domenica 7 marzo 2010
Pedofilia nella Chiesa: la «glasnost» di Benedetto XVI il "cambio di passo" della Chiesa (Galeazzi). Da incorniciare
Vedi anche:
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La coda del drago (Angela Ambrogetti)
Il Papa: "le sventure, gli eventi luttuosi, non devono suscitare in noi curiosità o ricerca di presunti colpevoli, ma devono rappresentare occasioni per riflettere, per vincere l’illusione di poter vivere senza Dio, e per rafforzare, con l’aiuto del Signore, l’impegno di cambiare vita" (Angelus)
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Comunicato del Vescovo di Ratisbona e la nota della Santa Sede (Osservatore Romano)
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Il «repulisti» nella Chiesa non si ferma, anzi «adesso è più che mai necessario arrivare fino in fondo e togliere le mele marce» (Galeazzi)
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Il problema della formazione dei preti. Coro di Ratisbona, Valli: a nessuno è lecito cercare surrettiziamente di coinvolgere il Pontefice
Il Papa e l’operazione-pulizia
“Ora salteranno molte teste”
Individuare e punire colpevoli e coperture, affidare alle conferenze episcopali la sorveglianza sulle diocesi per evitare futuri scandali e salvaguardare il bene comune della Chiesa».
Sarà la «glasnost» di Benedetto XVI.
«In Germania salteranno parecchie teste», assicura in Vaticano chi sta preparando il decisivo faccia a faccia di venerdì tra il Papa e il capo della Chiesa tedesca, Robert Zollitsch. Il Papa intende far pulizia nella sua patria applicando quella «linea di assoluta intransigenza» verso i preti pedofili che diventerà obbligatoria per tutti gli episcopati del mondo.
L’operazione-trasparenza prevede che la decisione di espellere dalla Chiesa e denunciare alla magistratura i sacerdoti che si macchiano di abusi sessuali non sia più lasciata alla discrezione del vescovo, ma sia una precisa indicazione della Santa Sede alle conferenze episcopali nazionali. Oltre ad essere ridotti canonicamente allo stato laicale, i preti pedofili saranno necessariamente portati davanti ai giudici.
Le conferenze episcopali dovranno vigilare affinché il vescovo diocesano intervenga tempestivamente per rimuovere i responsabili, collaborare con le autorità giudiziarie e garantire la protezione dei minori.
Venerdì Joseph Ratzinger dirà chiaro e tondo al presidente dei vescovi tedeschi che, d’ora in poi, non saranno ammessi ritardi o sottovalutazioni. La Santa Sede considera un preciso dovere delle conferenze episcopali, a cominciare da quella tedesca, «preservare la Chiesa dagli scandali» con una lotta senza quartiere alla pedofilia. Le priorità indicate da Benedetto XVI trova attuazione nei provvedimenti e nelle linee-guida che la Segreteria di Stato sta predisponendo in vista dell’udienza a Zollitsch.
Il Vaticano esige che in ciascuna nazione gli episcopati si mobilitino per rimuovere la vergogna rappresentata dal «clero infedele», cioè dai sacerdoti che hanno tradito la loro ordinazione e la fiducia dei fedeli. Abusando dei bambini affidati a parrocchie e istituzioni religiose, hanno inequivocabilmente «abbandonato il bene e scelto il male». Dunque, contro i preti pedofili: tolleranza zero, espulsione dalla Chiesa, denuncia obbligatoria alla magistratura, sorveglianza e supervisione delle conferenze episcopali sulla condotta dei vescovi di fronte ai casi di abusi sessuali. Insomma, «uno sbaglio e sei fuori» per le responsabilità comprovate e divieto assoluto di riassegnare ad altro incarico i sacerdoti sospettati di pedofilia.
«Chi compie simili nefandezze con la Chiesa ha chiuso per sempre e dovrà risponderne alla giustizia terrena oltreché a quella divina», spiegano in Curia.
Insomma, non esistono alternative al «pugno di ferro» che sarà imposto da Ratzinger prima all’arcivescovo Zollitsch, poi a tutti gli altri leader degli episcopati nazionali.
Le diocesi non solo riceveranno da Roma l’ordine tassativo di collaborare «in maniera piena e senza riserve» con gli inquirenti, ma dovranno anche anticipare le inchieste giudiziarie e le manette «rimuovendo il marcio prima ancora che intervenga la magistratura».
Inoltre la riforma di Benedetto XVI include «massima vicinanza e sostegno alle famiglie delle vittime degli abusi», mentre i preti pedofili verranno subito denunciati alle autorità civili e rimossi dall’incarico. Nel «protocollo» figureranno anche «valutazione clinica, psicoterapia e inchiesta interna sul caso affidata ad un comitato di religiosi e laici».
