giovedì 16 settembre 2010

Il Papa a Edimburgo: ma non sarà Armageddon (Paolo D'Andrea)


Vedi anche:

Benedetto XVI ricorda l'opposizione al nazismo del Regno Unito ed il processo di pace in Irlanda del Nord (Bandini)

Il discorso del Papa alla Regina nei commenti di Salvatore Izzo

Le parole del Papa sui preti pedofili e le sue lacrime nel video di Skytg24

Il Papa a colloquio con i giornalisti sul volo verso il Regno Unito (Radio Vaticana)

La risposta sulla pedofilia e le lacrime negli occhi del Papa

Il piccolo Anthon nel servizio della BBC

Bagno di folla per il Papa a Edimburgo: appello a non oscurare i valori cristiani, alla base delle libertà del Paese (Radio Vaticana)

Il Papa in papamobile fra due ali di folla, per quattro chilometri (Apcom)

Incredibile l'Ansa che non si rassegna alla vista della folla spettacolare che ad Edimburgo ha accolto il Papa

Fuori programma del Papa che si rifiuta di entrare nella residenza arcivescovile per andare a salutare personalmente le persone all'esterno (Izzo)

L'incontro del Papa con i giornalisti negli approfondimenti di Salvatore Izzo

Il Papa: i media britannici siano responsabili e consapevoli del loro peso (Apcom)

L'incontro del Papa con la Regina Elisabetta: il video di Rome Reports

Il Papa: dopo lo shock degli abusi viviamo un momento di penitenza. I colpevoli vanno puniti ed allontanati (Izzo)

Una folla grandiosa accompagna il passaggio della papamobile dalla residenza della Regina a quella dell'arcivescovo di Edimburgo :-)

Il Papa: in Gran Bretagna, non si lasci oscurare il fondamento cristiano della storia (AsiaNews)

COLLOQUIO DEL PAPA CON I GIORNALISTI: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA

La Regina Elisabetta II accoglie Benedetto XVI

Il Papa alla Regina Elisabetta: "Il governo e il popolo sono coloro che forgiano le idee che hanno tutt’oggi un impatto ben al di là delle Isole britanniche. Ciò impone loro un dovere particolare di agire con saggezza per il bene comune. Allo stesso modo, poiché le loro opinioni raggiungono un così vasto uditorio, i media britannici hanno una responsabilità più grave di altri ed una opportunità più ampia per promuovere la pace delle nazioni, lo sviluppo integrale dei popoli e la diffusione di autentici diritti umani" (Discorso)

Pedofilia, il Papa: l'autorità della Chiesa non è stata sufficientemente vigilante, né sufficientemente decisa nel prendere le misure necessarie

Benedetto XVI è giunto a Edimburgo (Tgcom)

L'arrivo del Papa ad Edimburgo: video di Rome Reports

Migliaia di persone nelle vie di Edimburgo in attesa del Papa (Sir)

Il Papa : «Sui preti pedofili la Chiesa non ha vigilato abbastanza» (Corriere)

Trascrizione integrale del dialogo del Papa con i giornalisti sull'aereo (Andrea Tornielli)

Papa in Gb: "pedofilia uno shock, chiesa non ha vigilato abbastanza"

Il Papa: "Le rivelazioni sugli abusi sono state per me un grande shock"

Belgio, Padre Lombardi sulla riduzione allo stato laicale dell'ex vescovo di Bruges, Vangheluwe

Il viaggio del Papa sulla stampa inglese (Sir)

Il Papa parte per Edimburgo: video di Rome Reports

Vescovi inglesi subito impauriti: le parole di Kasper non rappresentano il punto di vista del Vaticano e della chiesa inglese

Il Papa rilancia il dialogo religioso. Oggi il Papa ad Edimburgo e Londra (Gagliarducci)

Newman, il cardinale che visse fra due Chiese (Richard Newbury)

Gran Bretagna, arriva il Papa tra entusiasmo e polemiche (Giampiero De Andreis)

La sacrosanta verità del card. Kasper domina i giornali inglesi

Intanto in Inghilterra la fede è già in prima pagina. Effetto BXVI (Bruno Mastroianni)

