lunedì 10 maggio 2010

Il Papa: invocare l'intercessione della Vergine di Fatima per la Chiesa, i preti e la pace nel mondo (Izzo)


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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

PAPA: INVOCARE L'INTERCESSIONE DELLA VERGINE DI FATIMA PER LA CHIESA, I PRETI E LA PACE NEL MONDO

(AGI) - CdV, 9 mag.

(di Salvatore Izzo)

Sara' Fatima la meta principale del 15esimo viaggio internazionale di Benedetto XVI, che martedi' mattina volera' in Portogallo.
Alla vigilia della sua partenza, ha invitato tutti i fedeli ad accompagnarlo nel suo pellegrinaggio al Santuario, "partecipando attivamente con la preghiera: con un cuore solo ed un'anima sola invochiamo - ha chiesto - l'intercessione della Vergine Maria per la Chiesa, in particolare per i sacerdoti, e per la pace nel mondo". Il Papa ha parlato del suo nuovo pellegrinaggio apostolico agli oltre 50 mila presenti in piazza San Pietro per la preghiera del Regina Caeli.
"Cari amici - ha detto ai 50 mila presenti oggi in piazza San Pietro - nel cuore del mese mariano, avro' la gioia di recarmi nei prossimi giorni in Portogallo. Visitero' la capitale Lisbona e Porto, seconda citta' del Paese. Meta principale del mio viaggio sara' Fatima, in occasione del decimo anniversario della beatificazione dei duepastorelli Giacinta e Francesco.
Per la prima volta come Successore di Pietro mi rechero' a quel Santuario mariano, tanto caro al Venerabile Giovanni Paolo II". Papa Ratzinger ha anche sottolineato "la tradizione della Chiesa di dedicare il mese di maggio alla Vergine Maria", che rappresenta "il fiore piu' bello sbocciato dalla creazione, la 'rosa' apparsa nella pienezza del tempo, quando Dio, mandando il suo Figlio, ha donato al mondo una nuova primavera".
"Ed e' al tempo stesso protagonista - ha ricordato - umile e discreta, dei primi passi della Comunita' cristiana: Maria ne e' il cuore spirituale, perche' la sua stessa presenza in mezzo ai discepoli e' memoria vivente del Signore Gesu' e pegno del dono del suo Spirito".
"A Fatima la Madonna ha avuto l'arte che spesso noi non abbiamo, di presentare l'essenza del Vangelo in modo semplice e immediato. Invita tutti alla conversione e svela il senso delle sofferenze della Chiesa e del vicario di Cristo. E oggi che vediamo anche Benedetto XVI colpito, sottoposto a calunnie da parte di coloro che vogliono distruggere la credibilita' della Chiesa e l'autorita' del Pontefice, ancora una volta Fatima ci svela il senso della storia", ha detto in un'intervista ad 'Avvenire' il patriarca di Lisbona, cardinale Jose' Da Cruz Policarpo, per il quale la visita rappresentera' un momento intenso di spiritualita' e di fede che potra' dare un soffio nuovo, una ripresa di dinamismo interiore per essere piu' uomini e piu' cristiani. E spero proprio che il mio Paese sappia aprirsi a questo messaggio di speranza".
Ieri, in una nota, il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, aveva fatto riferimento al messaggio di Fatima, la cui parola chiave e' il triplice grido "Penitenza, penitenza, penitenza!", affermando che "conserva tutta la sua serieta' di fronte alla storia".
"Giovanni Paolo II - ricordava il direttore della Sala Stampa della Santa Sede - aveva voluto che il 'terzo segreto' di Fatima venisse svelato in occasione della beatificazione dei due pastorelli, Francesco e Giacinta, durante il Giubileo del 2000, al passaggio fra i due millenni. Si stava compiendo un secolo caratterizzato da grandi travagli, di cui appunto le visioni di Fatima davano una lettura spirituale drammatica e luminosa insieme: tempo di guerre e di martirio, in cui la Chiesa e il Papa stesso partecipavano fino in fondo alle sofferenze e alla sete di salvezza dell'umanita' intera". Oggi il card. Jose' Saraiva Martins, e' tornato a negare, ai micorfoni della Radio vaticana, ch epossa esistere "una quarta parte del segreto di Fatima. Si tratta piuttosto di una affermazione gratuita, che non ha alcun fondamento nella realta' delle cose". "La terza parte - spiega il porproato portoghese, prefetto emerito delle Cause dei Santi - e' l'ultima parte del messaggio del segreto di Fatima. Non c'e' alcuna ragione valida per poter affermare che esista una quarta parte".
