sabato 13 marzo 2010
Preti pedofili: un panico morale. Monumentale riflessione di Massimo Introvigne
Vedi anche:
Vi invito a leggere l'illuminante commento di Mariateresa...
Benedetto XVI ha dato ieri il suo sostegno alla Chiesa tedesca, «sconvolta» dagli scandali su abusi e maltrattamenti su minori (Conte)
Andrea Tornielli ricostruisce meticolosamente quanto avvenuto a Monaco negli anni Ottanta (questo è vero giornalismo!)
Pedofilia, diocesi di Monaco: il prete pedofilo non commise abusi negli anni in cui Joseph Ratzinger era arcivescovo (Asca)
Mons. Müller: né la Santa Sede né la Chiesa tedesca hanno mai impartito istruzioni per sottrarre il clero alla giustizia ordinaria (Galeazzi)
Pedofilia, la posizione di Benedetto XVI è di totale intransigenza. Alcuni vescovi e parte della curia fanno resistenza (Galeazzi). Ottimo!
Caso pedofilia a Monaco: il commento di Elisa Pinna
Vergognosi e diffamatori alcuni titoli di giornale di oggi. Improrogabile la costituzione di una lega antidiffamazione cattolica (anzi...papale!)
Sgomento del Papa per i casi di abusi in Germania. Niente vacanze per il Santo Padre. Mons. Zollitsch: preti e laici abusatori si autodenuncino (Izzo)
L'ex-vicario generale dell'arcidiocesi di Monaco, Gerhard Gruber: "è stato un mio grave errore, chiedo perdono"
Chi ha interesse a fermare la "tolleranza zero" e l'operazione pulizia portate avanti da Benedetto XVI?
PEDOFILIA, LOMBARDI: VICARIO SI DISCOSTO' DALLE INDICAZIONI DEL PAPA
Prete pedofilo a Monaco di Baviera: la nota dell'arcidiocesi
Le agenzie iniziano a pubblicare la dichiarazione di Lombardi e la nota della diocesi di Monaco. Ribadisco: è necessaria una lega antidiffamazione
Pedofilia: Lombardi, "Sul caso Monaco Ratzinger e' estraneo"
LA DICHIARAZIONE DI PADRE LOMBARDI: IL PAPA E' DEL TUTTO ESTRANEO AL CASO DI MONACO
Pedofilia: quello che il Cardinale Schönborn ha effettivamente scritto
Il Papa ha "preso atto con grande sgomento, attento interesse e profonda commozione" delle accuse di pedofilia alla Chiesa tedesca (Izzo)
Pedofilia, comunicato del presidente della Conferenza episcopale tedesca: Rigore nella ricerca della verità e misure di prevenzione
Valori e motivazioni del celibato ecclesiastico. Innaturale è solo il vuoto spirituale (Manfred Lütz)
Pedofilia, Mons. Zollitsch: con il Papa ho parlato di nuove norme. Chiesa e giudici indagano entrambi (Izzo)
Abusi, Chiesa verso revisione norme. Incoraggiamento dal Papa (Bandini)
Verso una doppia disciplina del celibato? Il commento di Luigi Accattoli
Pedofilia, massima collaborazione con la magistratura civile (Apcom)
Il Papa: il celibato sacerdotale è autentica profezia evangelica. Anche l'abito fa il prete (Izzo)
Pedofilia, Mons. Zollitsch: Secondo ogni esperto gli abusi e i soprusi pedagogici non hanno nulla a che fare con il celibato (Asca)
Abusi in Germania, Mons. Zollitsch: il Papa commosso e sgomento (Asca)
Zollitsch: Ok del Papa a misure anti-pedofilia
Germania: pronte le misure per affrontare lo scandalo dei preti pedofili
Il Papa: il sacerdote, colui che “parla di Dio al mondo e presenta il mondo a Dio” (AsiaNews)
Il Papa: il prete non è un operatore sociale. Pericoloso riduzionismo che rischia di tradire il Sacerdozio di Cristo (Izzo)
Il card. Hummes manifesta solidarietà al Papa in questi tempi non facili e colmi di sofferenza per la Chiesa e la persona del Santo Padre
Il Papa: "Nel tempo in cui viviamo è particolarmente importante che la chiamata a partecipare all’unico Sacerdozio di Cristo nel Ministero ordinato fiorisca nel "carisma della profezia": c’è grande bisogno di sacerdoti che parlino di Dio al mondo e che presentino a Dio il mondo; uomini non soggetti ad effimere mode culturali, ma capaci di vivere autenticamente quella libertà che solo la certezza dell’appartenenza a Dio è in grado di donare" (Discorso)
Il curato fallimentare. I santi parroci esistono ancora e vanno in pellegrinaggio ad Ars (Gnocchi e Palmaro)
La chiesa resiste sulla pedofilia e s’interroga sul celibato (Paolo Rodari)
“L’abuso sessuale” e la sua strumentalizzazione anticattolica: straordinaria riflessione di Mons. Müller (in italiano!!!)