La Chiesa tedesca, su pressione della Santa Sede, ha già fatto pubblica ammenda per le violenze sui minori negli istituti cattolici. Sarà, quindi, la conferenza episcopale a rispondere direttamente al Vaticano del controllo anti-abusi e a garantire che «in ogni diocesi saranno repressi senza titubanza questi crimini atroci».
Il tema della pedofilia, da sempre tabù nei Sacri Palazzi, è in cima all’agenda papale.
«Ora siamo noi a sollecitare gli accertamenti giudiziari- spiega uno stretto collaboratore di Benedetto XVI-.
E’ un cambio di passo, una presa di coscienza che caratterizza questo pontificato, una purificazione che la Chiesa compie a partire da se stessa. Così Ratzinger attua il modello conciliare della trasparenza e della giustizia».
© Copyright La Stampa, 7 marzo 2010
Davvero molto bello ed interessante questo articolo!
R.
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5 commenti:
Le teste devono cadere principalmente in Vaticano, NON solo altrove! La Sapienza Divina assista il Papa a fronte dei suoi falsi amici!
Benissimo che cadano molte teste, ma parliamoci chiaro.
La stra-grande maggioranza dei colpevoli(cioè chi abusava e chi copriva i crimini)
è passata miglior(?) vita.
Tutti gli scandali degli ultimi 10 anni(dagli USA in poi) si riferiscono a episodi se va bene degli anni 80'.
Relativamente pochi i casi negli anni 90' mentre quelli degli ultimi 10 anni scendono ancora di più.
E' importante soprattutto pensare al futuro e alla assistenza delle vittime.
Antonio
sì, è un bell'articolo che nonostante la quaresima di questi giorni, dà speranza.
Le preoccupazioni e i problemi che di questi tempi affronta papa Benedetto sono un onere spaventoso.Come spaventoso è quello che è successo per vecchio che sia. Io spero che il Papa ottenga la collaborazione di tutti i suoi vescovi, piena e totale. Almeno questa volta.
Ma è tempo anche di una riflessione più generale su questo diffondersi della pedofilia così invasivo anche nella nostra società. Parlavo con un amico che mi ha detto che siti e forum con questi malati sono diffusissimi, cambiano indirizzo continuamente e sono molto seguiti.
Fin da bambina ho frequentato parrocchie, i miei figli sono cresciuti in parrocchia, anche mio marito e mai ho avuto, né io né loro, non dico esperienze, ma nemmeno sentore di simili miserie. Per questo prendere amara coscienza è molto pesante per me. Preghiamo per tutti gli infelici che hanno sofferto e per il nostro amatissimo Papa.
In Germania è arrivata notizia anche di una scuola laica , di elite e famosa, dove avvenivano abusi.Sembra che non ci sia più sicurezza da nessuna parte quando affidiamo i nostri figli.
E' una brutta sensazione di marcio.
Concordo con Mariateresa.
Personalmente sono andata all'asilo dalle suore, mio fratello e' andato dai salesiani.
Entrambi ci siamo trovati benissimo, come in famiglia.
Conosco moltissime persone della mia eta' che hanno fatto tutto il percorso scolastico nelle scuole religiose e ne parlano ancora con entusiasmo.
Il mio stesso medico di base e' andato a scuola (dall'asilo al liceo) dalle suore che ancora oggi le portano regali e dolcetti.
Fortunatamente io non ho mai sentito di abusi e non ne ho avuto conoscenza diretta.
Prego per quei poveri innocenti che hanno avuto la vita rovinata da quei pochi preti (e suore) che hanno sporcato la veste di Cristo.
Per me la pedofilia e' uno dei crimini peggiori che un essere umano possa compiere.
Tutti gli scandali di cui abbiamo conoscenza in questi anni, pero', non devono farci dimenticare il tanto bene compiuto da tanti preti, religiosi e religiose sparsi nel mondo.
R.
Concordo con Raffaella e Maria Teresa. Il desiderio di pulizia e di chiarezza deve nascere anche da un senso di giustizia nei confronti di chi, nel silenzio, la Chiesa la rappresenta davvero. A fronte di tanti santi sacerdoti ci sono quelli macchiatisi di questi crimini (ma avevano davvero la vocazione?) e altri che - senza colpa - andrebbero seguiti anche dopo il seminario. Non tutti, per esempio, posso diventare direttori spirituali. Quante vocazioni, nei giovani, perse...
Spero che risolti i problemi più gravi, si passi anche a considerare questo.
Ma nonostante tutto guai a chi fa di tutt'erba un fascio. Prego il Signore e lo ringrazio per quanto di bello, soprattutto attraverso il Papa, ci dona oggi.
Grazie a questo blog che mettere in risalto alche il Bene che c'è. STEFANIA
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