"So bene - ammette - che molto se ne e' parlato e che qualcuno ha pure scritto un libro sull'argomento, ma non trovo alcun fondamento in tale affermazione".
"La parola chiave di questo segreto e' il triplice grido: 'Penitenza, Penitenza, Penitenza!'.
Comprendere i segni del tempo significa: comprendere l'urgenza della penitenza - della conversione - della fede. Questa e' la risposta giusta al momento storico, che e' caratterizzato da grandi pericoli", aveva scritto Joseph Ratzinger nel commento teologico da lui preparato nel 2000 per accompagnare la pubblicazione del terzo segreto di Fatima, decisa da Giovanni Paolo II dopo che il contenuto era stato celato dai suoi predecessori. Un testo che nel briefing di martedi' scorso sul viaggio di Benedetto XVI in Portogallo, il portavoce Lombardi, aveva consigliato ai giornalisti di rileggere.
In esso, Ratzinger confida anche "un ricordo personale; in un colloquio con me Suor Lucia mi ha detto che le appariva sempre piu' chiaramente come lo scopo di tutte quante le apparizioni sia stato quello di far crescere sempre piu' nella fede, nella speranza e nella carita', tutto il resto intendeva solo portare a questo". "L'angelo con la spada di fuoco a sinistra della Madre di Dio" descritto da Suor Lucia, per l'allora prefetto della Dottrina della Fede, "ricorda analoghe immagini dell'Apocalisse.
Esso rappresenta la minaccia del giudizio, che incombe sul mondo. La prospettiva che il mondo potrebbe essere incenerito in un mare di fiamme, oggi non appare assolutamente piu' come pura fantasia: l'uomo stesso ha preparato con le sue invenzioni la spada di fuoco.
La visione mostra poi la forza che si contrappone al potere della distruzione, lo splendore della Madre di Dio, e, proveniente in un certo modo da questo, l'appello alla penitenza. In tal modo viene sottolineata l'importanza della liberta' dell'uomo: il futuro non e' affatto determinato in modo immutabile, e l'immagine, che i bambini videro, non e' affatto un film anticipato del futuro, del quale nulla potrebbe piu' essere cambiato".
Insomma non e' apocalittica la visione, sulla quale Papa Wojtyla volle che proprio il
card. Ratzinger facesse il commento ufficiale, ma "parla piuttosto di pericoli e della via per salvarsi da essi". Il commento redatto da Ratzinger riferiva anche che Giovanni Poalo II si era riconosciuto nell'immagine del vescovo vestito di bianco che viene colpito e cade, ma lasciava aperta la possibilita' di altre interpretazioni: anche i Papi precedenti, ricordava infatti il futuro Pontefice, subirono aggressioni di diverso tipo. E a questa considerazione di dieci anni fa si potrebbe aggiungere che anche oggi - come e' sotto gli occhi di tutti - i colpi sul Papa continuano ad essere inferti.
Il card. Saraiva Martins sul sito Pontifex e' intervenuto anche nella polemica suscitata dalle critiche del card. Schoenborn, arcivescovo di Vienna, al card. Angelo Sodano, decano del Collegio Cardinalizio. Per Saraiva - il cui nome e' circolato nei giorni scorsi come possibile delegato pontificio per i Legionari di Cristo - premesso che "la verita' bisogna dirla sempre" e riconosciuto "l' intento onesto" che ha mosso Schoenborn, resta il fatto che l'arcivescovo austriaco "non ha reso un buon servizio alla Chiesa", perche' con le sue "accuse a mezzo stampa" ha accreditato "l'idea di una Chiesa dilaniata da polemiche, cosa che non esiste minimamente".
"Il confratello - spiega - avrebbe dovuto e potuto usare invece altre modalita', compresa la correzione fraterna; ora si rischia che l' incendio divampi ancora di piu' e con insistenza, visto che si denuncia un ex segretario di Stato e decano del collegio dei cardinali".
Per Saraiva, "sconfessare pubblicamente chi rappresenta la unita' dei cardinali non e' opportuno. Inoltre - conclude il prefetto emerito delle cause dei santi - se Schoenborn aveva qualcosa da dire, visto che l' intervento di Sodano era programmato, poteva dissociarsi allora".

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