mercoledì 24 marzo 2010

Pedofilia, la guerra solitaria del Papa. La denuncia di Benedetto, attaccato da dentro e la fuori la Chiesa (Accattoli). Monumentale


Vedi anche:

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Il Papa: "Sant’Alberto mostra che tra fede e scienza non vi è opposizione, nonostante alcuni episodi di incomprensione che si sono registrati nella storia" (Catechesi)

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Pedofilia, si "dimette" vescovo irlandese, segretario di Paolo VI e Giovanni Paolo II (Repubblica)

La diocesi di Monaco rende noto che è emersa una nuova accusa nei confronti del famoso "padre H". L'anno? 1998! Con chi se la prenderanno i media?

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UDIENZA GENERALE: DIRETTA IN CORSO

Lettera ai cattolici d’Irlanda: Più grande del peccato (Tracce)

Importantissime iniziative di sostegno a Benedetto XVI. Grazie in particolare a Béatrice :-)

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“Avvenire” e “L'Osservatore Romano” si prendono a testate (Magister)

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Il clima postconciliare e la pedofilia. La traduzione del commento di Gerald Wagner, editorialista del britannico Telegraph (Messainlatino)

Il clima postconciliare e la pedofilia. Il commento di Francesco Agnoli (Messainlatino)

Il clima postconciliare e la pedofilia. I commenti di Fides et Forma e di Massimo Introvigne (Messainlatino)

Don Di Noto: «La lettera del Papa è una novità assoluta. E inaugura un nuovo fronte pastorale» (Laggia)

Repubblica riporta con enfasi un'intervista ad uno scrittore irlandese che chiede le dimissioni del Papa, ma il giornale di Ezio Mauro commette un errore grossolano

Un teologo sospeso dal sacerdozio (da che pulpito!) accusa il Papa di insabbiamenti. Il Vaticano ponga fine a questa storia!

"Alter Christus", video in Internet e DVD dell'Anno Sacerdotale

Negli Usa diminuiscono abusi da parte di preti

La stampa e la lettera del Papa sugli abusi sessuali. "Senza precedenti", concordano quotidiani di varie tendenze (Jesús Colina)

E' giunto il momento di licenziare i vescovi "di tendenza" e ripristinare la fede. Il grandioso articolo di Gerald Warner e relativi commenti

Pedofilia: dal Papa un mea culpa senza reticenze (Francesco Antonio Grana)

La traduzione dei due documenti del 2001 potrebbe servire anche al giornalista di "Welt" che accusa gravemente il Papa

Card. Sandri: Il martirio dei cristiani d'Oriente nell'indifferenza generale (Nicola Gori)

TRADUZIONE IN ITALIANO DELLA LETTERA "DE DELICTIS GRAVIORIBUS" DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE

TRADUZIONE IN ITALIANO DEL MOTU PROPRIO "SACRAMENTORUM SANCTITATIS TUTELA" DI GIOVANNI PAOLO II (LA LOTTA ALLA PEDOFILIA DI DUE GRANDI UOMINI!)

Il Papa: «La giustizia più grande è quella dell’amore» (Fornari)

La bellezza del sacerdozio in un tempo di sofferenza: sulla lettera del Papa ai fedeli irlandesi, i commenti di mons. Semeraro e del prof. Andreoli

John Hooper si chiede se il Papa sia un reazionario o un profeta. Che domanda è? La risposta è ovvia :-)

Punjab: morto il cristiano arso vivo, la comunità cristiana chiede giustizia (AsiaNews)

Il blog chiede che siano tradotti ufficialmente dal Vaticano il documento "De delictis gravioribus" ed il motu proprio di Giovanni Paolo II da cui esso deriva

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“Nobile la lettera del Papa, prevedibile la risposta della stampa mondiale” dice un prete blogger, Tim Finigan (Rodari)

La lettera di Benedetto XVI, risposta inedita della Chiesa allo scandalo della pedofilia (Le Monde)

La profezia si autoavvererà? Amabile: «Lo scandalo pedofilia è pronto a scoppiare anche in Italia». Un caso negli anni Ottanta nella diocesi di Milano

Sulla pedofilia Papa Ratzinger ha visto giusto (Giordano)

Pedofilia, la svolta decisa della Chiesa è partita proprio da Benedetto XVI quando era cardinale e ancor più ora come Papa (Campomori)

Il Papa ai cattolici d' Irlanda, una vera lettera apostolica (Angela Ambrogetti). Bellissima la metafora della massaia :-)

LETTERA PASTORALE DEL SANTO PADRE AI CATTOLICI D'IRLANDA: LO SPECIALE DEL BLOG

Il caso. È ancora polemica, tra la Germania e l’Irlanda, sulla questione della pedofilia e sul «mancato controllo»

La guerra solitaria del Papa

Su segnalazione di Eufemia leggiamo il seguente articolo.
Un grazie sincero e grandissimo al dottor Accattoli per la generosita' e la professionalita'
.
R.

