mercoledì 18 agosto 2010
Pubblicato il programma del viaggio del Papa nel Regno Unito. Padre Lombardi: un'occasione per mostrare la bellezza della fede (Radio Vaticana)
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Pubblicato il programma del viaggio del Papa nel Regno Unito. Padre Lombardi: un'occasione per mostrare la bellezza della fede
La Sala Stampa della Santa Sede ha pubblicato stamani il programma del viaggio apostolico del Papa nel Regno Unito dal 16 al 19 settembre prossimo, in occasione della Beatificazione del cardinale John Henry Newman. Nel suo 17.mo viaggio internazionale, Benedetto XVI visiterà quattro città, due scozzesi e due inglesi. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Cor ad Cor loquitur”, “Il cuore parla al cuore”: è il tema del viaggio apostolico di Benedetto XVI in Gran Bretagna, che richiama il motto del cardinale Newman.
La visita del Papa avrà inizio in Scozia, nella mattinata del 16 settembre, con la visita di cortesia alla Regina Elisabetta II nel Palazzo reale di Holyroodhouse ad Edimburgo. Evento a cui farà seguito un discorso del Pontefice alle autorità. Nel pomeriggio, il Papa si recherà a Glasgow dove celebrerà una Messa nel Bellahouston Park. In serata, quindi, si trasferirà a Londra. Particolarmente intensa la giornata del 17 settembre che inizierà con l’incontro del Papa con il mondo dell’educazione cattolica nella St. Mary University di Twickenham. Sempre qui, in tarda mattinata, incontrerà i leader delle altre religioni. Nel pomeriggio, Benedetto XVI si recherà in visita di cortesia dall’arcivescovo di Canterbury, a Lambeth. Successivamente, il Papa terrà un discorso agli esponenti della società civile britannica nella Westminster Hall. La seconda giornata del viaggio si concluderà con una celebrazione ecumenica nella Westminster Abbey. Sabato 18 settembre, il Papa incontrerà nel palazzo arcivescovile il primo ministro, il vice-ministro e il leader dell’opposizione. Quindi, sempre nella mattinata, celebrerà la Messa nella Cattedrale del Preziosissimo Sangue di Gesù. Nel pomeriggio, il Papa visiterà la Casa di Riposo St. Peter e la sera presiederà una Veglia per la Beatificazione del cardinale Newman ad Hyde Park. Domenica 19 settembre, giornata conclusiva del viaggio, il Papa si trasferirà a Birmingham dove celebrerà la Messa di Beatificazione del cardinale Newman nel Cofton Park e visiterà l’Oratorio di San Filippo Neri. Nel pomeriggio, prima del ritorno a Roma, Benedetto XVI avrà un incontro con i vescovi di Inghilterra, Galles e Scozia.
Il viaggio si presenta dunque particolarmente intenso e a più dimensioni: pastorale, ecumenica, ma anche sociale e culturale. Sulla ricchezza di questa visita di Benedetto XVI nel Regno Unito, Alessandro Gisotti ha raccolto il commento del direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi:
R. – Il programma è molto ricco, intenso, articolato. Certamente si attende con grande intensità ed emozione il primo giorno, che vede subito l’incontro del Papa con Sua Maestà, la Regina. E’ anche il giorno dell’incontro con la Scozia, che è una parte importantissima di questo viaggio. Vorrei ricordare, inoltre, che il giorno in cui il Papa si trova in Scozia è il giorno della festa di Saint Ninian, che è il patrono, l’evangelizzatore della Scozia. E’ quindi un giorno importantissimo per gli scozzesi. Pensiamo che sarà una grande festa, un momento molto bello. Poi, vorrei segnalare il grande discorso del Papa nella Westminster Hall, l’incontro con la società, con il mondo della cultura, con tutte le componenti più attive ed autorevoli della società inglese. Questo certamente sarà un momento guardato con grande attenzione. Il Papa si rivolgerà, con un orizzonte estremamente ampio, ai problemi della società del Regno Unito nel mondo di oggi. Poi c’è la dimensione ecumenica, quindi l’incontro con il Primate anglicano, l’arcivescovo di Canterbury: la celebrazione ecumenica ha certamente un grande significato. Sappiamo anche che è un momento delicato per l’anglicanesimo, per i dibattiti interni. Ed è un momento delicato anche per i rapporti con la Chiesa cattolica, perché i dibattiti interni si riflettono anche sul rapporto tra gli anglicani ed i cattolici. Poi c’è, evidentemente, il momento conclusivo che si svolge in due momenti, se vogliamo: la veglia a Hyde Park, a Londra, e la Beatificazione a Birmingham dedicate alla figura di Newman. Quindi, con questa grande figura, che è un po’ il cuore spirituale di questa visita, il viaggio si conclude. Sappiamo che il Papa ha accolto l’invito per questo viaggio proprio in occasione della Beatificazione di Newman.
D. – Non pochi hanno intravisto un legame speciale tra Newman, questo grande pastore ed intellettuale del XIX secolo e Joseph Ratzinger, Benedetto XVI. Una sua riflessione al riguardo …
R. – E’ certamente fondato vedere questa connessione, perché anche nella figura del Papa, di Benedetto XVI, abbiamo una sintesi profonda tra fede e ragione, e vorrei aggiungere, anche spiritualità. C’è una connessione nel vivere la testimonianza cristiana nel mondo di oggi, nel mondo moderno, dando tutte le ragioni della fede cristiana per coloro che le chiedono, rendere ragione della nostra speranza nel mondo di oggi, manifestando una fede profonda, una spiritualità molto attenta, molto grande, viva e anche un senso pastorale molto ampio. La figura di Newman è completa, è una figura affascinante proprio per la sua ampiezza, per la dimensione non solo intellettuale e culturale ma anche pastorale. La sua capacità di dare l’idea della completezza dell’impegno culturale nel mondo di oggi è qualcosa di molto grande e di molto affascinante. Certamente è una figura privilegiata per presentare alla società moderna la dignità della testimonianza cristiana come capace di affrontare i problemi e le domande più grandi dell’uomo di oggi.
