giovedì 8 aprile 2010

Fuoco amico sul Papa. La linea dura di Ratzinger non piace alla Curia. Gola profonda nella CDF? (Gagliarducci). Da leggere e meditare!


Vedi anche:

Tutto è nel Vangelo!

Nelle diocesi arriva la linea dura del Papa. Lodi su lodi a Galeazzi che ha il coraggio di squarciare l'omertà su Maciel e le "bustarelle"

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La pedofilia e l’odio per le “verità morali” (Giuliano Ferrara)

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Maciel corrompeva il Vaticano? Il cardinale Ratzinger rifiutò la "bustarella" (Apcom)

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Fino a quando dovremo tollerare in silenzio le ingerenze ebraiche?

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Lettera del cardinale Francisco Javier Errázuriz Ossa (Cile): Un attacco al Papa e alla verità (O.R.)

La strategia dell’assalto mediatico. Dietro l’onda “anomala” che sta flagellando la Chiesa ci sono grandi interessi (Accattoli)

Il caso pedofilia coinvolge i metodi di selezione dei vescovi. Analisi di Carlo Marroni

Assoluta continuità fra Papa Benedetto e Wojtyla sulla "teologia del corpo" (Izzo)

L'ex pastore luterano Leonard Klein spiega che fra i protestanti si riscontrano abusi sessuali. La pedofilia non c'entra con il celibato

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Vescovo norvegese dimesso: il bel servizio di Stefano Maria Paci

Wall Street Journal: il Papa fu durissimo contro i pedofili. Riaprì casi già chiusi

Il Papa: Dio opera nella Chiesa nonostante tutto (Izzo)

Lucetta Scaraffia: Se c’è una cosa che non si può proprio negare a questo Papa è di avere il coraggio della verità. E questo gli ha attirato antipatie

Norvegia, caso Müller, l'annuncio del vescovo Eidsvig (Sir)

Padre Lombardi sull’ex vescovo di Tondheim: questione affrontata con rapidità, il Papa accettò le dimissioni nel maggio 2009

DICHIARAZIONE DI PADRE LOMBARDI SUL "CASO" DEL VESCOVO NORVEGESE MULLER. Ottimo Padre Lombardi :-)

I cardinali Bertone e Sodano: la Chiesa è con Benedetto XVI, attaccato perché difende verità che non sono accettate (Radio Vaticana)

Politi accusa il Vaticano di essere reticente, ma nemmeno lui è molto chiaro sul "caso" Maciel

Prima che i media intingano il pugnale nell'inchiostro ricordo che anche lo scorso anno il Papa si fermò a Castel Gandolfo per una settimana

Il Vaticano vara la linea del "colpo su colpo": rispondere tempestivamente e contrattaccare (Accattoli)

Come rispondere a tanta aggressività verso il Cattolicesimo? Intervista a Giuseppe Savagnone (Sir)

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La battaglia di Papa Ratzinger: il commento di Francesco Perfetti

Notizia bomba. Rupert Murdoch gioca in difesa di Ratzinger (Magister)

La passione di Papa Benedetto. Sei accuse, una domanda (Magister). Da sottoscrivere mille volte!

Legionari di Cristo, chi tentò di corrompere (inutilmente) il card. Ratzinger? E' su questo che i media dovrebbero investigare

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Uno scandalo sessuale e finanziario minaccia il Vaticano, ma ancora una volta Ratzinger si distingue come attivista contro la sporcizia. Il caso Maciel (Thompson)

Chiesa e pedofilia, l'autocritica di Lehmann che spinge le chiese locali a seguire le indicazioni del Papa (Garelli)

Comunicato del vescovo di Oslo, Bernt Eidsvig, sul caso di Georg Müller costretto alle dimissioni nel 2009

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I mass media non fingano di cadere dal pero! Quando un vescovo si dimette secondo il canone 401 § 2 o è malato o è "inadeguato"

Quante sono le balle del NYT (Rodari)

L'IGNOBILE CAMPAGNA CONTRO BENEDETTO XVI, IL PAPA CHE PIU' DI OGNI ALTRO HA COMBATTUTO LA PEDOFILIA NELLA CHIESA: LO SPECIALE DEL BLOG

Su segnalazione di Alessia leggiamo:

Fuoco amico sul Papa

La linea dura di Ratzinger non piace alla Curia. Continua la campagna del New York Times ma l'impressione è che nel mirino non ci sia il Santo Padre, ma la sua idea di pontificato.

