Casi anche nella Chiesa africana e in quella latino-americana (Conte). Ora stai a vedere che si accusa Ratzinger per il caso Maciel!

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Ex vescovo confessa violenza su un minore

Casi anche nella Chiesa africana e in quella latino-americana. Lo storico Riccardi difende Ratzinger

Domitilla Conte

CITTA' DEL VATICANO

L'ombra della pedofilia nella Chiesa raggiunge il profondo nord, coinvolgendo l'ormai ex vescovo di una cittadina del sud della Norvegia, il quale ha ammesso di avere violentato, da giovane prete, un ragazzo di poco più di dieci anni. Venti anni di silenzio, abbastanza da comportare la prescrizione del reato. Ma la Chiesa va avanti, e il vescovo, nello scorso giugno, si dimette e viene allontanato. La diocesi spiega le circostanze, il Vaticano conferma, evidenziando di aver agito con decisione, nel rispetto del desiderio di discrezione espresso dalla vittima. Una sola, quella dell'ex vescovo Georg Mueller, anche se la Chiesa norvegese sarebbe a conoscenza di altri tre casi.
Ieri il caso è venuto a galla sul sito della tv di Stato norvegese, mentre per la prima volta la Chiesa africana ammetteva di «non essere esente» dal problema degli abusi sui minori e mentre altri media statunitensi e nord-europei sferravano nuovi attacchi al Papa, al quale peraltro sono giunti nuovi attestati di solidarietà, dalla Chiesa ma non solo. Benedetto XVI ha interrotto per qualche ora il suo riposo a Castel Gandolfo per tenere l'udienza generale. Nessuna allusione diretta, come di consueto, alle polemiche e agli attacchi.
Nelle stesse ore, nella sala stampa vaticana sono rimbalzate le notizie da Oslo. Sul sito della Nrk l'amministratore apostolico di Trondheim, mons. Bernd Eidsvig, ha raccontato di mons. Mueller, vescovo di origine tedesca che ha ammesso di aver abusato di un ragazzo che cantava nel coro della chiesa. Alla vittima è andato un indennizzo di circa 60 mila euro. Mons. Mueller si è dimesso ed è stato allontanato da ogni incarico.
La S. Sede ha confermato la circostanza.
«La vicenda – ha affermato il portavoce, Federico Lombardi – riguarda un caso di abuso sessuale di un minore dell'inizio degli anni '90, venuto a conoscenza delle autorità ecclesiastiche nel gennaio 2009. La questione fu affrontata con rapidità tramite la Nunziatura di Stoccolma. Nel maggio 2009 il vescovo presentò le dimissioni, che vennero subito accettate dal Santo Padre, e in giugno lasciò la diocesi. Si sottopose a un periodo di terapia e non svolge più attività pastorale». «Dal punto di vista della legge il caso era prescritto. La vittima, oggi maggiorenne – ha concluso padre Lombardi – ha sempre chiesto di rimanere anonima». Dalla piaga degli abusi, intanto, non è «esente» la Chiesa africana, ha ammesso mons. Buti Tlhagale, capo dei vescovi dell'Africa australe e arcivescovo di Johannesburg: «so che soffre degli stessi mali», ha detto riferendosi «agli scandali dolorosi della Chiesa d'Irlanda e di Germania».
Sul fronte latino-americano, dal 2001 in poi la Santa Sede ha aperto circa 100 procedimenti canonici contro preti messicani accusati di abusi su minori, ha reso noto l'agenzia Notimex. Le autorità religiose di Penedo, nello stato brasiliano di Alagoas, hanno affermato la propria «umiliazione» per i 4 casi di pedofilia scoperti nella diocesi e hanno annunciato «misure energiche»: in particolare è stato colpito da «sospensione totale degli ordinamenti sacri» mons. Luiz Marques Barbosa, di 82 anni, ritratto in un video mentre praticava sesso con un 17enne. Gli altri coinvolti sono tre prelati, già sospesi "a divinis".
Altri media, infine, lanciano nuove accuse: il tedesco Stern denuncia presunti «silenzi» di Ratzinger e perfino del beatificando Wojtyla sul caso di Marcial Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo. «La veemenza contro Benedetto XVI viene da prima del Pontificato.
Il card. Raztinger è stato considerato e ritratto dai media come un duro inquisitore, per tutta l'epoca in cui fu alla testa della Congregazione della dottrina della fede». È proprio questa immagine ad avere preparato «il terreno a un impatto difficile, ormai quasi sempre critico, nei confronti di questo Papa». Lo afferma lo storico Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, per il quale «colpendo con il discredito il Papa, si vuole colpire e screditare un modo di essere, l'essere cristiani e Chiesa nel mondo contemporaneo».

© Copyright Gazzetta del sud, 8 aprile 2010

Conte...Conte...Conte...come e' andato a finire il caso Maciel? Chi ha riaperto il procedimento? Quando fango addosso a Papa Ratzinger...ora sara' lui ad essere incolpato di avere coperto le nefandezze di Maciel?
R.