martedì 4 maggio 2010

Il Papa a Fatima. Le parole del card. Ratzinger sul "terzo segreto": la parola chiave è un triplice grido: "Penitenza, Penitenza, Penitenza!" (Izzo)


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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo questo straordinario commento. Invito tutti alla riflessione e alla rilettura del commento teologico del card. Ratzinger.

PAPA A FATIMA: IL TERZO SEGRETO FA COMPRENDERE LA NECESSITA' DELLA PENITENZA

(AGI) - CdV, 4 mag.

(di Salvatore Izzo)

"La parola chiave di questo segreto e' il triplice grido: 'Penitenza, Penitenza, Penitenza!'. Comprendere i segni del tempo significa: comprendere l'urgenza della penitenza - della conversione - della fede.
Questa e' la risposta giusta al momento storico, che e' caratterizzato da grandi pericoli
".
Sono parole di Joseph Ratzinger nel commento teologico che scrisse nel 2000 per accompagnare la pubblicazione del terzo segreto di Fatima, decisa da Giovanni Paolo II dopo che il contenuto era stato celato per 80 anni dai suoi predecessori.
Un testo che nel briefing di oggi, alla vigilia del quindicesimo viaggio internazionale di Benedetto XVI, che dall'11 al 14 maggio avra' per meta proprio Fatima e il Portogallo, il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha consigliato ai giornalisti di rileggere.
In esso, Ratzinger confida anche "un ricordo personale; in un colloquio con me Suor Lucia mi ha detto che le appariva sempre piu' chiaramente come lo scopo di tutte quante le apparizioni sia stato quello di far crescere sempre piu' nella fede, nella speranza e nella carita', tutto il resto intendeva solo portare a questo".
"L'angelo con la spada di fuoco a sinistra della Madre di Dio" descritto da Suor Lucia, per l'allora prefetto della Dottrina della Fede, "ricorda analoghe immagini dell'Apocalisse.
Esso rappresenta la minaccia del giudizio, che incombe sul mondo.
La prospettiva che il mondo potrebbe essere incenerito in un mare di fiamme, oggi non appare assolutamente piu' come pura fantasia: l'uomo stesso ha preparato con le sue invenzioni la spada di fuoco. La visione mostra poi la forza che si contrappone al potere della distruzione, lo splendore della Madre di Dio, e, proveniente in un certo modo da questo, l'appello alla penitenza.
In tal modo viene sottolineata l'importanza della liberta' dell'uomo: il futuro non e' affatto determinato in modo immutabile, e l'immagine, che i bambini videro, non e' affatto un film anticipato del futuro, del quale nulla potrebbe piu' essere cambiato".
La visione, sulla quale Papa Wojtyla volle che proprio il card. Ratzinger facesse il commento ufficiale, "parla piuttosto di pericoli e della via per salvarsi da essi".

Nel testo firmato dal futuro Papa c'e' ben chiara la distinzione tra la Rivelazione - che e' stata completata dagli Apostoli - e le rivelazioni private, che la Chiesa tuttavia puo' approvare, come e' accaduto con il Terzo Segreto di Fatima. "La visione interiore - spiega - non e' fantasia, ma comporta anche limitazioni.

Gia' nella visione esteriore e' sempre coinvolto anche il fattore soggettivo: non vediamo l'oggetto puro, ma esso giunge a noi attraverso il filtro dei nostri sensi, che devono compiere un processo di traduzione. Cio' e' ancora piu' evidente nella visione interiore, soprattutto allorche' si tratta di realta', che oltrepassano in se stesse il nostro orizzonte. delle persone umane". Con questa avvertenza, l'allora cardinale afferma che il vescovo vestito di bianco che nella descrizione di Suor Lucia cade sotto i colpi degli aggressori "abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre che sembra precedere gli altri, tremando e soffrendo per tutti gli orrori, che lo circondano.
Non solo le case della citta' giacciono mezze in rovina, il suo cammino passa in mezzo ai cadaveri dei morti". "La via della Chiesa viene cosi' descritta come una Via Crucis, come un cammino in un tempo di violenza, di distruzioni e di persecuzioni".
Per Ratzinger, "si puo' trovare raffigurata in questa immagine la storia di un intero secolo".
E leggendo queste parole e' difficile non pensare che mentre Papa Wojtla fu colpito dai proiettili di Ali' Agca, il suo successore ha sofferto nelle scorse settimane per le pesanti calunnie che gli sono state rivolte ma anche ha pianto per le rivelazioni sui crimini compiuti da sacerdoti e da alcuni vescovi. "Nella Via Crucis di un secolo - si legge ancora nel commento di Ratzinger - la figura del Papa ha un ruolo speciale. Nel suo faticoso salire sulla montagna possiamo senza dubbio trovare richiamati insieme diversi Papi, che cominciando da Pio X fino all'attuale Papa hanno condiviso le sofferenze di questo secolo e si sono sforzati di procedere in mezzo ad esse sulla via che porta alla croce".