Andrea Gagliarducci

L'ultimo attacco del New York Times è un editoriale di Maureen Dowd, penna della sinistra liberal americana, già vincitrice di un Pulitzer. Che, in un commento intitolato «Il momento di Giuda per la Chiesa», lascia la parola, provocatoriamente, a suo fratello Kevin Dowd. E l'articolo è tutto un celebrare il Concilio, che però non ha cambiato la norma del celibato, la più «sorpassata e obsoleta», che ha portato a «persone confuse sessualmente, che possono danneggiare la vita dei nostri figli».
Si tratta di un attacco che tocca solo di striscio la vicenda della pedofilia della Chiesa, e passa ad accusare una linea di pontificato. Partire dagli attacchi sulla morale per arrivare a criticare un intero Papato: se c'è una strategia nei casi di pedofilia, è questa.
Un'escalation con la quale si è cercato in tutti i modi di tirare dentro lo stesso Papa: prima con i casi del coro della diocesi di Ratisbona, per anni diretti da suo fratello Georg, poi con il caso Hullerman a Monaco, infine chiamandolo direttamente in causa per il suo lavoro a capo della Congregazione per la Dottrina per la Fede. I fatti hanno dimostrato che Benedetto XVI non solo non era coinvolto, ma che è stato quello che più di tutti ha cercato di arginare il fenomeno. Rimanendo, per questo, sempre arginato all'interno della Curia.
Voci non confermate parlano di una gola profonda vicina (o addirittura interna) all'ex Sant'Uffizio, che avrebbe passato al New York Times le carte del procedimento su Lawrence Murphy, come vendetta per una mancata nomina a vescovo.
L'editoriale della Dowd ora sembra alzare il tiro, per attaccare un'idea di pontificato, più che il Papa. Viene pubblicato il giorno in cui si viene a sapere del primo caso norvegese di pedofilia: Georg Mueller, vescovo di Trondheim, si è dimesso a maggio del 2009 dopo che erano state formalizzate verso di lui delle accuse di abusi per quanto riguarda il periodo in cui era ancora sacerdote.
La vittima avrebbe ricevuto tra le 400mila e le 500mila corone come risarcimento. Una notizia che giunge sul sito della tv norvegese, e che prontamente trova il riscontro «ufficiale» di padre Federico Lombardi, presidente della Sala Stampa Vaticana: «Nel maggio 2009 il vescovo presentò le dimissioni, che vennero tempestivamente accettate dal Santo Padre, e in giugno lasciò la Diocesi. Si sottopose a un periodo di terapia e non svolge più attività pastorale. Dal punto di vista delle leggi civili il caso era prescritto. La vittima, oggi maggiorenne, ha finora sempre chiesto di rimanere anonima». La replica fa il paio con le dichiarazioni dal Sudafrica di Buti Thlagale, vescovo di Johannesburg. Questi ha denunciato che nemmeno la Chiesa cattolica africana è «esente dagli scandali».
Dichiarazioni che dicono di una strategia: rispondere subito, prevenire e agire, sul solco della linea della tolleranza zero tracciata dallo stesso Ratzinger da quando era prefetto all'ex Sant'Uffizio, e sempre in qualche modo osteggiata.
Ad esempio nel caso di Marcial Maciel, fondatore dei Legionari di Cristo, che già aveva subito una visita apostolica negli Anni Cinquanta, e che era stato accusato più volte di abusi sessuali, nonché di tossicodipendenza. Maciel fu sospeso a divinis solo nel 2006, e solo recentissimamente i Legionari sono stati portati a chiedere perdono alle vittime degli abusi del loro fondatore.
La Chiesa oggi fa quadrato. Ma basta una ricerca di archivio per rendersi conto che, sin dall'inizio del pontificato, Benedetto XVI è stato lui stesso vittima di una serie di resistenze «passive»: discorsi che tardavano ad essere pubblicati e tradotti male, macchina comunicativa insufficiente, addirittura voci riguardo l'andamento del Conclave, tutte sfavorevoli all'attuale Papa. A chi dà fastidio Ratzinger? Panorama ha parlato di una «lobby omosessuale» che si regge sul «ricatto reciproco». Una lobby - si dice timidamente in ambienti vaticani - che non sarebbe stata per niente soddisfatta di uno dei primissimi provvedimenti di Ratzinger Papa.
L'Istruzione della Congregazione per l'Educazione Cattolica del 4 novembre 2005, che conteneva questa norma: «La Chiesa, pur rispettando profondamente le persone in questione, non può ammettere al Seminario e agli Ordini sacri coloro che praticano l'omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay». Lungi dal voler essere omofoba, l'istruzione era intesa anche come un primo argine al problema pedofilia. Che, come ha riconosciuto lo stesso Benedetto XVI, nasce nei seminari.

