperienza di postulatore, poi, mi ha richiamato con energia la meta ultima di ogni educatore cristiano, che è la santità, e insieme mi ha dischiuso una prospettiva teologica meno razionalistica, e più aperta alla contemplazione. Desidererei che questa terza svolta della mia vita mi aiutasse in una sintesi efficace tra ricerca accademica e testimonianza pastorale di vita cristiana. Quando sono stato ordinato sacerdote ho scelto come motto di prima messa una parola di Gesù, tratta dal vangelo di Luca: "Io sto in mezzo a voi come colui che serve". Oggi, dopo trent'anni di ministero presbiterale, e sollecitato dall'emergenza educativa, aggiungerei quest'altra parola, ricavata ancora dall'opera di Luca: "Voi sarete per me i testimoni".

Che consigli dà agli studenti della sua università e agli universitari in generale?

I miei consigli nascono dall'esperienza dei quarant'anni di vita che ho dedicato all'insegnamento medio e universitario, senza neppure un semestre sabbatico. In primo luogo, bisogna innamorarsi dell'indirizzo di studi scelto. Così la frequenza, le esercitazioni, i seminari, gli esami non si configurano più come una specie di percorso obbligato, ma come tappe importanti - impegnative, faticose finché si vuole - di un cammino seguito con passione e amore. Fin dall'inizio di questo cammino, poi, bisogna essere attenti a focalizzare almeno due cose. Anzitutto, il settore proprio di interesse e di specializzazione personale, senza mai trascurare il quadro d'insieme. In secondo luogo, la persona - il professore, o meglio il vero maestro - che possa accompagnare nel modo migliore questo medesimo itinerario.

E riguardo agli studenti laici, che - soprattutto nella facoltà di diritto civile - sono molto numerosi nella sua università?

Vorrei assicurare a loro un accompagnamento pastorale serio. Sono ben consapevole che essi possono dare un contributo molto importante alla Chiesa e alla società in questo frangente storico e culturale. Esorto loro - ma anche gli ecclesiastici, i religiosi e le consacrate - ad andare oltre la semplice vita accademica, che pure rimane il primo motivo della loro presenza nell'università. L'ideale a cui tendere è quello di una condivisione generosa, esistenziale, del segmento di vita che percorrono alla Lateranense.

(©L'Osservatore Romano - 29 luglio 2010)

Nessun commento: