giovedì 18 febbraio 2010

Il Papa al clero romano: dobbiamo uscire da questo oscuramento morale (Izzo)


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Riceviamo e con grandissimo piacere e gratitudine pubblichiamo questo bellissimo ed approfondito commento di Salvatore Izzo alla lectio divina tenuta oggi dal Papa.
Particolarmente significativo il collegamento con altri interventi del Santo Padre
.
R.

PAPA: DOBBIAMO USCIRE DA QUESTO OSCURAMENTO MORALE

(AGI) - CdV, 18 feb.

(di Salvatore Izzo)

L'uomo di oggi e' frantumato: "il peccato ha ferito la natura umana".
Per questo, denuncia il Papa, "si dice: 'ha mentito, e' umano; ha rubato, e' umano'. Ma questo - scandisce - non e' il vero essere umano".
Sono parole molto forti quelle che Benedetto XVI rivolge ai sacerdoti di Roma, nella Lectio divina che quest'anno ha sostituito il tradizionale "botta e risposta" con i parroci avviato da Papa Wojtyla.
Siamo chiamati, spiega ai 300 parroci riuniti nell'Aula delle Bendizioni, ad essere uomini "secondo la volonta' del Creatore", cioe' ad "essere generosi, volere la giustizia, la prudenza, la saggezza".
Dobbiamo, "con l'aiuto di Cristo uscire da questo oscuramento della nostra natura" che e' il peccato.
Il Papa esce dalla difficilissima due giorni con i vescovi irlandesi, ai quali ora ha imposto - dopo averla proposta nel 2006 senza successo - la linea della "tolleranza zero" per superare il gravissimo scandalo degli abusi sessuali commessi da 46 preti nell'Isola, nell'arco di 30 anni, e non perseguiti con sufficiente vigore dalla Chiesa locale.
E proprio oggi alla Radio Vaticana il sacerdote Fortunato Di Noto ha dichiarato che "l'Italia non e' immune dal triste fenomeno dei preti pedofili: in questi ultimi 10 anni, circa 80 sacerdoti sono stati coinvolti e gli stessi fenomeni negli istituti religiosi femminili accadono in maniera molto piu' blanda, ma i casi esistono" e dunque bisogna seguire la stessa linea chiesta dal Papa all'Irlanda nonostante che da noi il problema della pedofilia nella Chiesa "forse e' piu' gestito e controllato, anche se ci sono stati dei casi affrontati con imprudenza".
Non cita questi fatti Papa Ratzinger, ne' si riferisce direttamente alla questione morale che sembra riesplodere nel nostro Paese sulla scorta delle inchieste giudiziarie su ipotesi di corruzione politica e amministrativa.
Ma come ieri all'Aventino aveva detto che "anche ai nostri giorni l'umanita' ha bisogno di sperare in un mondo piu' giusto, di credere che esso sia possibile, malgrado le delusioni che vengono dalle esperienze quotidiane" indicando ai fedeli "la conversione personale e comunitaria quale unica via non illusoria per formare societa' piu' giuste, dove tutti possano avere il necessario per vivere secondo la dignita' umana", oggi ricorda ai "suoi" preti che "ogni sacerdote deve essere davvero un uomo, cioe' completamente umano".
"Proprio Cristo - dice - ha mostrato il vero umanesimo, sempre fissato in Dio", portando "tutto l'essere e la sofferenza umana nella passione", aggiunge sottolinenando che i preti "non possiamo isolarsi": dobbiamo essere, sottolinea "presenti nella passione di questo mondo per trasformarlo verso Dio".
E come Gesu' "piange" davanti alla morte e alla distruzione provocate dagli uomini, e "ha gridato" sulla Croce cosi' "anche il nostro sacerdozio non si limita alla messa", ma deve saper portare "la sofferenza del nostro mondo cosi' lontano da Dio". Il sacerdozio, afferma, "non e' cosa per alcune ore", ma si realizza "nelle sofferenze e nelle tristezze" cosi' come "nelle gioie" e "nell'obbedienza" di ogni giorno e di una vita intera.
