lunedì 18 ottobre 2010

Suor Mary MacKillop è Santa: dalla scomunica agli altari (Galeazzi)

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Chiedo scusa per la latitanza :-))

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Nell’800 denunciò un prete pedofilo: proclamata santa

GIACOMO GALEAZZI

Ora le vittime dei preti pedofili hanno la loro patrona. C’è anche l’antesignana della lotta agli abusi del clero tra i sei santi proclamati ieri da Joseph Ratzinger: suor Mary MacKillop (1842-1909). La prima santa australiana subì, infatti, una scomunica nel 1871, poi revocata, per aver denunciato un prete pedofilo. Non si tratta, però, di una mossa ad effetto della Santa Sede né di «operazione politica» per reagire all’accerchiamento mediatico provocato negli ultimi mesi dalla raffica planetaria di scandali sessuali, assicurano nei Sacri Palazzi. Il dicastero vaticano dei Santi ha completato un «regolare, scrupoloso accertamento» del suo profilo di santità. «E’ un gesto in linea con la purificazione della Chiesa attuata da Benedetto XVI, ma il processo ha seguito il suo percorso naturale, i tempi erano maturi», spiega il cardinale di Curia, Achille Silvestrini.
Mary MacKillop, beatificata nel 1995 da Giovanni Paolo II durante la sua visita in Australia, aveva fondato nel 1867 il primo ordine religioso d’Australia, le Sorelle di San Giuseppe del Sacro Cuore, con la missione di aprire scuole per i bambini delle famiglie più povere. Nel 1870 suor MacKillop e altre consorelle denunciarono un prete, padre Patrick Keating, che commetteva abusi su minori. Il sacerdote fu rispedito in Irlanda ma il vescovo Laurence Sheil della diocesi di Adelaide, dove operava l’Ordine, volle vendicarsi della futura santa e la scomunicò per «insubordinazione». La scomunica fu revocata dopo sei mesi dallo stesso vescovo sul letto di morte, e suor Mary si recò l’anno successivo a Roma per avere l’approvazione del suo Ordine da parte di Pio IX, ottenendola in via definitiva nel 1888 da Leone XIII. Recentemente, proprio in virtù di quella dolorosa vicenda, è arrivata in Vaticano la proposta che suor MacKillop diventi la patrona delle vittime degli abusi.
Durante l’omelia della messa di canonizzazione, celebrata davanti a oltre 50 mila fedeli di cui almeno ottomila giunti dall’Australia, Benedetto XVI non ha menzionato la temporanea scomunica, facendo cenno solo alle «numerose sfide» che suor Mary dovette affrontare e sottolineando soprattutto il suo «coraggioso e santo esempio di zelo, di perseveranza e di preghiera», in una vita «dedicata all’educazione dei poveri nel terreno difficile e impegnativo dell’Australia rurale». Anche il libretto ufficiale della cerimonia accenna solo a «una complessa serie di circostanze» che «portò il vescovo di Adelaide, che una volta era suo amico e benefattore, a scomunicare Mary nel 1871 per presunta disobbedienza». Ma in serata al Tg2 la postulatrice della causa di canonizzazione, suor Mary Casey, rivela che «la realtà è più complessa, poiché «furono le suore del suo ordine religioso, non personalmente la nuova santa a segnalare l’abuso consumato in una scuola per poveri. Il prete fu rimosso ma alcuni sacerdoti amici del molestatore, per ripicca, misero in cattiva luce suor MacKillop». Il suo vescovo, precisa la postulatrice, «già le rimproverava uno spirito ribelle, fu la goccia che fece traboccare il vaso. La denuncia del prete pedofilo fu solo una delle cause della scomunica». Santa Mary protettrice «protofemminista», dunque, dell’«altra metà del cielo» che reclama maggiori responsabilità nelle gerarchie ecclesiastiche. Elevarla agli onori degli altari è il segno che Benedetto XVI non è indifferente al «genio femminile».

© Copyright La Stampa, 18 ottobre 2010 consultabile online anche qui.

1 commento:

Caterina63 ha detto...

La Canonizzazione, e ancor prima la Beatificazione di questa Santa è di grande importanza oggi....non tanto perchè ricalca i tormentoni mediatici degli abusi dei preti pedofili, quanto per la VITTORIA SULL'ABUSO DI POTERE DI UN VESCOVO CONTRO UN FEDELE ONESTO....

oggi vengono "scomunicati" anche senza marchio, moltissimi fedeli solo perchè difendono, magari IL SUMMORUM PONTIFICUM di Benedetto XVI, ci sono sacerdoti ai quali è impedito di celebrare la Messa antica nonostante il parere contrario del Pontefice...ed è impedito loro anche di parlarne...
Questa Canonizzazione ci rammenta di come esiste l'abuso di potere EIL COME COMBATTERLO, Santa Suor Mari MacKillop ci insegna come superare questo ostacolo!

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