L’osservatore permanente della Santa sede all’Onu ha dichiarato a Ginevra che i sacerdoti pedofili non hanno attenuanti (Tornielli)
Su segnalazione di Giovanni e Fabiola leggiamo questa riflessione straordinaria:
Preti pedofili: un panico morale
Massimo Introvigne
Perché si ritorna a parlare di preti pedofili, con accuse che si riferiscono alla Germania, a persone vicine al Papa e ormai anche al Papa stesso? La sociologia ha qualche cosa da dire o deve lasciare libero il campo ai soli giornalisti? Credo che la sociologia abbia molto da dire, e che non debba tacere per il timore di scontentare qualcuno. La discussione attuale sui preti pedofili - considerata dal punto di vista del sociologo - rappresenta un esempio tipico di "panico morale". Il concetto è nato negli anni 1970 per spiegare come alcuni problemi siano oggetto di una "ipercostruzione sociale".
Più precisamente, i panici morali sono stati definiti come problemi socialmente costruiti caratterizzati da una amplificazione sistematica dei dati reali, sia nella rappresentazione mediatica sia nella discussione politica. Altre due caratteristiche sono state citate come tipiche dei panici morali. In primo luogo, problemi sociali che esistono da decenni sono ricostruiti nelle narrative mediatiche e politiche come "nuovi", o come oggetto di una presunta e drammatica crescita recente. In secondo luogo, la loro incidenza è esagerata da statistiche folkloriche che, benché non confermate da studi accademici, sono ripetute da un mezzo di comunicazione all'altro e possono ispirare campagne mediatiche persistenti. Philip Jenkins ha sottolineato il ruolo nella creazione e gestione dei panici di "imprenditori morali" le cui agende non sono sempre dichiarate.
I panici morali non fanno bene a nessuno. Distorcono la percezione dei problemi e compromettono l'efficacia delle misure che dovrebbero risolverli. A una cattiva analisi non può che seguire un cattivo intervento. Intediamoci: i panici morali hanno ai loro inizi condizioni obiettive e pericoli reali. Non inventano l'esistenza di un problema, ma ne esagerano le dimensioni statistiche. In una serie di pregevoli studi lo stesso Jenkins ha mostrato come la questione dei preti pedofili sia forse l'esempio più tipico di un panico morale. Sono presenti infatti i due elementi caratteristici: un dato reale di partenza, e un'esagerazione di questo dato ad opera di ambigui "imprenditori morali".
Anzitutto, il dato reale di partenza. Esistono preti pedofili. Alcuni casi sono insieme sconvolgenti e disgustosi, hanno portato a condanne definitive e gli stessi accusati non si sono mai pr oclamati innocenti.
Questi casi - negli Stati Uniti, in Irlanda, in Australia - spiegano le severe parole del Papa e la sua richiesta di perdono alle vittime. Anche se i casi fossero solo due - e purtroppo sono di più - sarebbero sempre due casi di troppo.
Dal momento però che chiedere perdono - per quanto sia nobile e opportuno - non basta, ma occorre evitare che i casi si ripetano, non è indifferente sapere se i casi sono due, duecento o ventimila. E non è neppure irrilevante sapere se il numero di casi è più o meno numeroso tra i sacerdoti e i religiosi cattolici di quanto sia in altre categorie di persone. I sociologi sono spesso accusati di lavorare sui freddi numeri dimenticando che dietro ogni numero c'è un caso umano. Ma i numeri, per quanto non siano sufficienti, sono necessari. Sono il presupposto di ogni analisi adeguata.
