domenica 21 marzo 2010

Il Pontefice umile che non si nasconde: lo straordinario commento di Andrea Tornielli


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Il Papa all'Angelus: "Cari amici, impariamo dal Signore Gesù a non giudicare e a non condannare il prossimo" (Izzo)

Il Papa: "Cari amici, impariamo dal Signore Gesù a non giudicare e a non condannare il prossimo. Impariamo ad essere intransigenti con il peccato – a partire dal nostro! – e indulgenti con le persone" (Angelus)

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LETTERA PASTORALE DEL SANTO PADRE AI CATTOLICI D'IRLANDA: LO SPECIALE DEL BLOG

COMMENTO

IL PONTEFICE UMILE CHE NON SI NASCONDE

ANDREA TORNIELLI

Come sempre accade di fronte ad ogni discorso o intervento papale, c’è chi ritiene che Benedetto XVI con la sua lettera ai cattolici irlandesi, non abbia detto abbastanza.
C’è chi ha notato come non vi sia in alcun passaggio un’esplicita richiesta di perdono, né un’assunzione diretta di responsabilità da parte della Santa Sede per come gli abusi del clero sui minori sono stati gestiti.
Eppure, se si legge con serenità e attenzione il documento papale, non si può fare a meno di notare come sia imbevuto di umiltà dalla prima all’ultima riga. Ratzinger non si è difeso trincerandosi dietro le statistiche, non ha minimizzato con sottili distinzioni in base all’età della vittime, non ha fatto neanche minimamente balenare l’idea di una Chiesa sotto assedio a causa di complotti.
Non ha rilanciato responsabilità verso altre istituzioni o confessioni religiose, limitandosi soltando a consentire con quanti osservano che «il problema dell’abuso dei minori non è specifico né dell’Irlanda né della Chiesa».
Umiltà, vergogna, dolore per il tradimento. Tutto il contesto della lettera trasuda contrizione. Benedetto XVI mostra di compredere e di abbracciare la sofferenza delle vittime, arrivando a descrivere l’orrore per la sensazione di chi è stato abusato nei collegi e non poteva fuggire, con parole che paiono quasi evocare certe atmosfere del film «Magdalene», dedicato proprio a questo tema.
A far notizia saranno le parole mai così dure usate per i preti pedofili, come pure quelle gravi rivolte ai vescovi incapaci di governare e di affrontare a dovere i casi di abuso.
Eppure la vera notizia della lettera sta in quello sguardo profondamente evangelico del vescovo di Roma. Quello sguardo così assente nelle polemiche di questi giorni, talvolta anche nelle parole degli uomini di Chiesa.
Joseph Ratzinger, fin da quando era cardinale Prefetto dell’ex Sant’Uffizio, ha sempre perseguito con molta severità i colpevoli di abusi e la durezza di certi giudizi contenuti nella lettera lo attesta nuovamente. Ma la chiave di volta del documento sta nell’umiltà del Papa che parla di una Chiesa non autosufficiente, che non potrà mai bastare a se stessa. Una Chiesa bisognosa di purificazione, di misericordia, che proprio per questo sa, a sua volta, donare perdono e misericordia anche ai peccatori che si sono macchiati delle colpe più gravi. Non è un caso che le direttive concrete indicate da Benedetto nella lettera non siano leggi speciali o nuovi artifizi canonistici, ma preghiera, confessione sacramentale, adorazione eucaristica: i tradizionali strumenti attraverso cui è assicurata l’azione della grazia divina.
Con realismo, Ratzinger ha scritto che gli abusi sui minori e l’incapacità a contrastarli «hanno avuto conseguenze tanto tragiche per le vite delle vittime e delle loro famiglie e hanno oscurato la luce del Vangelo a un punto tale cui non erano giunti neppure secoli di persecuzione». E ha concluso pregando che «la nostra tristezza e le nostre lacrime, il nostro sforzo sincero di raddrizzare gli errori del passato, e il nostro fermo proposito di correzione» possa portare frutto.

© Copyright Il Giornale, 21 marzo 2010

8 commenti:

mariateresa ha detto...

straordinario.

Anonimo ha detto...

I comportamenti immorali dei "religiosi deviati" ha inflitto un durissimo colpo alla credibilità morale della Chiesa Cattolica; molti giovani "scono sconcertati" e si allontanno dalla fede anche per l'incoerenza morale dei religiosi consacrati. Quanto è emerso pubblicamente, da diversi anni a questa parte, è senza dubbio una ferita dolorosissima per gli autentici testimoni della fede, una ferita che richiederà decine di anni, almeno due generazioni (se il mondo continuerà ad esistere nel frattempo) prima che ritorni tra la gente l'attrazione irresistibile per Cristo e la sua Chiesa. I prossimi anni saranno bui, terribilmente bui, perché il male emerso è stato numericamente significativo, e moralmente insopportabile dai comuni fedeli, sconvolti ed amareggiati da devianze sataniche dei religiosi consacrati. Il Santo Padre, per cui preghiamo, non basterà a ribaltare la situazione. Ci vorrà un forte aiuto di Dio e della Madonna, magari tramite qualche apparizione mariana che ridia smalto alla fede.
Continuo a pensare che non poche vocazioni sacerdotali siano "state
fatte" da Satana (con l'opera nefasta e distruttrice di Satana) ed avallate da Vescovi che talvolta non adempivano adeguatamente alla loro funzione di pastori di anime.

sonny ha detto...

Un grazie di cuore anche al sig. Tornielli.

laura ha detto...

Forse, finalente, qualcuno ha capito che non si tratta di una lettera "dura", ma addolorata e colma di misericordia e di fiducia in Dio che può trarre il bene anche dal più terribile dei mali. Papa Benedetto è davvero la Roccia

Anonimo ha detto...

Sia Benedetto, sia Tornielli, due grandi!
Preghiamo...

Anonimo ha detto...

Tornielli come al solito colpisce nel segno.
Ma BXVI ha scritto una lettera che trasuda sì dolore e vergogna, ma anche una grandissima speranza; ridà forza e gioia a tutti noi, contristati, volenti o nolenti, dalle notizie degli ultimi tempi. Ridà speranza e fiducia nella Chiesa e per la Chiesa. Rivela il suo grande amore per la Chiesa, sposa di Cristo, che deve rimanere la nostra casa, la nostra guida, la nostra madre.
GRAZIE SANTO PADRE. non solo gli irlandesi ma tutti noi fedeli avevamo bisogno di queste sue parole, ancora una volta del suo insegnamento, DEL SUO ESEMPIO. Maria Pia

euge ha detto...

Mi associo al commento di mariateresa!

Andrej Vončina ha detto...

Leggo volentieri cio' che pubblica Tornielli. Un ottimo commento. Ringrazio il Santo padre per le sue parole e spero e prego che tutto si risolva nel migliore dei modi. Qui da noi (Slovenia) queste vicende causano molti danni alla Chiesa, anche perche i mass media non sono dalla parte della Chiesa (ricordo che il nostro stato esiste da solo 19 anni) - certa gente controlla ancora i media. Gli scandali non devono essere nascosti, seppolti, ma si deve fare giustizia. La Chiesa deve essere credibile. L'amore, il perdono presuppongono giustizia.