Domani a Londra gli incontri con l’arcivescovo di Canterbury e i leader delle altre religioni (Radio Vaticana)

L'arcivescovo di Glasgow: il popolo scozzese fiero di accogliere il Papa (Radio Vaticana)

Mons. Fisichella: saranno gli inglesi a giudicare il viaggio del Papa (non i media!). Perchè nessuno contesta mai i contenuti? E' ora di ragionare

Francis Campbell, ambasciatore britannico presso la Santa Sede: «L’eredità cristiana è ancora forte» (Mazza)

Il Papa nel Regno Unito: i telegrammi ai Capi di Stato

Il Papa e Newman nel commento di Zizola (Repubblica)

Il Papa in Scozia ed Inghilterra: in viaggio per parlare al cuore del Regno Unito (Muolo)

Mons. Fisichella: "Il Papa non cerca la popolarità come farebbe un politico. Il suo mandato è confermare i fratelli nella fede" (Vecchi)

La visita del Papa in Gran Bretagna nell'obiettivo commento di Andrea Tornielli

Spunti interessanti nell'articolo di Politi che però non riesce proprio a dare a Ratzinger ciò che è di Ratzinger

È il sesso l’ossessione dei critici di Benedetto XVI, ma Londra non può usare questo argomento (Lucetta Scaraffia)

Peter Hitchens: il mio viaggio dall’ateismo alla fede e quello di Benedetto XVI (Sussidiario)

Waters: ecco perché Benedetto ha deciso di andare in mezzo ai "nemici" (Sussidiario)

Il Papa a Edimburgo, nel castello della regina (Vecchi)

Il premier inglese, Cameron: Il mio benvenuto al Papa, alleato nella lotta contro la povertà (Corriere)

Possibile incontro del Papa con le vittime di abusi in GB. Ratzinger da sempre fautore della tolleranza zero (Apcom)

Il Papa è partito per la Scozia: buon viaggio, Santo Padre :-)

Oggi Benedetto XVI in Inghilterra e Scozia: l'articolo di Marco Ansaldo (Repubblica)

Il viaggio più difficile di Benedetto XVI. Da oggi nella patria di Newman, parlerà del ruolo pubblico della religione (Rodari)

Benedetto XVI, Newman e l'ecumenismo fondato sul primato della coscienza (Ippolito)

Padre Michael Henesy: «Non sarà una visita facile, ma lo sapevamo» (Valli)

Il Papa in Gran Bretagna (Baldini). Si insiste ancora sul fronte pedofilia dimenticando che il problema non è nato sotto questo Pontificato

Mons. Nichols: non è vero che siamo secolarizzati. La vita della gente è molto aperta alla realtà di Dio (Izzo)

Il Papa con il cappello dei Bersaglieri: video di Rome Reports

In libreria dal 23 settembre il libro di Aldo Maria Valli "La verità del Papa. Perché lo attaccano, perché va ascoltato" (Lindau). La presentazione

IL PAPA NEL REGNO UNITO: I SERVIZI, I VIDEO, LE FOTO ED I PODCAST

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE NEL REGNO UNITO (16 - 19 SETTEMBRE 2010): LO SPECIALE DEL BLOG (Articoli, notizie, interviste)
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Riceviamo e con grande piacere pubblichiamo:

Il Papa a Edimburgo: ma non sarà Armageddon

Paolo D'Andrea

«Non aspettatevi troppo dalla fine del mondo». Il sagace aforisma di Stanislaw Lec forse andrebbe prescritto a tutti come salutare antidoto per placare la febbre artificialmente indotta dai media intorno la visita di Benedetto XVI nel Regno Unito, iniziata finalmente stamane col volo da Roma a Edimburgo. Sono mesi che la trasferta papale Oltremanica viene descritta alla stregua di un picnic organizzato su un campo di mine o addirittura preconizzata come l'ennesimo Armageddon sulla rotta del pontificato ratzingeriano.
Nella lunga, estenuante fase istruttoria dell'evento si è visto di tutto: rancorosi dossier sulla Chiesa "papista" descritta come sentina di tutte le abiezioni umane, programmati dai più influenti network televisivi in sincronia con l'arrivo del Papa; gruppi di sedicenti attivisti per i diritti umani che intentavano "class actions" per far arrestare il Ratzinger al suo sbarco sul suolo inglese, con l'intenzione di fargli scontare i suoi presunti «crimini contro l'umanità»; supponenti riviste letterarie come la London Review of books dedite a recensire accanitamente libercoli-spazzatura sulla presunta «furia omofobia» del magistero ratzingeriano, interpretata psicanaliticamente come sintomo di omosessualità repressa. E poi una pletora di interventi di giornalisti, donne-prete anglicane, opinion-leader di ogni risma tutti tesi a stilare la solita, consunta agenda già scritta di temi su cui il vescovo di Roma «non potrà non parlare»: pedofilia, celibato sacerdotale, preservativi, diritti delle donne, riscaldamento terrestre… Mentre sul fronte opposto, quello degli identitari di ritorno c'è già chi vaneggia sui trionfi imminenti del «Papa guerriero» che spezzerà le reni al nichilismo divertito degli albionici e ritornerà tra gli applausi dei fan dopo aver compiuto il suo blitz vittorioso nella terra del multiculturalismo relativista.
Un imprevisto, scriveva Montale, è la sola speranza. E per questo si può certo far conto sull'istinto della fede del vescovo di Roma. Da lui ci si può attendere con fiducia, anche nelle giornate intense del viaggio Oltremanica, quel colpo d'ala evangelico che già tante volte - in Spagna, a Parigi, in Turchia - ha scombussolato i piani dei sapientoni che la sanno lunga, dribblando cliché stucchevoli e pregiudizi incalliti, senza far arrabbiare nessuno. Nel frattempo, soccorre la saggezza del gesuita Federico Lombardi. Il direttore della sala stampa vaticana, qualche giorno fa, durante un briefing coi vaticanisti ha infatti invitato tutti a «relativizzare» gli allarmi presunti e le pruriginose enfatizzazioni mediatiche inchiodate su particolari del tutto secondari.
Il sano relativismo che mette a confronto i dati diversi della realtà può in effetti aiutare a inquadrare nella prospettiva più consona la visita papale iniziata oggi. Ad esempio, per valutare correttamente la condizione attuale della comunità cattolica inglese, ostracizzata per secoli nella terra madre dell'anglicanesimo, può giovare il paragone con la malmessa Church of England. Al di là delle conversioni "di grido" al cattolicesimo come quella di Tony Blair (che ieri ha firmato sull'Osservatore Romano un articolo su John Henry Newman, il grande cardinale-teologo anche lui convertito dall'anglicanesimo, che Benedetto XVI beatificherà domenica prossima a Birmingham), negli ultimi anni tutti i trend statistici hanno raccontato il "sorpasso" numerico dei cattolici praticanti sugli anglicani che frequentano abitualmente i servizi religiosi della propria Chiesa. L'aumento dei cattolici che vanno a messa nelle parrocchie inglesi è dovuto a vari fattori, a partire dall'arrivo di un milione di immigrati polacchi nel Regno Unito da quando l'Unione europea ha aperto le porte alla Polonia sei anni fa, nel 2004. E finora, nonostante le misure predisposte dal Vaticano per accogliere nell'ovile cattolico gli "anglo-catholics" più indispettiti dalla deriva liberal dell'anglicanesimo, non si è registrata nessuna fuga di massa degli anglicani verso la Chiesa cattolica di Roma.
Eppure la crescente partecipazione dei cattolici britannici alla messa e alla vita sacramentale è un segno confortante, indizio di una fede vissuta nel tessuto ordinario della realtà quotidiana.