Per capire come da un dato tragicamente reale si è passati a un panico morale è allora necessario chiedersi quanti sono i preti pedofili. I dati più ampi sono stati raccolti negli Stati Uniti, dove nel 2004 la Conferenza Episcopale ha commissionato uno studio indipendente al John Jay College of Criminal Justice della City University of New York, che non è un'università cattolica ed è unanimemente riconosciuta come la più autorevole istituzione accademica degli Stati Uniti in materia di criminologia. Questo studio ci dice che dal 1950 al 2002 4.392 sacerdoti americani (su oltre 109.000) sono stati accusati di relazioni sessuali con minorenni. Di questi poco più di un centinaio sono stati condannati da tribunali civili. Il basso numero di condanne da parte dello Stato deriva da diversi fattori. In alcuni casi le vere o presunte vittime hanno denunciato sacerdoti già defunti, o sono scattati i termini della prescrizione. In altri, all'accusa e anche alla condanna canonica non corrisponde la violazione di alcuna legge civile: è il caso, per esempio, in diversi Stati americani del sacerdote che abbia una relazione con una - o anche un - minorenne maggiore di sedici anni e consenziente. Ma ci sono anche stati molti casi clamorosi di sacerdoti innocenti accusati. Questi casi si sono anzi moltiplicati negli anni 1990, quando alcuni studi legali hanno capito di poter strappare transazioni milionarie anche sulla base di semplici sospetti.
Gli appelli alla "tolleranza zero" sono giustificati, ma non ci dovrebbe essere nessuna tolleranza neanche per chi calunnia sacerdoti innocenti.
Aggiungo che per gli Stati Uniti le cifre non cambierebbero in modo significativo se si aggiungesse il periodo 2002-2010, perché già lo studio del John Jay College notava il "declino notevolissimo" dei casi negli anni 2000. Le nuove inchieste sono state poche, e le condanne pochissime, a causa di misure rigorose introdotte sia dai vescovi statunitensi sia dalla Santa Sede.
Lo studio del John Jay College ci dice, come si legge spesso, che il quattro per cento dei sacerdoti americani sono "pedofili"? Niente affatto. Secondo quella ricerca il 78,2% delle accuse si riferisce a minorenni che hanno superato la pubertà. Avere rapporti sessuali con una diciassettenne non è certamente una bella cosa, tanto meno per un prete: ma non si tratta di pedofilia. Dunque i sacerdoti accusati di effettiva pedofilia negli Stati Uniti sono 958 in cinquantadue anni, diciotto all'anno. Le condanne sono state 54, poco più di una all'anno.
Il numero di condanne penali di sacerdoti e religiosi in altri Paesi è simile a quello degli Stati Uniti, anche se per nessun Paese si dispone di uno studio completo come quello del John Jay College. Si citano spesso una serie di rapporti governativi in Irlanda che definiscono "endemica" la presenza di abusi nei collegi e negli orfanatrofi (maschili) gestiti da alcune diocesi e ordini religiosi, e non vi è dubbio che casi di abusi sessuali su minori anche molto gravi in questo Paese vi siano stati. Lo spoglio sistematico di questi rapporti mostra peraltro come molte accuse riguardino l'uso di mezzi di correzione eccessivi o violenti. Il cosiddetto rapporto Ryan del 2009 - che usa un linguaggio molto duro nei confronti della Chiesa Cattolica - su 25.000 allievi di collegi, riformatori e orfanatrofi nel periodo che esamina riporta 253 accuse di abusi sessuali da parte di ragazzi e 128 da parte di ragazze, non tutte attribuite a sacerdoti, religiosi o religiose, di diversa natura e gravità, raramente riferite a bambini prepuberi e che ancor più raramente hanno condotto a condanne.
Le polemiche di queste ultime settimane sulla Germania e l'Austria mostrano una caratteristica tipica dei panici morali: si presentano come "nuovi" fatti risalenti a molti anni or sono, in alcuni casi a oltre trent'anni fa, in parte già noti.
Il fatto che - con una particolare insistenza su quanto tocca l'area geografica bavarese, da cui viene il Papa - siano presentati sulle prime pagine dei giornali avvenimenti degli anni 1980 come se fossero avvenuti ieri, e che ne nascano furibonde polemiche, con un attacco concentrico che ogni giorno annuncia in stile urlato nuove "scoperte" mostra bene come il panico morale sia promosso da "imprenditori morali" in modo organizzato e sistematico.
