L'avvocato Lena spiega la ragione dell'immunità dei vertici vaticani. Sono considerazioni giuridiche. A noi interessa una data: il 2001!

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Cari amici, leggeremo l'articolo di Allen segnalatoci da Mariateresa ed il riassunto fatto dall'Asca.
Giustamente l'avvocato Lena svolge una riflessione giuridica ineccepibile.
Sono considerazioni di diritto molto interessanti. A noi, piu' semplicemente, interessa una data: maggio 2001!
Gli episodi di pedofilia elencati (in particolare il ricorrente "caso" Murphy) si riferiscono a periodi molto lontani nel tempo.
Credo che sia indispensabile ricordare (non lo fanno ne' Allen ne' l'Asca) che la Santa Sede e' competente per i casi di abuso sessuale solo a partire dal 2001.
Prima la competenza era delle singole diocesi.
R.

Clicca qui per leggere l'articolo di Allen segnalatoci da Mariateresa. Qui una traduzione.

PEDOFILIA: VATICANO, PAPA E BERTONE HANNO IMMUNITA', NO A INTERROGATORI

(ASCA) - Roma, 25 giu

Non solo papa Benedetto XVI, ma anche il segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone, e altri alti prelati vaticani godono di immunita' a livello internazionale e non possono quindi essere interrogati in un caso di pedofilia negli Stati Uniti: lo ha affermato oggi l'avvocato del Vaticano negli Usa, Jeffrey Lena, in una memoria legale presentata oggi in un tribunale del Kentucky. I legali delle vittime hanno chiesto di poter interrogare non solo papa Ratzinger e il card. Bertone, ma anche il prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede, card. William Levada e il nunzio apostolico negli Usa, mons. Pietro Sambi. Per il Vaticano, secondo quanto riferisce il settimanale cattolico National Catholic Reporter, si tratta di una richiesta ''senza precedenti, paragonabile a quella di un querelante straniero che chieda ad un tribunale straniero di ordinare la deposizione del presidente degli Stati Uniti, del vicepresidente, del ministro della difesa e dell'ambasciatore''. In particolare, la memoria sostiene che l'immunita' personale di cui gode papa Benedetto XVI in quanto capo di Stato si estende anche al Segretario di Stato vaticano, che ''e' l'equivalente del primo ministro della Santa Sede''. Quello del Kentucky e' il primo caso di pedofilia che non si concentra sulle responsabilita' del prete che ha commesso gli abusi ma sui vescovi che l'hanno coperto. L'avvocato delle vittime, William McMurry, ha chiesto il 30 marzo di poter interrogare il papa perche' ''e' la persona in vita che sa di piu''' delle procedure del Vaticano sugli abusi. Nel 2008, una corte federale Usa aveva deciso che ci poteva essere un'eccezione all'immunita' vaticana se gli avvocati delle vittime avessero dimostrato che c'era stata una ''supervisione superficiale'' da parte della Santa Sede sui vescovi, e se questi avevano agito come ''agenti'' del Vaticano in obbedienza a direttive specifiche, e non di propria iniziativa. Per Lena, non c'e' ''alcuna traccia di coinvolgimento della Santa Sede nel caso di alcun prete dell'arcidiocesi (di Louisville, teatro degli abusi, ndr), e questo contraddice l'idea che l'arcivescovo stava seguendo una direttiva 'obbligatoria' della Santa Sede, e l'arcidiocesi ha ribadito piu' volte sotto giuramento che non ha mai inviato documenti alla Santa Sede''.

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PEDOFILIA: VATICANO, SE PAPA INTERROGATO, POI POTREBBE TOCCARE A OBAMA

(ASCA) - Roma, 25 giu

Se un tribunale americano dara' il via libera ad un ordine di comparizione per papa Benedetto XVI perche' venga interrogato in un caso di pedofilia, potrebbe essere messa in serio pericolo la stessa politica estera degli Stati Uniti, con la possibilita' di vedere il presidente Usa obbligato a deporre sui casi di ''trasferimenti segreti'' di terroristi operati dalla Cia. E' la tesi della Santa Sede, che - tramite il suo avvocato Oltreoceano, Jeffrey Lena - ha consegnato oggi una memoria difensiva al tribunale del Kentucky dove si discute un caso di pedofilia nel quale gli avvocati delle vittima hanno chiesto di chiamare a deporre papa Ratzinger, il segreterio di Stato card. Tarcisio Bertone e altri due alti prelati. Nella memoria in cui si oppone alla richiesta, di cui riferisce il settimanale cattolico National Catholic Reporter, Lena afferma tra l'altro che in seguito a una decisione favorevole ''tribunali stranieri potrebbero sentirsi incoraggiati a ordinare deposizioni del presidente o del vicepresidente degli Stati Uniti su, ad esempio, i trasferimenti straordinari della Cia'', mettendo cosi' a rischio la politica estera degli Usa.

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