In tema di confronti, per fare un bilancio equilibrato della visita ratzingeriana del Regno Unito sarà utile tener conto anche del "precedente" wojtyliano. Giovanni Paolo II fu il primo vescovo di Roma a varcare la Manica. Lo fece tra maggio e giugno del 1982, proprio durante il conflitto anglo-argentino per il controllo delle isole Falkland-Malvinas. E l'epopea del Papa incantatore di folle sterminate ebbe proprio in Inghilterra uno degli episodi meno esaltanti. Quella volta, la guerra cancellò il cerimoniale d'accoglienza del Pontefice. Niente fanfare, niente colpi di cannone, solo una frettolosa stratta di mano col duca di Norfolk. Wojtyla attraversò una Londra distratta e glaciale, nella papamobile coi vetri blindati, fino a Buckingham Palace. Davanti al palazzo della Regina c'era solo qualche centinaio di fedeli a agitare fiori e bandierine. Con Elisabetta ci fu un colloquio di pochi minuti, poi la monarca accompagnò alla porta quel predicatore di pace non troppo gradito, seguendolo con lo sguardo mentre usciva da palazzo, come si fa con i pony-express delle pizze. Fuori, una schiera di poliziotti teneva a bada gli scalmanati supporter di un reverendo scozzese che agitavano i cartelli con la scritta "No Pope". Anche vicino alla cattedrale di Westminster le forze dell'ordine furono costrette a arrestare una ventina di antipapisti, compresi 5 pastori protestanti. Qualcuno venne incriminato per atti osceni contro il Papa. A Trafalgar Square, a organizzare picchetti antipapisti, insieme a anglicani e presbiteriani c'erano anche alcuni punk.
All'aeroporto di Coventry, la città martire sventrata dai bombardamenti nazisti della seconda guerra mondiale, Wojtyla si consolò con un discreto bagno di folla (più di 100mila persone) e pronunciò le parole più accese sull'argomento che aleggiava come un convitato di pietra sull'intera trasferta papale: «la guerra moderna, nucleare e convenzionale, è totalmente inaccettabile… la guerra dovrebbe appartenere al tragico passato: non dovrebbe trovare posto nei progetti dell'uomo per il futuro» disse il Papa slavo alzando la voce. Quel rifiuto senza appello, pronunciato in un Paese in guerra, dove i telegiornali erano inondati dalle news su un conflitto lontano e rognoso e la leadeship tutta impegnata a fomentare il fervore nazionalista, fece salire il gelo verso l'ospite venuto da Roma. E quando nell'incontro coi suoi connazionali emigrati in Inghilterra durante la seconda guerra mondiale Wojtyla si spinse a esaltare l'eroismo bellico dei polacchi fuoriusciti esaltando «l'armata», la «Polonia combattente» e «gli aviatori polacchi che hanno salvato la Gran Bretagna», i commentatori d'Oltremanica più corrosivi ebbero facile gioco a infilzare le incongruenze nazionalistiche del Papa venuto dall'est: «Bene», commentano gli inglesi, rifacendosi dei rimproveri subiti per bocca del pontefice, «allora, qualche volta, c'è qualche guerra bella e sacrosanta»: così annotava nella sua cronaca del viaggio il compianto Domenico Del Rio, a quel tempo vaticanista di Repubblica.
Le cose andarono meglio man mano che il viaggio saliva dalle pianure del Tamigi fino alle montagne della Scozia e alle colline del Galles, con buoni riscontri di folla a Manchester, Liverpool, Glasgow. Ma tutta la visita fu punteggiata dal baccano dei protesters. A Edimburgo furono skinheads neonazisti a tirare uova contro la papamobile.
A Glasgow il reverendo Glass arringò i suoi supporter contro «l'Anticristo papale, venuto dalla sinagoga di Satana, che ha posto i suoi sudici piedi sul nostro suolo». Oltretutto, qualche giorno dopo, Giovanni Paolo II fu "costretto" a organizzare un viaggio-lampo in fretta e furia in Argentina, per impedire che nel grande Paese sudamericano attecchisse troppo l'idea di un Papa schierato in guerra dalla parte degli inglesi. Quella volta, a Giovanni Paolo II toccò stringere la mano ai capi del regime militare. E non calcare troppo la mano, nei suoi discorsi, sui desaparecidos torturati nelle celle e fatti volare ancora vivi nelle acque del Rio de la Plata.

© Copyright Il Secolo d'Italia, 16 settembre 2010

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