venerdì 21 maggio 2010
Il Papa: c’è bisogno di politici autenticamente cristiani (AsiaNews)
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Papa: c’è bisogno di politici autenticamente cristiani
Nell’attuale “confuso relativismo culturale” essi debbono testimoniare il Vangelo e promuovere i valori indicati dalla dottrina sociale della Chiesa. Spetta ai fedeli laici partecipare attivamente alla vita politica, in modo sempre coerente con gli insegnamenti della Chiesa, condividendo ragioni ben fondate e grandi ideali nella dialettica democratica e nella ricerca di un largo consenso con tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita e della libertà, la custodia della verità e del bene della famiglia, la solidarietà con i bisognosi e la ricerca necessaria del bene comune”.
Città del Vaticano (AsiaNews)
“C’è bisogno di politici autenticamente cristiani” per promuovere nel “confuso relativismo culturale” dei nostri tempi i valori indicati dalla dottrina sociale della Chiesa, come vita, famiglia, solidarietà con i poveri, libertà, ricerca del bene comune, che garantiscono un autentico sviluppo della società. Questa l’esortazione che Benedetto XVI ha rivolto al laicato cattolico di tutto il mondo, ricevendo i partecipanti alla 24ma assemblea plenaria del Pontificio consiglio per i laici, riunito sul tema “Testimoni di Cristo nella comunità politica”.
Si tratta “di una sfida esigente. I tempi che stiamo vivendo ci pongono davanti a grandi e complessi problemi, e la questione sociale è diventata, allo stesso tempo, questione antropologica. Sono crollati i paradigmi ideologici che pretendevano, in un passato recente, di essere risposta ‘scientifica’ a tale questione. Il diffondersi di un confuso relativismo culturale e di un individualismo utilitaristico ed edonista indebolisce la democrazia e favorisce il dominio dei poteri forti. Bisogna recuperare e rinvigorire un’autentica sapienza politica; essere esigenti in ciò che riguarda la propria competenza; servirsi criticamente delle indagini delle scienze umane; affrontare la realtà in tutti i suoi aspetti, andando oltre ogni riduzionismo ideologico o pretesa utopica; mostrarsi aperti ad ogni vero dialogo e collaborazione, tenendo presente che la politica è anche una complessa arte di equilibrio tra ideali e interessi, ma senza mai dimenticare che il contributo dei cristiani è decisivo solo se l’intelligenza della fede diventa intelligenza della realtà, chiave di giudizio e di trasformazione. È necessaria una vera ‘rivoluzione dell’amore’. Le nuove generazioni hanno davanti a sé grandi esigenze e sfide nella loro vita personale e sociale”.
Proprio riferendosi al tema dell’assemblea, Benedetto XVI in precedenza aveva ricordato che “certamente, non rientra nella missione della Chiesa la formazione tecnica dei politici. Ci sono, infatti, a questo scopo varie istituzioni. E’ sua missione, però, ‘dare il suo giudizio morale anche su cose che riguardano l’ordine politico, quando ciò sia richiesto dai diritti fondamentali della persona e dalla salvezza delle anime… utilizzando tutti e solo quei mezzi che sono conformi al Vangelo e al bene di tutti, secondo la diversità dei tempi e delle situazioni’ (Gaudium et spes, 76). La Chiesa si concentra particolarmente nell’educare i discepoli di Cristo, affinché siano sempre più testimoni della sua Presenza, ovunque”.
“Spetta ai fedeli laici - ha proseguito - mostrare concretamente nella vita personale e familiare, nella vita sociale, culturale e politica, che la fede permette di leggere in modo nuovo e profondo la realtà e di trasformarla; che la speranza cristiana allarga l’orizzonte limitato dell’uomo e lo proietta verso la vera altezza del suo essere, verso Dio; che la carità nella verità è la forza più efficace in grado di cambiare il mondo; che il Vangelo è garanzia di libertà e messaggio di liberazione; che i principi fondamentali della Dottrina sociale della Chiesa - quali la dignità della persona umana, la sussidiarietà e la solidarietà - sono di grande attualità e valore per la promozione di nuove vie di sviluppo al servizio di tutto l’uomo e di tutti gli uomini. Compete ancora ai fedeli laici partecipare attivamente alla vita politica, in modo sempre coerente con gli insegnamenti della Chiesa, condividendo ragioni ben fondate e grandi ideali nella dialettica democratica e nella ricerca di un largo consenso con tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita e della libertà, la custodia della verità e del bene della famiglia, la solidarietà con i bisognosi e la ricerca necessaria del bene comune”.
I cristiani “non cercano l’egemonia politica o culturale, ma, ovunque si impegnano, sono mossi dalla certezza che Cristo è la pietra angolare di ogni costruzione umana”. Essi sanno, però, che “la politica è un ambito molto importante dell’esercizio della carità. Essa richiama i cristiani a un forte impegno per la cittadinanza, per la costruzione di una vita buona nelle nazioni, come pure ad una presenza efficace nelle sedi e nei programmi della comunità internazionale. C’è bisogno di politici autenticamente cristiani, ma prima ancora di fedeli laici che siano testimoni di Cristo e del Vangelo nella comunità civile e politica”.
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2 commenti:
Sono perfettamente d'accordo, purché anziché cristiani non siano demo (o demoni) cristiani opportunisti, in versione dandy alla Pierferdinando Casini, o in versione Rocco Buttiglione, cattolico baciapile e bacia scranni per tornaconto politico.
Il bello è che più sono "cattolici" di facciata i politici,più fanno schifo. Diciamocelo. Se vediamo tutte le recenti indagini, sia nel centro destra che nel centro-sinistra hanno sempre toccato gli esponenti "cattolici", quelli che vedevano un 'eminenza' un giorno si e l'altro pure. Per questo non capisco come certi dicano di votare per taluni personaggi,in piena pace con la coscienza, anzi additando spesso l'altra parte come anticristiana. Io arriverei alla conclusione che proprio la parte cristiana dei 2 schieramenti é la più marcia.
-più predicano i valori della famiglia e più sono pluririsposati,spesso con giovani infanti di 20-30 anni di meno,magari divorziati così tante volte da essere ancora celibi e quindi con pieno diritto alla Comunione di Santa Madre Chiesa.
-si battono contro la prostituzione,sono quelli che vengono sempre beccati con escort
-si battono contro l'evasione fiscale e un'equa distribuzione dei beni e riciclano soldi nello IOR con benedizione di Santa Madre Chiesa.
-si battono contro i matrimoni omosessuali, e vanno spesso con bei maschioni, forniti direttamente dai seminari di Santa Madre Chiesa
-Contro la liberalizzazione delle droghe,poi vengono trovati in albergo con tante piste, magari fornite da un corista del Vaticano
Si potrebbe continuare all'infinito, però il succo é che ipocritamente parlano da Giorgio La Pira e poi fanno una vita che neanche Pannella si sogna. E nel 90% delle malefatte hanno non solo la benedizione del Vaticano, ma anche la sua complicità attiva.
Max
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