La sensazione che le parole di Suor Lucia possano riguardare anche questo Pontificato e' rafforzata poi nel lettore che dieci anni dopo riprende in mano quel testo perche' Ratzinger stesso ragiona sull'incongruenza che di fatto c'e' tra la visione descritta da Suor Lucia e l'attentato di piazza San Pietro.

Infatti, "nella visione anche il Papa viene ucciso sulla strada dei martiri". "Non doveva il Santo Padre - si domanda il futuro successore di Wojtyla - quando dopo l'attentato del 13 maggio 1981 si fece portare il testo della terza parte del segreto , riconoscervi il suo proprio destino?
Egli era stato molto vicino alla frontiera della morte ed egli stesso ha spiegato la sua salvezza con le seguenti parole: fu una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola e il Papa agonizzante si fermo' sulla soglia della morte come disse egli stesso il 13 maggio 1994".
Per Ratzinger "che qui una mano materna abbia deviato la pallottola mortale, mostra solo ancora una volta che non esiste un destino immutabile, che fede e preghiera sono potenze, che possono influire nella storia e che alla fine la preghiera e' piu' forte dei proiettili, la fede piu' potente delle divisioni" e "la conclusione del segreto e' una visione consolante, che vuole rendere permeabile alla potenza risanatrice di Dio una storia di sangue e lacrime: angeli raccolgono sotto i bracci della croce il sangue dei martiri e irrigano cosi' le anime, che si avvicinano a Dio".
E rimane "l'esortazione alla preghiera come via per la salvezza delle anime e nello stesso senso il richiamo alla penitenza e alla conversione". "Da quando Dio stesso ha un cuore umano ed ha cosi' rivolto la liberta' dell'uomo verso il bene, verso Dio, la liberta' per il male - sono le parole conclusive di Joseph Ratzinger sul segreto - non ha piu' l'ultima parola. Da allora vale la parola: Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo: il messaggio di Fatima ci invita ad affidarci a questa promessa".

© Copyright (AGI)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non dispongo del bagaglio culturale e teologico per affermare che l'attentato a Giovanni Paolo II sia la rappresentazione della visione di Suor Lucia Dos Santos a Fatima. Tuttavia ho il dubbio che l'avvenimento tragico (del martirio di un Papa)non si sia ancora determinato, perché il simbolismo, evocato dal Card. Bertone,del Papa che cade giù COME MORTO dopo l'attentato, non mi convince e, pur nel rispetto degli scenari "apocalittici" richiamati e parallelizzati al linguaggio biblico,da parte di Bertone, mi pare che tra un ferimento grave ed un'uccisione ci passi notevole differenza.

laura ha detto...

Avevo ascoltato, in diretta, nel 200 , la conferenza del Card. Ratzinger e il Suo commento teologico al terzo segreto. Ora ho un'impressione totalmente diversa. E' anche Lui il vescovo vestito di bianco che sal tra cadaveri e soffre per la Chiesa. Dopo lì11 settembre il mondo on è ipù come prima. terremti, catastri , uragani attentati e poi egoismo, individualismo, anoressia spirituale, sessualità disordinata....
inquinamento biologico e psicologico costituiscon lo scenario attuale. La penitenza è stata più volte richiamata dal Papa in questo periodo e le meditazion sulla morrte tornano di continuo. E' una voce profetica che deve essere ascoltata

don Marco (profeta) ha detto...

Per Ratzinger "che qui una mano materna abbia deviato la pallottola mortale, mostra solo ancora una volta che non esiste un destino immutabile, che fede e preghiera sono potenze, che possono influire nella storia e che alla fine la preghiera e' piu' forte dei proiettili, la fede piu' potente delle divisioni" e "la conclusione del segreto e' una visione consolante, che vuole rendere permeabile alla potenza risanatrice di Dio una storia di sangue e lacrime: angeli raccolgono sotto i bracci della croce il sangue dei martiri e irrigano cosi' le anime, che si avvicinano a Dio".

anonimo, più chiaro di così!!!! Altrimenti se tutto è scritto va a farsi friggere il libero arbitrio.....