D. – Si è fatto un gran parlare, negli ultimi giorni, dei cosiddetti “biglietti” per partecipare ad alcuni eventi della visita, come ad esempio la veglia a Hyde Park. Il coordinatore del viaggio, mons. Summersgill, ha spiegato che si tratta in realtà di un contributo non obbligatorio per i fedeli. Vuole soffermarsi su questa vicenda?
R. – Sì, credo che sia giusto ritornarvi un poco, anche se di per sé è un aspetto piuttosto marginale rispetto all’importanza e ai temi centrali di questo viaggio. Si sono lette e si sono sentite obiezioni assolutamente infondate. Ho sentito parlare del Vaticano che chiedeva di pagare il biglietto per andare alla Messa, quindi coinvolgendo anche la responsabilità del Vaticano in scelte di carattere organizzativo molto specifiche. Questo è assolutamente sbagliato. Dobbiamo ricordare che il Papa va in un Paese perché invitato, e invitato dalle più alte autorità dello Stato – dalla Regina e dal governo – ed è invitato dalla Chiesa locale. Quindi, i costi, gli impegni organizzativi della visita sono naturalmente di chi invita. Non è il Papa che si auto-organizza un viaggio in Inghilterra. Quindi, prima cosa: il Vaticano non ha stabilito nulla di questo. Si tratta di modalità organizzative affrontate sul luogo dalla Chiesa locale, ma tenendo conto di tutti i molti vincoli di carattere organizzativo imposti dalle autorità civili. Per esempio, in questo caso abbiamo la situazione non comune che le persone non possono andare liberamente a piedi al luogo dei grandi eventi, dei tre principali eventi pubblici: devono andare con mezzi di trasporto organizzati e bisogna che tutti i posti siano assegnati con un numero assolutamente preciso. Questo non è il modo abituale con cui la gente viene a partecipare ai grandi eventi durante i viaggi del Papa. Allora, questo va tenuto in conto e questo è imposto dalle esigenze di sicurezza dalle autorità civili. Quindi, le autorità ecclesiali a loro volta hanno dovuto organizzare dei gruppi di fedeli che potessero andare insieme con dei mezzi di trasporto organizzati, dando quindi un “pass”, un passaporto specifico ad ogni fedele che partecipa, e questo viene consegnato insieme ad un piccolo “kit” di servizio – anche pastorale e logistico – e per questo si chiede un “contributo” ad ogni gruppo che si organizza per partecipare. Come poi questo contributo venga distribuito tra le persone che partecipano, ciò dipende dalla parrocchia o dalla diocesi che ha organizzato questi gruppi. Non si tratta, quindi, di un biglietto pagato dai singoli per andare alla Messa. Credo che se si tiene presente questa situazione, si capisce meglio la questione. Anche per quanto riguarda – per esempio – l’accesso dei media, dei giornalisti vi sono dei vincoli, delle indicazioni che sono particolarmente impegnative, più che in altri viaggi. Questo non dipende dal Vaticano e non dipende neanche dalla Chiesa locale.
D. – In conclusione, quali sono le aspettative per questo viaggio a quasi 30 anni dalla storica visita di Giovanni Paolo II in Gran Bretagna?
R. – La situazione è molto diversa dal punto di vista dello sviluppo, anche sociale e culturale, perché molte cose sono cambiate, in questi anni. E’ anche diversa l’impostazione della visita stessa, che ha un suo aspetto di visita di Stato con invito ufficiale da parte della Regina e del governo, mentre quella di Giovanni Paolo II era più specificamente pastorale. Direi che quello che ci si attende, che si può desiderare, sperare veramente da questa visita è il fatto di far capire, presentare il servizio della fede cristiana e il servizio della Chiesa cattolica per una società molto sviluppata ma anche molto secolarizzata, come quella del Regno Unito. Una realtà dove forse anche molte persone si interrogano sul valore della testimonianza cristiana e della testimonianza cattolica nella società. Quindi, far cogliere che questa è un dono per la società, una ricchezza che viene offerta con il suo servizio di ispirazione spirituale ma anche, poi, di impegno nel campo educativo, nel campo della salute, della carità è qualcosa di molto importante. Ecco, speriamo che il viaggio del Papa aiuti a cogliere questa positività amica della Chiesa cattolica e della fede cristiana, in una società che per molti aspetti non è più – forse – così consapevole. Vorrei anche dire che i viaggi di quest’anno del Santo Padre – quello di Malta, del Portogallo e di Cipro – sono stati viaggi molto positivi. Noi ci auguriamo che anche questo viaggio sia veramente una manifestazione della bellezza, della positività del servizio del Santo Padre nella società, tanto più in tempi in cui abbiamo anche avuto momenti di contestazione. L’auspicio è di poter ripresentare con efficacia il lato positivo, fondamentale che la Chiesa dà a una società di oggi, una società moderna, pluralistica, diciamo pure secolarizzata, che non dimentichi ma che anzi sappia apprezzare in modo nuovo il contributo positivo che la fede offre.
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Le precisazioni sui biglietti andavano fatte prima, quando i media attaccavano il Papa. Ora e' tardi.
R.
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2 commenti:
I tempi calmi e lunghi per aver certe informazioni saranno dovute a dolenzia, sonnecchiamento, indifferenza o grande fede?
Chissà!
Gia'...chissa'!
R.
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