Una domanda sgradevole - perché il semplice porla sembra difensivo, e non consola le vittime - ma importante è se essere un prete cattolico sia una condizione che comporta un rischio di diventare pedofilo o di abusare sessualmente di minori - le due cose, come si è visto, non coincidono perché chi abusa di una sedicenne non è un pedofilo - più elevato rispetto al resto della popolazione. Rispondere a questa domanda è fondamentale per scoprire le cause del fenomeno e quindi per prevenirlo. Secondo gli studi di Jenkins se si paragona la Chiesa Cattolica degli Stati Uniti alle principali denominazioni protestanti si scopre che la presenza di pedofili è - a seconda delle denominazioni - da due a dieci volte più altra tra i pastori protestanti rispetto ai preti cattolici. La questione è rilevante perché mostra che il problema non è il celibato: la maggior parte dei pastori protestanti è sposata. Nello stesso periodo in cui un centinaio di sacerdoti americani era condannato per abusi sessuali su minori, il numero professori di ginnastica e allenatori di squadre sportive giovanili - anche questi in grande maggioranza sposato - giudicato colpevole dello stesso reato dai tribunali statunitensi sfiorava i seimila. Gli esempi potrebbero continuare, non solo negli Stati Uniti. E soprattutto secondo i periodici rapporti del governo americano due terzi circa delle molestie sessuali su minori non vengono da estranei o da educatori - preti e pastori protestanti compresi - ma da familiari: patrigni, zii, cugini, fratelli e purtroppo anche genitori. Dati simili esistono per numerosi altri Paesi.
Per quanto sia poco politicamente corretto dirlo, c'è un dato che è assai più significativo: per oltre l'ottanta per cento i pedofili sono omosessuali, maschi che abusano di altri maschi. E - per citare ancora una volta Jenkins - oltre il novanta per cento dei sacerdoti cattolici condannati per abusi sessuali su minori e pedofilia è omosessuale. Se nella Chiesa Cattolica c'è stato effettivamente un problema, questo non è stato il celibato ma una certa tolleranza dell'omosessualità nei seminari particolarmente negli anni 1970, quando è stata ordinata la grande maggioranza di sacerdoti poi condannati per gli abusi.
È un problema che Benedetto XVI sta vigorosamente correggendo. Più in generale il ritorno alla morale, alla disciplina ascetica, alla meditazione sulla vera, grande natura del sacerdozio sono l'antidoto ultimo alle tragedie vere della pedofilia. Anche a questo deve servire l'Anno Sacerdotale.
Rispetto al 2006 - quando la BBC mandò in onda il documentario-spazzatura del parlamentare irlandese a attivista omosessuale Colm O'Gorman - e al 2007 - quando Santoro ne propose la versione italiana su Annozero - non c'è, in realtà, molto di nuovo, salva l'accresciuta severità e vigilanza della Chiesa. I casi dolorosi di cui più si parla in queste settimane non sono sempre inventati, ma risalgono a venti o anche a trent'anni fa.
O, forse, qualche cosa di nuovo c'è. Perché riesumare nel 2010 casi vecchi o molto spesso già noti, al ritmo di uno al giorno, attaccando sempre più direttamente il Papa - un attacco, per di più, paradossale se si considera la grandissima severità del cardinale Ratzinger prima e di Benedetto XVI poi su questo tema?
Gli "imprenditori morali" che organizzano il panico hanno un'agenda che emerge sempre più chiaramente, e che non ha veramente al suo centro la protezione dei bambini. La lettura di certi articoli ci mostra come - alla vigilia di scelte politiche, giuridiche e anche elettorali che un po' dovunque in Europa e nel mondo mettono in questione la somministrazione della pillola RU486, l'eutanasia, il riconoscimento delle unioni omosessuali, in cui quasi solo la voce della Chiesa e del Papa si leva a difendere la vita e la famiglia - lobby molto potenti cercano di squalificare preventivamente questa voce con l'accusa più infamante e oggi purtroppo anche più facile, quella di favorire o tollerare la pedofilia. Queste lobby più o meno massoniche manifestano il sinistro potere della tecnocrazia evocato dallo stesso Benedetto XVI nell'enciclica Caritas in veritate e la denuncia di Giovanni Paolo II, nel messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 1985 (dell'8-12-1984), a proposito di "disegni nascosti" - accanto ad altri "apertamente propagandati" - "miranti a soggiogare tutti i popoli a regimi in cui Dio non conta".
