domenica 14 febbraio 2010
Il Papa esalta i volontari e la Caritas e all'Angelus ricorda che il Vangelo non fa politica (Izzo)
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Il Papa: "Gesù non propone una rivoluzione di tipo sociale e politico, ma quella dell’amore, che ha già realizzato con la sua Croce e la sua Risurrezione. Su di esse si fondano le beatitudini, che propongono il nuovo orizzonte di giustizia, inaugurato dalla Pasqua, grazie al quale possiamo diventare giusti e costruire un mondo migliore" (Angelus)
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PAPA: ESALTA VOLONTARI E CARITAS, MA VANGELO NON FA POLITICA
(AGI) - CdV, 14 feb.
(di Salvatore Izzo)
"Senza volontari non si fa niente".
In visita all'ostello "Don Luigi Di Liegro" della Stazione Termini, dove la Caritas accoglie immigrati in difficolta' e altre persone senza fissa dimora, Benedetto XVI ha voluto esaltare oggi con queste parole, pronunciate a braccio, "il servizio molto importante, anche se non facile" che un piccolo esercito di 300 operatori del volontariato cattolico offrono agli "ultimi" che a Roma sono invece davvero tanti, come testimonia il rendiconto di questi ultimi anni di attivita': un milione e duecentomila "notti" e 80 mila prestazioni sanitarie offerte soprattutto a immigrati ma anche rom e senza dimora spesso temporaneamente senza documenti, che hanno bisogno di ascolto e cure non sempre garantite altrove. Migliaia gli esseri umani che per piu' o meno giorni, per un pranzo, una notte o una doccia calda sono passati dal giorno in cui vi mise piede il primo fra loro, nel 2 giugno 1987 : un numero tanto rilevante che, hanno detto al Pontefice gli operatori della Caritas, "non e' un trofeo da esibire ma una straordinaria conferma delle capacita' di Roma di essere solidale e tendenzialmente inclusiva ed anche una grande responsabilita'".
Una degli ospiti, Giovanna Contaldo, gli ha parlato a nome di tutti presentando il dono della Caritas: il Crocifisso restaurato della parrocchia di Onna abbattuta dal terremoto dell'aprile scorso, come simbolo di riscatto.
"Cari fratelli e amici che qui trovate accoglienza, sappiate - ha risposto il Papa - che la Chiesa vi ama profondamente e non vi abbandona, perche' riconosce nel volto di ciascuno di voi quello di Gesu' che ha voluto identificarsi in maniera del tutto particolare con coloro che si trovano nella poverta' e nell'indigenza".
Per Ratzinger, del resto, "la testimonianza della carita', che in questo luogo trova speciale concretizzazione, appartiene alla missione della Chiesa insieme con l'annuncio della verita' del Vangelo".
Ma Gesu' Cristo, ha poi tenuto a chiarire all'Angelus, rivolgendosi ai 50 mila fedeli che oggi hanno atteso il suo rientro a piazza San Pietro, "con il suo Vangelo non propone una rivoluzione di tipo sociale e politico, ma quella dell'amore, che ha gia' realizzato con la sua Croce e la sua Risurrezione. Su di esse si fondano le beatitudini, che propongono il nuovo orizzonte di giustizia, inaugurato dalla Pasqua, grazie al quale possiamo diventare giusti e costruire un mondo migliore".
Per il Papa teologo, che era stato accolto al suo arrivo alla Stazione Termini dal ministro Altero Matteoli e dal sottosegretario Gianni Letta, "il Vangelo di Cristo risponde positivamente alla sete di giustizia dell'uomo, ma in modo inatteso e sorprendente".
"L'Ostello della Caritas - ha riconosciuto pero' nel discorso rivolto agli ospiti e ai volontari - costituisce una preziosa occasione per educare ai valori del Vangelo". E, dunque, "l'esperienza di volontariato che qui molti vivono e', specie per i giovani, un'autentica scuola in cui si impara ad essere costruttori della civilta' dell'amore, capaci di accogliere l'altro nella sua unicita' e differenza. In questo modo l'Ostello manifesta concretamente che la comunita' cristiana, attraverso i propri organismi e senza venir meno alla Verita' che annuncia, collabora utilmente con le istituzioni civili per la promozione del bene comune".
