lunedì 12 luglio 2010

Il Papa al primo Angelus delle lunghe vacanze estive: «Che gioia essere di nuovo qui con voi» (Iovino)


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Castel Gandolfo. Duemila pellegrini da tutto il mondo applaudono il Papa al primo Angelus delle lunghe vacanze estive

«Che gioia essere di nuovo qui con voi»

Il Pontefice ricorda con entusiasmo il legame con i Castelli. Impeccabile il servizio d’ordine

di LUIGI JOVINO

«Ringrazio il buon Dio che mi ha dato ancora una volta la possibilità di stare con voi. Resterò in questa simpatica cittadina per un lungo periodo di riposo». Con queste parole, pronunciate all’inizio della celebrazione dell’Angelus, papa Benedetto XVI ha portato il saluto ai cittadini di Castel Gandolfo. Nel cortile di palazzo apostolico, sotto un sole cocente, più di duemila pellegrini provenienti da tutte le parti del mondo hanno cominciato a intonare canti e a chiamare a gran voce papa Ratzinger già un’ora prima dell’Angelus. Il Pontefice, apparso leggermente affaticato, ha ascoltato con attenzione ogni voce, interrompendo la sua omelia tutte le volte che i pellegrini innalzavano inni di saluti e di gioia. Benedetto XVI nella celebrazione dell’Angelus ha parlato della parabola del “Buon samaritano” e ha ricordato la ricorrenza della festa di san Benedetto da Norcia, patrono d’Europa e del suo pontificato. E in piazza a Castel Gandolfo, ieri all’Angelus, erano rappresentate quasi tutte le nazioni europee. Moltissimi i polacchi, i tedeschi, gli sloveni, i russi, gli slovacchi, gli ucraini, i bielorussi e gli spagnoli. Non mancavano striscioni di comunità religiose provenienti dall’America latina, dall’Asia e dagli Stati Uniti. Colorato e particolarmente festoso un gruppo di fedeli provenienti dal Messico. Tanti i religiosi, preti e suore dei numerosi collegi che popolano i Castelli Romani. Mentre diverse comunità parrocchiali del territorio, come è consuetudine nel primo Angelus estivo a Castel Gandolfo, si sono radunate per pregare e per ricevere la benedizione del Papa. Oltre che la consueta calda accoglienza della cittadina: particolarmente apprezzata dagli spagnoli è stata l’iniziativa del titolare di un bar che ha inalberato la bandiera giallorossa davanti al locale per sostenere la Spagna nella finale dei mondiali di calcio. Non sono mancate, però, le polemiche dei commercianti preoccupati per la frequente interruzione del flusso idrico. Non è stato all’altezza del clima festivo e di fraternità anche l’atteggiamento di qualche vigile urbano, evidentemente stressato per troppo lavoro. Come al solito, però, è stato preciso e inappuntabile il servizio d’ordine dei carabinieri del comando di Castel Gandolfo e della stazione pontificia, degli uomini del commissariato d’Albano, della gendarmeria vaticana e degli agenti della Polstrada di Albano.
Davanti a tutti gli ingressi di piazza della Libertà c’erano agenti con metal detector che scrupolosamente, ma con discrezione hanno controllato i pellegrini. Un’ora prima della celebrazione dell’Angelus c’è stato anche l’intervento delle unità cinofile che hanno ispezionato ogni angolo del centro storico. Particolare attenzione le forze dell’ordine hanno messo nel regolare la fila di accesso all’interno del palazzo pontificio, dove i pellegrini si radunano per ascoltare l’Angelus. A Castel Gandolfo, ieri c’erano 34 gradi all’ombra e sia i fedeli, sottoposti ai controlli che le forze dell’ordine hanno collaborato pienamente, dimostrando grande cordialità.

© Copyright Il Messaggero, 12 luglio 2010

1 commento:

laura ha detto...

Si ribadisce sempre il fatto che sia affaticato. Il clima non è ottimale non parlo solo di quello metereologico. Certo, in montagna sarebbe stato meglio, ma credo che abbia prprio bisogno di isolarsi un po'.Anche lì sarebbe stato oggetto di affetuoasa curiosità e sarebbe stato sorvegliato a vista. Forse a Castel Gandolfo, tutto è più semplice e tranquillo, vicino a Roma, ma lontano da un certo ambiente