© Copyright Il Tempo, 8 aprile 2010 consultabile online anche qui.

A poco a poco tasselli di verita' vengono a galla! Sappiamo che il Papa ha molti oppositori in curia e nelle diocesi. Chi ha dato gli incartamenti agli avvocati perche' li girassero ai media? Il colpevole o i colpevoli o siedono negli Usa (nelle diocesi) o a Roma e in particolare nella CDF.
Cristo non ha istuituito la curia romana i cui componenti potrebbero anche essere mandati a casa oggi
!
R.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Padre Lombardi sulle accuse dello Stern
Vatikan weist Vorwürfe des "Stern" gegen den Papst zurück
Sprecher Lombardi: Joseph Ratzinger hat als Präfekt der Glaubenskongregation Untersuchungen gegen Gründer der "Legionäre Christi", Marcial Maciel Degollado, vorangetrieben
07.04.2010
http://www.kathweb.at/content/site/nachrichten/database/31958.html
Alessia

Anonimo ha detto...

La storia si ripete. Giuda colpisce come 2000 anni fa, per trenta denari o per una mancata promozione.
Alessia

Anonimo ha detto...

Il rispondere "colpo su colpo" ha avuto effetto: al NYT si sono accorti che l'impalcatura pedofila
costruita in modo azzardato e' stata minata alla radice proprio da B16 gia' prima della
sua elezione al soglio di Pietro e devono cambiare tiro.
Ottimo! Un po' alla volta si scoprono per quello che sono effettivamente: dei venduti. Venduti all'amoralismo dei potentati economici, per i quali tutto va bene basta che faccia soldi (e il mondo gay ne fa fare tanti...).
In fin dei conti, chi mai andrebbe a "comprare" una (supposta) felicita' quando puoi avere quella vera in dono? Ma se togli quella "donata", ti resta solo il "comprare".
La guerra attuale, in sintesi, e' tutta qui.
Non e' contro B16, ne' contro il papato, ne pro/contro il Vaticano II: e' tra la "supposta" felicita' che il mondo puo' offrire, e quella vera. B16 ricorda quella vera, e non da ora, quindi deve essere eliminato - non importa come.
Piu' che dentro alla ex CdF ci sarebbe da indagare dentro alle Logge; il macello susseguito
al caso Williamson indica che se ci sono state "omissioni di comunicazione" sui trascorsi dell'ecclesiastico, queste devono essere state dentro alla Segreteria di Stato, e per poter scalzare Bertone su questo vuol dire che qualcuno li dentro ancora obbediva non a Bertone ma a qualche suo predecessore.

Anonimo ha detto...

Gentile Signora Raffaella, sarei lieto e grato capire perchè tutti gli articoli che riportano illazioni, tutte da verificare, che parlano di presunte lobby e complotti interni al Vaticano; dicevo, mi chiedo perchè incontrano il suo favore e plauso definendoli addirittura da meditare?

Forse SE fosse vero le farebbe piacere?

Raffaella ha detto...

Non mi fa piacere, ma e' la realta'!
Non e' da ora che si denunciano fronde interne.
Chi fornisce i documenti ai giornali passando per gli avvocati?
Chi spiffera le nomine in anticipo?
Chi parla con certi giornalisti dietro lo scudo dell'anonimato?
Chi e' quel cardinale che ha scritto un libro parlando addirittura del conclave?
Questi sono fatti, non illazioni.
R.

Anonimo ha detto...

Quoto l'anonimo delle 11:41.
E la risposta mi pare un po' giustizialista. Segno della piega che ha preso ultimamente il gestore del blog.
Ho letto l'articolo di P. Scalese e invito tutti a farlo con molta attenzione. La Chiesa non è un istituzione come quelle del mondo e questo "giustizialismo selvaggio" potrebbe costituire a sua volta un "fuoco amico".
Con stima sincera.

Raffaella ha detto...

Pareri...
Giustizialista? Si', non posso negare di ritrovarmi in questa definizione.
Sono sempre stata cosi'?
Si' ma di solito peggioro nel momento in cui percepisco che una sola persona diventa il capro espiatorio di tutti.
R.

Miserere ha detto...