Il prete cioe' "e' un uomo che vive e soffre ogni giorno con gli altri per portare a Dio le miserie del mondo. Ecco perche' il suo ministero non puo' ridursi a un'occupazione part time ne' esaurirsi nella pura contemplazione della verita': il sacerdote deve entrare come Cristo al centro della passione, dei dolori, delle tentazioni del mondo, per fare da 'mediatore' e 'ponte' tra il divino e l'umano. L'identikit e la missione del prete e' stata cosi' al centro dell'incontro che, sottolinea all'inizio lo stesso Benedetto XVI, rappresenta una tradizione "molto gioiosa e importante per me".
La lectio divina e' stata ispirata a tre passi dei capitoli 5, 7 e 8 della Lettera agli Ebrei.
"Testi da cui - sottolinea da parte sua l'Osservatore Romano - emerge soprattutto che il sacerdote, come Gesu', e' uomo di Dio ma anche 'uomo in tutti i sensi', chiamato a coltivare intelligenza, sentimenti e affetti secondo la volonta' del Creatore".
"Questo non vuol dire - commenta il giornale vaticano - conformarsi alla mentalita' che giustifica come 'umani' comportamenti come la menzogna o la disonesta". "Il peccato non e' umano" chiarisce dunque il Papa, invitando i preti a educarsi invece ai valori della giustizia, della prudenza, della saggezza.
La fisionomia del vero essere umano a immagine di Dio - puntualizza - e' frutto di "un processo di vita" che comincia dagli anni della formazione e deve continuare per tutta l'esistenza del sacerdote.
Benedetto XVI indica in particolare nella 'compassione' una dimensione essenziale del ministero del presbitero.
Il quale - avverte - non puo' vivere in una sorta di distacco platonico dalle cose del mondo, ma deve prendere su di se' quotidianamente la sofferenza del suo tempo, della sua parrocchia, delle persone affidate a lui. Modello, in questo senso, e' il Cristo del Getsemani, che piange e si confronta col mistero della morte. Come Gesu', il prete ha il compito di portare il grido dolente dell'umanita' alle orecchie di Dio e cosi' realizzare l'essenza della sua missione.
Per il Pontefice, dunque, il sacerdozio non si limita all'atto cultuale della liturgia eucaristica: anche l'accettazione e l'offerta delle sofferenze nella vita pastorale - afferma - e' azione sacerdotale in senso pieno".
Il Papa teologo, poi, ci tiene a chiarire che non c'e' contrasto tra la liberta' del prete e l'obbedienza alla volonta' di Dio. In quest'ultima - conferma - non c'e' "l'espressione di un volere tirannico ma la valorizzazione della nostra identita' e la verita' del nostro essere.
Conformarsi a essa, percio', significa condurre la vita umana verso la vita divina. E questa e' la vera redenzione per l'uomo". "In Cristo - ricorda Benedetto XVI - i cieli si sono aperti e la morte si e' trasformata in vita.
Da qui la centralita' dell'Eucaristia nella vita del sacerdote".
"Nel corpo di Gesu' - spiega il Pontefice - il Padre ha creato la sua 'tenda' nel mondo, la sua nuova Gerusalemme, divina e insieme umana. Tutta la storia, anche quella legata al paganesimo, e' un cammino che conduce all'incontro con Cristo".
L'Eucaristia rappresenta percio' "la pace di Dio con l'uomo". Da qui l'appello conclusivo ai preti perche' siano fedeli ministri di questo sacramento anche nella loro vita, aiutando cosi' il mondo ad aprirsi a Dio e alla sua opera di salvezza".