"Nel suo servizio alle persone in difficolta' - ha ricordato ancora Ratzinger - la Chiesa e' mossa unicamente dal desiderio di esprimere la propria fede in quel Dio che e' il difensore dei poveri e che ama ogni uomo per quello che e' e non per quello che possiede o realizza".
Per il Papa, infatti, come recita il Concilio Vaticano II, "la Chiesa vive nella storia con la consapevolezza che le angosce e i bisogni degli uomini, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure quelli dei discepoli di Cristo e per questo, nel rispetto delle competenze proprie dello Stato, si adopera perche' ad ogni essere umano venga garantito cio' che gli spetta".
"Desidero incoraggiare non solo i cattolici, ma ogni uomo di buona volonta', in particolare quanti hanno responsabilita' nella pubblica amministrazione e nelle diverse istituzioni, ad impegnarsi nella costruzione di un futuro degno dell'uomo", ha quindi scandito il Papa teologo, esortando politici e istituzioni a "riscoprire nella carita' la forza propulsiva per un autentico sviluppo e per la realizzazione di una societa' piu' giusta e fraterna". Come avviene in questo luogo dove la Caritas, ha affermato, "nel rispetto delle competenze proprie dello Stato, si adopera perche' ad ogni essere umano venga garantito cio' che gli spetta".
Citando l'enciclica "Caritas in veritate", il Papa ha anche spiegato che "la carita' e' il principio non solo delle micro-relazioni: rapporti amicali, familiari, di piccolo gruppo, ma anche delle macro-relazioni: rapporti sociali, economici, politici".
"Per promuovere una pacifica convivenza che aiuti gli uomini a riconoscersi membri dell'unica famiglia umana e' importante - ha osservato - che le dimensioni del dono e della gratuita' siano riscoperte come elementi costitutivi del vivere quotidiano e delle relazioni interpersonali. Tutto cio' diventa giorno dopo giorno sempre piu' urgente in un mondo nel quale, invece, sembra prevalere la logica del profitto e della ricerca del proprio interesse".
Sulla stessa linea le affermazioni del minstro Altero Matteoli, dell'ad delle Ferrovie Mauro Moretti e del cardinale vicario Agostino Vallini. Il rappresentante del Governo ha ricordato "l'impegno non facie" che viene portato avanti per un'accoglienza ai diseredati, dal quale non si intende demordere. "Non voltiamo le spalle agli emarginati ma tendiamo loro una mano cercando di tutelarne la dignita'", ha assicurato anche Moretti, ricordando che le Ferrovie dello Stato sono sempre andate incontro agli emarginati attraverso diversi progetti ma soprattutto seguendo "quel senso di responsabilita' sociale" che il Pontefice stesso ha invocato lo scorso 31 gennaio.
"Gli emarginati giungono nelle stazioni ferroviarie per rifugiarsi ma anche per confondersi con la gente" ha rilevato l'ad che ha spiegato cosi' l'esistenza dei centri di accoglienza collocati nelle principali stazioni italiane. Tra i progetti messi in campo c'e' 'un cuore in stazione' con cui Ferrovie dello Stato si impegna, con la collaborazione delle maggiore aziende e associazioni nazionali, a migliorare l'ospitalita' di questi centri. Da parte sua, infine, il card. Vallini ha affermato che la Chiesa "incoraggia le istituzioni perche' lo stato sociale non subisca ingiusti ridimensionamenti e le fasce piu' deboli della popolazione non siano mortificate".
"La comunita' ecclesiale - ha spiegato il porporato - parla alla citta' con la volonta' di riparare in tanti casi alla iustizia negata e offre il proprio contributo per una cultura in cui i poveri non sono fonte di problemi, ma persone meno provvedute e come noi titolari di diritti".
Visitando il poliambulatorio della Caritas, il Papa ha anche benedetto e incotraggiato una bambina straniera che i sanitari stanno assistendo e preparando a un intervento al cuore.
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