La denuncia di Benedetto, attaccato da dentro e la fuori la Chiesa

di Luigi Accattoli

Continua lo tsunami della pedofilia e ancora una volta il fuoco si concentra sul Papa.
Già dieci giorni addietro il portavoce vaticano affermava che il “tentativo” di “coinvolgere personalmente” Benedetto XVI nello scandalo era “fallito”.
Ma la disputa sul suo ruolo continua e sembra ora rilanciata dall’eco della lettera agli irlandesi. Non ci sono solo i gesti e le grida di contestazione che dentro o fuori alcune chiese dell’Irlanda hanno accompagnato domenica la lettura di quel documento. Ci sono le posizioni radicali alla Hans Küng che muovono accuse anche personali a Benedetto XVI dall’interno della Chiesa, ponendolo a capro espiatorio perché dalla Congregazione che presiedeva quand’era cardinale «era quello che più sapeva».
Ma c’è soprattutto l’attacco esterno.
Ci sono ambienti mediatici che nulla curandosi del cristianesimo trovano interesse ad aggredire il Papa teologo coltivando lo stereotipo della Chiesa che – sotto la sua guida – torna a prima del Concilio.
Non è una novità: un’onda anomala dello stesso tipo colpiva Paolo VI nella seconda fase del Pontificato – dopo il ’68 e dopo l’Humanae Vitae che in quell’anno fu pubblicata – e altrettanto capitò al Papa polacco per almeno dieci anni, fino alla caduta dei regimi comunisti.
È un fatto che davanti all’opinione pubblica mondiale il Papa appare solo in questa tempesta e non perché sia stato abbandonato dai suoi, o dall’ala liberal della Chiesa come scrivono commentatori infiammati nei blog che si mobilitano a suo sostegno: i maggiori difensori del Papa sono stati in queste settimane il presidente
dei vescovi tedeschi Robert Zollitsch arcivescovo di Friburgo e l’arcivescovo di Dublino Diarmuid Martin, che sono appunto due liberals.
Lo scandalo dei preti pedofili è di quelli che tolgono il fiato agli uomini di Chiesa e non lascia spazio ai giochi di corrente. La sensazione che il Papa sia solo nell’uragano deriva dal fatto che preti e vescovi sperimentano una grave perdita di credibilità proprio a causa di questo scandalo: i preti per la calamita del sospetto che induce a vedere un pericolo in ogni uomo in talare e che li sconsiglia dall’affrontare l’argomento, i vescovi per l’accusa dilagante di aver nascosto per decenni i fatti e la loro denuncia.
Le stesse polemiche delle ultime settimane hanno contribuito a porre il Papa in posizione solitaria davanti allo scandalo.
È apparso chiaro che egli non era coinvolgibile nei fatti di Regensburg e di Monaco, che l’appuntare l’attenzione sul Coro diretto dal fratello a Regensburg e su un caso emerso negli anni in cui fu arcivescovo di Monaco (ma al quale egli fu del tutto estraneo) aveva il solo scopo di schizzare fango sulla sua veste.
Gli addetti ai lavori hanno anche capito con sufficiente chiarezza che il cardinale Ratzinger è stato sì per oltre due decenni nell’ufficio curiale competente per questa materia ma ha svolto in esso il ruolo dell’indagatore severo e non dell’insabbiatore.
Il documento che porta la sua firma di prefetto della Congregazione per la Dottrina delle Fede – e che fu pubblicato nel 2001 con il titolo De gravioribus delictis non contiene affatto, come si va ripetendo, la proibizione di procedere a denuncie presso le autorità civili. È anzi sotto la sua responsabilità di prefetto e poi di Papa che si è avviata la prassi di invitare le vittime a ricorrere ai tribunali civili.
Decisivo per l’affermarsi del ruolo solitario del Papa in questa vicenda è stato poi il taglio che egli ha scelto di dare alla lettera che ha indirizzato ai cattolici dell’Irlanda. Essa non ha nulla del documento preparato dagli uffici: è personale sia nei toni sia nei contenuti.
In essa Benedetto si mette in gioco direttamente, dicendosi pronto a incontrare le vittime degli abusi come ha già fatto a Washington nell’aprile del 2008, a Sidney nel luglio dello stesso anno e a Roma nell’aprile del 2009. Con quella lettera il Papa muove un biasimo diretto ai vescovi, di straordinaria severità: “Alcuni di voi e
dei vostri predecessori avete mancato, a volte gravemente”.
Preannuncia l’invio di “visitatori apostolici” – cioè di ispettori – per fare pulizia: egli è l’autore del monito sulla “sporcizia nella Chiesa”. Ma la personalizzazione è anche nel tono della lettera. In essa il Papa si dice “profondamente turbato”, “scandalizzato e ferito”.
Parla di “crimini abnormi”, “conseguenze tragiche”, “fiducia tradita”, “dignità violata”, “disonore”, “danno immenso”, “indignazione”, “tristezza”, “lacrime”.
Riassume il proprio coinvolgimento con una frase destinata a restare in un’antologia
del Pontificato: “A nome della Chiesa esprimo apertamente la vergogna e il rimorso che tutti proviamo”.
C’è dell’audacia in tutto ciò.
C’è umiltà e sdegno. C’è una modalità primaziale – in questo coinvolgersi personalmente e senza rete – che ha pochi precedenti nella storia del Papato e uno solo in questo Pontificato: la lettera ai vescovi del marzo dell’anno scorso sulla questione dei lefebvriani e della negazione della Shoah. Allora quel passo ebbe un buon risultato e c’è da augurarsi che lo stesso si abbia ora.
www.luigiaccattoli.it