Davvero è questa un'ora di tenebre, che riporta alla mente la profezia di un grande pensatore cattolico del XIX secolo, il vercellese Emiliano Avogadro della Motta (1798-1865), secondo cui alle rovine arrecate dalle ideologie laiciste avrebbe fatto seguito un'autentica "demonolatria" che si sarebbe manifestata particolarmente nell'attacco alla famiglia e alla vera nozione del matrimonio.
Ristabilire la verità sociologica sui panici morali in tema di preti e pedofilia di per sé non risolve i problemi e non ferma le lobby, ma può costituire almeno un piccolo e doveroso omaggio alla grandezza di un Pontefice e di una Chiesa feriti e calunniati perché sulla vita e la famiglia non si rassegnano a tacere.
http://www.zammerumaskil.com/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=10968
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10 commenti:
Monumentale davvero, non ha lasciato niente al di fuori della sua analisi. Fosse per me, lo appiccicherei anche alla porta d'ingresso, per farlo leggere a tutti!
Raffa, ti segnalo:
UN DISCORSO ATTESO, UN ANNUNCIO DURO E LO SCENARIO FUTURO
B-XVI rilancia la “profezia” del celibato e scrive un decalogo anti pedofili di P. Rodari sul Foglio.
Non so perché, Raffa, ma io sono molto serena, nonostante tutto.
Non dimenticare che è quando il gioco si fa duro che i duri cominciano a giocare. Il nostro Papa è un "duro" nel senso sublime del termine. Sa qual'è il problema della Chiesa, la crisi di fede, e sa le misure da prendere. Sarà dura, molto dura perché così è la purificazione. Sarà attaccato, ancora e ancora, perché questo è il destino dei veri riformatori, dei veri santi, ma lui non fuggirà.
Tenteranno di abbatterlo, ma lui non cadrà. Sarà il bene a vincere.
A noi il compito di pregare e testimoniare la verità, ovunque.
Non facciamoci turbare dai titoli dei giornaloni, sappiamo da chi provengono. Andiamo avanti.
Alessia
Citazione dal rapporto The Nature and Scope of the Problemof Sexual Abuse of Minors by Catholic Priests and Deacons in the United States
A Research Study Conducted by the John Jay College of Criminal Justice
• The largest group of alleged victims (50.9%) was between the ages of 11 and 14,
27.3% were 15-17, 16% were 8-10 and nearly 6% were under age 7. Overall, 81%
of victims were male and 19% female. Male victims tended to be older than
female victims. Over 40% of all victims were males between the ages of 11 and
14.
Come si vede dai dati il 72,3% delle vittime dei preti pedofili ha meno di 14 anni e più del 40 % delle vittime sono maschi di età compresa tra gli 11 ed i 14 anni.
Quindi l'immagine del prete trentenne che scappa con la parrocchiana di 17 anni, con cui Introvigne cerca di abbindolare i creduloni, esiste solo nella sua fantasia.
Citazione dal rapporto The Nature and Scope of the Problemof Sexual Abuse of Minors by Catholic Priests and Deacons in the United States
A Research Study Conducted by the John Jay College of Criminal Justice
http://www.usccb.org/nrb/johnjaystudy/
Dall'executive summary pag.10
http://www.usccb.org/nrb/johnjaystudy/exec.pdf
REPORTING AND ACTIONS TAKEN
• To date, the police have been contacted about 1,021 priests with allegations of
abuse, or 24% of our total. Nearly all of these reports have led to investigations,
and 384 instances have led to criminal charges. Of those priests for whom
information about dispositions is available, 252 were convicted and at least 100
of those served time in prison.
I curatori dello studio hanno contattato la polizia su 1021 preti, il 24% degli oltre quattromila accusati, di questi 252 sono stati condannati e almeno 100 hanno scontato la pena in carcere.
Come si vede Introvigne ha manipolato i dati.
Trasferendo sull'intero campione i dati i condannati sono circa un migliaio e quelli che hanno scontato la pena in carcere almeno 400.
Il blog declina ogni responsabilita' sulle accuse e le offese (ora siamo diventati creduloni) contenute nell'ultimo commento.
