giovedì 4 marzo 2010
Secondo viaggio in Spagna per il Papa: prima tappa a Santiago de Compostela, poi a Barcellona, per consacrare la Sagrada Familia (Mandelli)
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Prima tappa a Santiago de Compostela, poi a Barcellona, per consacrare la Sagrada Familia
Orsola Mandelli
CITTÀ DEL VATICANO
I viaggi del Papa del 2010 sembravano ormai pianificati ma ieri, a sorpresa, anche se preceduto dalle solite indiscrezioni e smentite, ecco l'annuncio di una quinta tappa: il 6 e il 7 novembre prossimi Benedetto XVI si recherà per la seconda volta nel suo pontificato in Spagna, patria del governo più laicista d'Europa, dove sarà anche l'anno prossimo per la Giornata mondiale della Gioventù di Madrid.
Una trasferta di soli due giorni ma dai molteplici significati, spirituali e non solo: il pontefice sarà prima a Santiago de Compostela, dove quest'anno si celebra un anno giubilare dedicato ad una delle mete di pellegrinaggio più frequentate del continente, poi a Barcellona, dove consacrerà l'altare della Sagrada Familia, l'ineguagliabile e interminabile basilica progettata da Antoni Gaudì, in cantiere da oltre un secolo.
Il viaggio, che farà seguito agli altri quattro già annunciati per il 2010 (a Malta, in Portogallo, a Cipro e nel Regno Unito) è stato annunciato ieri ufficialmente dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, pochi minuti dopo l'annuncio in loco da parte dei rispettivi arcivescovi.
«Dobbiamo ancora definire i dettagli – ha spiegato il portavoce vaticano – ma di certo la presenza del Pontefice a Santiago il 6 novembre avrà un grande significato in chiave europea, tenendo conto dell'Anno compostelano in corso».
Una occasione, certamente, per riflettere ancora una volta sul ruolo della Chiesa in Europa, sempre più emarginata – secondo il Papa e i suoi più stretti collaboratori – dall'inarrestabile onda del secolarismo.
Più spirituale, ma anche possibile occasione di appelli a favore di vita e famiglia nel paese dell'aborto libero per le minorenni e dei matrimoni gay, si preannuncia la visita alla Sagrada Familia, evento storico almeno dal punto di vista culturale e religioso.
Gaudì, tra i più grandi esponenti del modernismo per il quale è da poco stata promossa una causa di beatificazione, lavorò per 40 anni al progetto, prima di morire in un incidente stradale a realizzazione appena abbozzata.
Della basilica, unica nel suo genere, non si vede ancora la fine, ma la presenza del Papa darà, per la prima volta, un segno di compiutezza alle quattro torri coniche diventate comunque nel tempo emblema della città.
La visita non prevede incontri istituzionali, anche se il programma sarà definito più avanti. I rapporti tra Spagna e Vaticano dal punto di vista diplomatico sono distesi, anche se la conferenza episcopale è sempre sul piede di guerra contro le decisioni più laiciste del premier.
Ad esprimere le maggiori perplessità sull'opportunità della seconda visita del Papa in Spagna è stata piuttosto la coalizione al governo regionale catalano, che ha manifestato il suo disappunto per la presenza del pontefice a Barcellona in concomitanza con le elezioni regionali del Parlamento catalano, previste per il prossimo autunno.
Ieri, inoltre, Benedetto XVI ha voluto rendere omaggio a Fryderyk Chopin, di cui si celebra in questi giorni il bicentenario della nascita. «Mentre presento durante le udienze le figure di coloro che hanno formato lo spirito dell'Europa cristiana – ha detto Papa Ratzinger, come è noto amante della musica e appassionato pianista – facendo un'eccezione vorrei ricordare oggi la persona di Fryderyk Chopin che ha vissuto in tempi non molto lontani. In questi giorni – ha ricordato – viene celebrato il bicentenario della sua nascita, ed e in corso l'Anno di Chopin. La musica di questo famosissimo compositore polacco, che ha portato grande contributo alla cultura dell'Europa e del mondo, avvicini a Dio coloro che l'ascoltano».
© Copyright Gazzetta del sud, 4 marzo 2010
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