© Copyright Liberal, 24 marzo 2010 consultabile online anche qui.

Ricordiamo pero' anche il motu proprio di Giovanni Paolo II.
Io credo che molti vescovi siano turbati e paralizzati dalla paura, ma penso anche che in tanti volutamente lascino solo il Papa.
La Chiesa pare reggersi solo su Benedetto XVI e questo non e' un bel segno anche se egli, come Pietro, e' la roccia
.
R.

6 commenti:

laura ha detto...

Papa Benedetto ha il coraggio e la forza che Gli vengono dallo Spirito Santo e salverà la Chiesa

Anonimo ha detto...

Siano benedetti i blog e il loro incessante sostegno al nostro Papa e alla verità, caro Accattoli.
Alessia

Maria R. ha detto...

Mi associo al commento di Raffaella, anche perché a "sprecare" qualche parolina di supporto, un monsignore e qualsiasi altro prete, non ci perderebbero nulla....a non parlare, in parte, rosicchiano un pò della "fiducia" di noi fedeli, perchè ci cominciamo a chiedere: ma questo don che ho davanti, è convinto di dover seguire il Papa? tace perché, sotto sotto, è di un'altra opinione, o ha paura....o non ci bada...o che altro? (E le ragioni possono essere mille!) E dunque, il punto rimane proprio l'isolamento del Papa, ovvio che ci siano anche i suoi sostenitori (come Fisichella!), ma quelli col silenziatore incorporato, sono nettamente molti di più....e se io fossi il Papa e mi vedessi circondata dal "silenzio", mi farei le stesse domande che mi faccio da semplice fedele. Perché?

Anonimo ha detto...

Mi ripeto ma dico una cosa di cui sono convinto. C'è anche del buono in quello che sta succedendo. Il Papa, questo Papa, si sta imponendo come l'unico timoniere della Chiesa, l'unico affidabile, l'unico che ci mette la faccia. Gli altri (Chiese nazionali, Vescovi più o meno allineati, teologi e pseudo teologi d'accatto) stanno sullo sfondo. Porterà grandi frutti, passerà alla storia, trarrà la Chiesa dalle sabbie mobili del post Concilio.
Il dado è tratto. L'ha tratto lui!

realista ha detto...

non è che sotto la croce si spintonassero per esserci, nemmeno ai tempi di Cristo...

laura ha detto...

D'accordo con Anonimo e con Realista. La Croce è pesante per tutti, ma il nostro Papa Benedetto a he è l'unica Via per la salvezza del mondo e poi ci son tanti che soffron e offrono le loro sofferenze per la Chiesa e per il Papa