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6 commenti:

euge ha detto...

Non riesco ad entrare nella pagina che tratta dell'argomento scottante della partecipazione dei sacerdoti di Roma, all'incontro con il Papa. Ho notato fra i commenti, qualcuno che addirittura ha dato della " fanatica" e velatamente della bugiarda alla persone che da anni gestisce con amore e con una precisione inimmaginabile, questo blog, dando la possibilità a tutti, di esprimere civilmente il proprio punto di vista. Rimango ancor più amareggiata, nel vedere che i commenti diciamo più ostici, provengono proprio da sacerdoti..... qualcuno addirittura di lungo corso. Io credo, sia necessario, come qui è stato sempre fatto, fare una cernita tra coloro che servono con devozione la chiesa, ( purtroppo sono in pochi ), e coloro che si sentono e si comportano come manager di Dio, facendo di tutto, tranne quello per cui hanno ricevuto l'ordinazione. Sono di Roma, quindi posso portare la mia testimonianza, consapevole di ciò che sto per dire:
Lo sottolineerò per l'ennesima volta, visto che spesso per altre ragioni, mio malgrado ho dovuto affrontare l'argomento. Nella mia parrocchia di cui riporto il nome senza alcun problema, " Maria Stella dell'Evangelizzazione " zona di Roma Eur Torrino, non ho mai ascoltato dal parroco titolare, non solo alcun riferimento agli insegnamenti di Benedetto XVI ma, neanche un minimo sforzo si è fatto, per far conoscere ai parrocchiani, gli atti di magistero come le Encicliche, le esortazioni Apostoliche etc. etc. Non si è proposto ai parrocchiani, per esempio mai una partecipazione ad una udienza generale come fanno spesso, molte parrocchie che non sono di Roma e in occasione della lettera ai lefrevriani, nella diocesi romana, non mi risulta che ci sia stato il ben che minimo intervento per dimostrare al Santo Padre, la benchè minima vicinanza al contrario di quanto il Card. Vallini, ebbe modo di dire al Santo Padre e per finire..... nessuno nella mia parrocchia ha mai spiegato che cosa sia l'anno sacerdotale perchè è stato indetto e chi è il Curato D'Ars, nonostante si sia affrettato, a mettere un suo ritratto vicino all'altare, per salvare il salvabile. Dunque, cari sacerdoti di Roma non indignatevi se qualcuno vi muove delle critiche e non prendeteci per fanatici ma, ascoltate e tenete conto del nostro disagio nel vedere che una persona come Benedetto XVI, molto spesso viene ignorato da parecchi di voi, solo perchè magari non coincide con l'ideale di Papa che ognuno ha in testa.
Vi posso solo dire che senza Benedetto XVI e le sue parole che scaldano il cuore, la sottoscritta ha faticosamente ripreso il suo cammino di fede...... di questo dovete volenti o nolenti tenerne conto. Non sempre come molti di voi credono è necessario essere " moderni " cioè distanti dalla tradizione o bizzarri e fantasiosi nel celebrare la messa per attirare le persone nelle vostr parrocchie da quello che risulta dai Vangeli Cristo non usava effetti speciali per parlare e sciogliere i cuori della gente!

euge ha detto...

Vi posso solo dire che senza Benedetto XVI e le sue parole che scaldano il cuore, la sottoscritta ha faticosamente ripreso il suo cammino di fede...... di questo dovete volenti o nolenti tenerne conto.

Scusate ho pasticciato..... volevo dire che solo grazie a Benedetto XVI alle sue parole ed alla sua dolcezza e pazienza, la sottoscritta ha ricominciato dopo anni, il suo cammino di fede. Di questo episodio come di altri di cui sono a conoscenza, si deve tenr conto volenti o nolenti.

Maria R. ha detto...

Anno sacerdotale????? Uh, e cos'è? Ah, si, da me lo hanno nominato una volta sola....poi hanno scordato chi sia anche il curato d'Ars!
Euge cara, tutto il mondo è paese (purtroppo), certo, che proprio "in casa" del Papa si giochi sporco è peggio ancora, ma mi consolo pensando che si osteggia chi dice la verità. Allora vuol dire che il Papa è sulla strada ottima;) Peggio per chi non lo ascolta!

Anonimo ha detto...

mai sentito parlare di anno sacerdotale nemmeno a firenze

euge ha detto...

Cara Maria come si diceva a scuola quando si finiva la dimostrazione di un teorema?????

C.V.D Come volevasi dimostrare!!!! E' una vergogna che nella diocesi del Papa, non si facciano conoscere i suoi insegnamenti e non si parli delle sue Encicliche; non serve prendersela per le critiche ma, occorrerebbe partire da queste per migliorarsi con un pò di umiltà.

laura ha detto...

La meditazione del Papa è bellissima per quel poco che ho potuto leggere. Il resto nn conta. Grazie per aver pubblicato i vari servizi