R.
Credulone non voleva essere un offesa.
Credulone è chi non si prende la briga di andare a controllare le fonti che vengono citate da questo o quello.
Comprese quello che cita il sottoscritto, ovviamente.
Offensive sono le manipolazioni
Per il periodo successivo alla pubblicazione dello studio del John Jay report del 2002
Ecco le cifre proposte da
Bishop Accountability
http://www.bishop-accountability.org/AtAGlance/data_priests.htm
What percent of priests were accused?
1. The John Jay percentage
The John Jay report calculated accused priest percentages of 4.0 and 4.3, using two different totals of active priests.
a. Using totals of active priests 1950-2002 provided by dioceses and religious communities:
Total accused priests 1950-2002: 4,392
Total active priests 1950-2002: 109,694
Percent accused: 4.0%
b. Using number of active priests 1960-2002 provided by CARA:
Total accused priests 1960-2002: 4,127
Total active priests 1960-2002, according to CARA: 94,607
Percent accused: 4.3%
[Source, JJ report, Executive Summary, “Overview of Prevalence and Reporting,” paragraphs 1-5]
2. Updated John Jay percentage
BA.org has adjusted the John Jay percentage to include additional priests identified in allegations reported in CARA’s 2004-2007 annual updates (see reports for 2004, 2005, 2006, 2007, and 2008):
Updated total of accused priests 1950-2007 (excluding 2003): 5,375
Total newly accused diocesan priests in 2008: 173 (= 423–250, see 2008 report, PDF pp. 36 and 40)
Total newly accused religious order priests in 2008: 52 (= 55% of 95, see 2008 report, PDF pp. 50 and 46)
Total accused priests through 2008: 5,600 (= 5,375+173+52)
Total active priests 1950-2002: 109,694
Updated percent accused: 5.1%
Qualche dato per il sig. Bast.
Il National Child Abuse and Neglect Data Systems sviluppata dal Children's Bureau of the US Department of Human Services in collaborazione con gli Stati Uniti raccoglie statistiche annuali sui maltrattamenti dei bambini. Per l'anno 2001, si è constatato che circa 903.000 bambini sono stati vittime di maltrattamenti dei bambini, il 10 per cento dei quali (o 90.000) sono stati vittime di abusi sessuali. E 'inoltre accertato che il 59 per cento degli autori di violenze sui minori o negligenza sono donne (“Child Maltreatment 2001: Summary of Key Findings,” National Adoption Information Clearinghouse, www.calib.com/nccanch, April 2003).
Dati tratti da Philip Jenkins, Pedophiles and Priests (New York: Oxford University Press), pp. 50 and 81: Between 0.2 and 1.7 percent of priests are pedophiles. The figure among the Protestant clergy ranges between 2 and 3 percent
Dati tratti da Mark Clayton, “Sex Abuse Spans Spectrum of Churches,” Christian Science Monitor, April 5, 2002, p. 1. “Despite headlines focusing on the priest pedophile problem in the Roman Catholic Church, most American churches being hit with child sexual-abuse allegations are Protestant, and most of the alleged abusers are not clergy or staff, but church volunteers.”
Dati tratti da: Rabbi Arthur Gross Schaefer, “Rabbi Sexual Misconduct: Crying Out for a Communal Response,” www.rrc.edu/journal, November 24, 2003:.. sexual abuse among rabbis approximates that found among the Protestant clergy. Rabbi Joel Meyers, executive vice president of the Conservative Rabbinical Assembly, reports that 30 percent of rabbis who changed positions in 2000 did so involuntarily, and that sexual abuse was a factor in many instances.
Vedi anche: Cfr. www.theawarenesscenter.org / clergyabuse.
Sui Testimoni di Geova. Dati tratti da : Laurie Goodstein, “Ousted Members Say Jehovah’s Witnesses’ Policy on Abuse Hides Offenses,” New York Times, August 11, 2002, Section 1, p. 26. “The victims who have stepped forward are mostly girls and young women, and many accusations involve incest.” There is a victims support group available, “silentlambs,” that has collected more than 5,000 Witnesses contending that the church mishandled child sexual abuse.
