lunedì 15 febbraio 2010

Il Papa: "Lo Stato imiti i volontari" (Andrea Gagliarducci)


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la visita

"Lo Stato imiti i volontari"

Il Papa in visita all'ostello della Caritas della stazione Termini a Roma: "No alla logica del profitto. L'amore aiuta lo sviluppo".

Andrea Gagliarducci

«La Chiesa vi ama profondamente e non vi abbandona, perché riconosce nel volto di ciascuno di voi quello di Gesù».
Benedetto XVI, in visita all’ostello Caritas di Roma, manda questo messaggio a tutti i poveri di Roma.
È una visita breve, in tutto circa un’ora. Ma è una visita densa di umanità. «Ho fatto molta attenzione agli occhi del Papa: parlavano a quelle persone, le accoglievano, davano una speranza», commenterà alla fine monsignor Feroci, direttore della Caritas di Roma.
Era un appuntamento sentito dallo stesso Benedetto XVI.
Racconta il cardinal Vallini, suo vicario nella diocesi di Roma: «Quando gli ho proposto questa visita, ha subito accettato».
Il Papa arriva al Centro intorno alle dieci e un quarto. Viene accolto dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, dal sottosegretario Gianni Letta e dal ministro dei Trasporti Altero Matteoli e dall’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Moretti. Il programma prevede un percorso all’interno del Centro Caritas, che passa per poliambulatorio, l’ostello e la farmacia.
Il Papa si ferma a parlare con tutti, in particolare con i volontari. «Il vostro servizio - dice loro - è molto importante, anche se non è facile». Infine, arriva alla sala mensa: le autorità lo hanno preceduto, e viene affissa una targa per ricordare la visita.
Il saluto del centro è affidato a Giovanna Contaldo.
Dice al Papa: «Qui Lei trova dolore, certamente, ma se dovesse, nel viaggio di ritorno, poter portare con Lei una cosa soltanto, porti, La prego, la speranza». Il dono che i volontari del Centro fanno al Pontefice è il crocifisso della Chiesa di San Pietro di Onna, completamente distrutta.
Un dono altamente simbolico, perché, dice Giovanna, quel Crocifisso «ha visto quel luogo cadere sotto la furia del terremoto e ha rinnovato l’offerta di se stesso come progetto di riscatto, come certezza di rinascita». Aggiunge: «La Croce che Le doniamo restaurata, non è, quindi, l’immagine della sofferenza ma l’attesa dell’alba e del riscatto».
Nel suo discorso, il Papa incoraggia «non solo i cattolici, ma ogni uomo di buona volontà, in particolare quanti hanno responsabilità nella pubblica amministrazione e nelle diverse istituzioni, ad impegnarsi nella costruzione di un futuro degno dell’uomo, riscoprendo nella carità la forza propulsiva per un autentico sviluppo e per la realizzazione di una società più giusta e fraterna». Benedetto XVI chiede poi a politici e istituzioni di riscoprire «la forza della carità», soprattutto «in un mondo dove sembra prevalere la logica del profitto e la ricerca del proprio interesse». Prima di lui, Vallini ha chiesto che «lo Stato sociale non subisca ingiusti ridimensionamenti».
E all’appello del Papa risponde il sindaco Gianni Alemanno, che rinnova l’impegno di Roma a «rimanere fedele ai valori dell’accoglienza».

© Copyright Il Tempo, 15 febbraio 2010 consultabile online anche qui.

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