Come se non dovessimo meditare sui tradimenti che vengono a galla! Ben venga la verità anche se è lacerante! Io, come cattolica, mi sento profondamente addolorata! E non mi piace vedere il Santo Padre trattato come se fosse il colpevole di tutti i mali passati, presenti, e, perché no, futuri della Chiesa! Quindi, preferisco subire il dolore insieme con il Santo Padre pur di vedere la Chiesa risanata da questa sporcizia che lui coraggiosamente denuncia e che vuole eliminare ad ogni costo!

quirinus ha detto...

Come ho detto nel mio commento sulle ingerenze ebraiche e di altre religioni: la testa di questo cerbero untuoso ce l'abbiamo in casa, tagliate quella e le altre le cadranno appresso. Lo dico da anni.

Le calunnie contro Pio XII sarebbero durate lo spazio di un mattino se non ci fosse stata la fronda di professoroni e vescovoni modernisti a tenerle vive. Loro le hanno sparse per primi e con più zelo (devo fare i nomi?) e il mondo ne ha approfittato. Lo stesso è con gli scandali sessuali: quelli che li hanno grandemente facilitati col loro programma di smantellamento della disciplina, della devozione e della formazione cristiana adesso soffiano sulle accuse all'uomo che non avrebbero mai voluto papa, dopo averlo odiato da cardinale assieme a Giovanni Paolo II, altro "restauratore" al quale hanno augurato la morte mille volte e che invece li ha fatti schiattare di rabbia per 27 anni.

Anonimo ha detto...

Qui i colpevoli sono così tanti che anche i più fanatici laicisti non ce la fanno a stargli appresso. Il caso Maciel è più devastante delle stupidaggini del NYT e dello Spiegel. Non si tratta di aver nascosto anni fa singoli casi, diffusi più in ambienti progressisti che tradizionalisti, ma di un sistema organizzato e mafioso, coperto ai più alti livelli.Eufemia

Raffaella ha detto...

Eufemia ha centrato esattamente il problema!
R.

Anonimo ha detto...

Quoto Quirinus 100% Aggiungo che darei per certo che "l'operazione pedofilia" serve a fermare la grande riforma(soprattutto nella parte liturgica)che preme a BXVI. Su questo c'è interesse comune fra mondo massonico protestante ed ebreo nonchè esigenza esiziale per la parte di clero cattolico, di fatto protestante,che resta nella Chiesa sperando di piegarla al suo volere. (viene in mente Dossetti, per fortuna la Chiesa non è la DC....)
Speriamo che la PAX SODANA non comporti un rallentamento all'azione di BXVI ma rappresenti l'arruolamento "dei dorotei" alla sua linea. Con l'ultimo pensiero abbiamo vacillato. Ma conosciamo BXVI e Lui non vacillerà!
Mazzarino da ALMA PREX

Anonimo ha detto...

Eufemia ha ragione! Errori e gravi, nella Chiesa ce ne furono. In senso stretto probabilmente non è corretto addossarli ad alcuno, perché la linea giuridca del Codice Canonico (vecchio nelle concezioni quasi come Noè) e l'atteggiamento costante della Chiesa, di rimuovere "le travi marce" al suo interno, stigmatizzando al contrario paglie e pagliuzze dei fedeli, ha costituito una costante secolare.
Questo "tourbillon" sarà salutare! Depurerà la Chiesa di impostazioni medioevali che andranno cambiate, perché i tempi sono cambiati e la gente, a torto o a ragione, pretende una maggior chiarezza nei fatti e una maggior coerenza da coloro che, per scelta di vita consacrata, si considerano i depositari della morale collettiva.

Anonimo ha detto...

mi auguro di cuore che la purificazione serva. quando ero in seminario troppe ne ho viste e sentite, qui a Roma. ringrazio il Signore di avermi dato il coraggio di cercare la mia strada altrove, dove lui voleva, senza nascondere la testa sotto la sabbia e illudermi che avrei potuto fare come tanti altri

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

C'è qualcuno che davvero vorrebbe che andassimo dietro a farfalle e che non seguissimo i fatti e l'evidente laborio di personaggi dentro al vaticano e di sltri poteri che, tra l'altro hanno in msno i media e che concertano attacchi che diffondono a livello mondiale, spesso manipolando le notizie in una maniera che evidenzia malafede e non amore per la verità e per la giustizia, gli stessi che poi tacciono e nascondono nefandezze uguali e maggiori di altri gruppi religiosi.