Sugli allenatori di atletica. Dati tratti da: Michael Dobie, “Violation of Trust; When Young Athletes Are Sex-Abuse Victims, Their Coaches Are Often the Culprits,” Newsday, June 9, 2002, p. C25: about 6,000 coaches in the U.S. who have been tried and found guilty of sexual offense against children.
Sugli insegnanti di scuole pubbliche. Dati tratti da Michael Dobie, “Violation of Trust,” Newsday, June 9, 2002, p. C25. one in four girls, and one in six boys, is sexually abused by age 18.
Dati tratti da Charol Shakeshaft and Audrey Cohan, In loco parentis: Sexual abuse of students in schools, (What administrators should know). Report to the U.S. Department of Education, Field Initiated Grants Shakeshaft and Audrey Cohan did a study of 225 cases of educator sexual abuse in New York City. Their findings are astounding.
All of the accused admitted sexual abuse of a student, but none of the abusers was reported to the authorities, and only 1 percent lost their license to teach. Only 35 percent suffered negative consequences of any kind, and 39 percent chose to leave their school district, most with positive recommendations. Some were even given an early retirement package
Alberto
Ma passiamo alla Germania.
Dati tratti da
http://www.child-hood.com/index.php?id=529
"In Germania l’abuso sessuale sui bambini non è direttamente connesso al turismo. Quelli che in Germania abusano sessualmente di bambini provengono in maggioranza dalla famiglia degli stessi. Secondo i dati statistici della polizia sulla criminalità, ogni anno vengono denunciate circa 20.000 persone per abuso sessuale su minori. La cifra non rilevata dalle statistiche, come spesso succede, è significativamente maggiore. Stime del Ministero della Famiglia tedesco calcolano che questo dato sommerso sia pari a 50.000 - 300.000 casi l’anno."
Alberto
Mal comune mezzo gaudio?
Che i pedofili non si annidino solo tra i religiosi cattolici non può implicare che non ci sia una presa di coscienza che il problema nella Chiesa cattolica è molto esteso e che le procedure in vigore non funzionano.
Rendere pubblici i nomi dei religiosi che hanno subito provvedimenti da parte della Congregazione per la dottrina delle fede.
Piena collaborazione con le autorità giudiziarie civili.
Buon giorno, non credo che la dichiarazione di Padre Lombardi che in sostanza i pedofili non sono solo nella Chiesa abbia reso un buon servizio alla linea dura di Papa Benedetto (non a parole, ma con i fatti). Che significa? Nella Chiesa non devono esserci questi episodi, meno che mai! Questo e infame crimine, tanto più orrendo in quanto perpetrato verso chi non si può difendere deve essere estirpato una volta per tutte, e le statistiche non servono a niente o meglio servono a diffondere la perecezione che la Chiesa si voglia difendere in qualche modo ridimensionamdo questo inaudito scandalo. La forte e chiara denuncia dell'allora Card. Ratzinger con l'accorato grido durante la Via Crucis del 2005 ci deve spronare a continuare la battaglia ad ogni costo, questa determinazione deve essere più forte della paura dello scandalo. Secondo ma è' un cammino del deserto, che la Chiesa, che tutti noi dobbiamo intraprendere, a fianco del nostro Pontefice.
Un sacerdote che commette simili abusi, se accertati, va condannato ed espulso.
Mt 18,5-6: E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare.
Ma se si vuole parlare di asettici dati bisogna avere il coraggio di riportarli tutti, asetticamente. Altrimenti non si può dare agli altri dei creduloni e poi, di fronte ad altri dati, rifugiarsi in corner con i soliti banali stereotipi svincolati dai dati e dalla realtà. Qui non c'è alcun gaudio, neanche mezzo. Il fatto è che se c'è un sacerdote pedofilo gli unici a soffrirne (oltre e dopo, naturalmente, la povera vittima) sembrano i veri cattolici, che si sentono traditi. I media che odiano la Chiesa, riportando solo i dati sui preti e mai quelli su tutti gli altri, sembrano esibire più soddisfazione ad aver trovato il sacerdote pedofilo che non attenzione alla vittima: così non si ricerca una soluzione al problema ma solo la distruzione della Chiesa e della sua dottrina, che tra l'altro è l'unica in Occidente a porre un freno alla libertà sessuale, e che - grazie soprattutto al Santo Padre - è l'unica istituzione mondiale ad affrontare veramente di petto la questione. Sono i dati a rivelarlo.
Alberto
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