domenica 9 maggio 2010
Schoenborn contro Sodano: "Congiura del silenzio sul caso di monsignor Groer, accusato di violenze su minori" (Tarquini)
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Pedofilia, Schoenborn contro Sodano "Coprì i colpevoli e offese le vittime"
L’arcivescovo di Vienna: l´ex segretario di Stato insabbiò le denunce
"Congiura del silenzio sul caso di monsignor Groer, accusato di violenze su minori"
di Andrea Tarquini
BERLINO Lo scontro nella Chiesa cattolica sullo scandalo degli abusi sessuali e delle accuse di violenze pedofile arriva a un´escalation senza precedenti. Per la prima volta un cardinale, l´arcivescovo di Vienna Christoph Schoenborn, accusa un ex segretario di Stato vaticano, cioè Angelo Sodano, di aver coperto i presunti colpevoli e di aver offeso le vittime.
Il duro "j´accuse" del cardinale Scheonborn arriva proprio nel giorno in cui la Santa Sede, cogliendo un successo nella promessa di linea di tolleranza zero venuta da papa Benedetto XVI, accettava le dimissioni del vescovo di Augsburg, Walter Mixa. Il quale, capofila fino a ieri della corrente ultraconservatrice del clero tedesco, è ormai indagato dalla magistratura per la grave accusa di abusi sessuali.
Ex allievo e da tempo amico del Pontefice, e noto per le sue posizioni riformatrici e aperte, il cardinale Schoenborn, in una conversazione con un gruppo di giornalisti di cui riferisce l´agenzia di stampa cattolica Kathpress, per la prima volta accusa per nome Angelo Sodano.
Prima di tutto spiega che egli ha arrecato grave danno alle vittime delle violenze e degli abusi sessuali e all´immagine della Chiesa, avendo affermato che le loro denunce erano semplicemente «pettegolezzi e chiacchericcio». In secondo luogo, egli indica in Sodano il responsabile dell´insabbiamento di ogni inchiesta vaticana su uno dei casi più gravi, cioè quello delle ripetute violenze sessuali su minorenni compiute da monsignor Hans Hermann Groer, a lungo arcivescovo della capitale austriaca.
Più volte il cardinale Schoenborn aveva detto che Groer era stato salvato e coperto da una congiura del silenzio di una maggioranza della curia vaticana. L´ultima volta, lo aveva affermato nella Domenica delle Palme, senza però fare nomi di alcun presunto responsabile. Aveva semplicemente asserito di conoscere Joseph Ratzinger da tempo, e di ricordare bene che all´epoca del caso Groer l´attuale pontefice allora prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede aveva chiesto chiarezza totale e tolleranza zero, ma gli confessò di essere stato messo in minoranza dalla Curia.
Ma questa volta, secondo il resoconto della Kathpress, Schoenborn punta il dito. Fu Sodano, egli avrebbe affermato in sostanza, a impedire la costituzione di una commissione d´inchiesta vaticana sul caso Groer, nonostante che l´allora arcivescovo di Vienna fosse stato denunciato ai media da una sua ex vittima, e nonostante il parere di Ratzinger.
«A lungo il principio della Chiesa è stato il perdono, ma questo principio è stato interpretato in modo falso, a favore dei responsabili e non delle vittime», ha aggiunto il cardinale Schoenborn. Continuando: ora la Chiesa è cambiata, ma non tutti nella Curia appoggiano la svolta e la tolleranza zero voluta dal Papa.
Sulle accuse di Schoenborn, Sodano al momento tace. Mantiene il silenzio anche sulle accuse rivoltegli dal National catholic reporter circa le coperture al responsabile dei Legionari di Cristo. In una coincidenza probabilmente casuale ma importante, le accuse di Schoenborn vengono proprio in contemporanea con la caduta di Mixa. In aprile, l´arcivescovo di Augsburg allora accusato di percosse ai danni di minorenni era stato invitato dal presidente della Conferenza episcopale tedesca, Robert Zollitsch, ad autosospendersi.
© Copyright Repubblica, 9 maggio 2010
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1 commento:
Leggo:
"In una coincidenza probabilmente casuale ma importante, le accuse di Schoenborn vengono proprio in contemporanea con la caduta di Mixa".
Ma con quale faccia si riesce a dire una tale ca**ata?
La coincidenza l'hanno creata i signori giornalisti non pubblicando per 10 giorni la notizia sulle accuse di Shoenborn a Sodano.
Da non crederci...
Antonio
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