giovedì 23 settembre 2010

Il Papa a Palermo nel nome di quelli come don Puglisi (Paolo D'Andrea)


Vedi anche:

Il Vescovo di Baker: La Conferenza Episcopale Usa non ha una sua propria autorità. L'unica autorità nelle diocesi è il Vescovo in comunione con il Papa

Dichiarazioni dei vescovi di Inghilterra, Galles e Scozia sul successo della visita del Pontefice

Dall’intimità con Cristo alla compassione per l’altro: il messaggio di Benedetto XVI nel Regno Unito (Radio Vaticana)

I "due pesi e due misure" della Santa Sede: non risulta sia mai stata scritta una lettera al New York Times a difesa del Papa!

Visita del Papa in GB, il "grazie" dei vescovi scozzesi alla Nazione (Sir)

Padre Lombardi difende Gotti Tedeschi in una lettera al Financial Times

Il Papa che ha conquistato l'Inghilterra (Fabio Zavattaro)

Da oggi in libreria "La verità del Papa. Perché lo attaccano, perché va ascoltato" di Aldo Maria Valli. La recensione di Marco Roncalli

"La verità del Papa. Perché lo attaccano, perché va ascoltato" di Aldo Maria Valli. La recensione de "Il Foglio"

La verità del Papa. Perché lo attaccano, perché va ascoltato" di Aldo Maria Valli. Commenti, recensioni ed articoli

Dio salvi Papa Ratzinger. Ha guarito gli inglesi dall'ateismo (Socci)

Marco Tarquinio: «A Londra tanti cercano Dio». Il Papa lo sapeva, ora pure noi

Statera descrive lo Ior come l'anticamera dell'inferno ma ammette che è iniziata una grande opera di pulizia e purificazione

Sospetti su Bankitalia per l’«attacco mirato» (Tornielli)

La missione di Benedetto XVI in Gran Bretagna vince l'indifferenza british (Bobbio)

Ior, il mistero di una riunione tra i vertici degli istituti di credito (Sarzanini)

Bando alle ciance! Allo Ior qualcuno ha commesso un errore di procedura. Faccia un passo avanti e si assuma le proprie responsabilità!

Indagine allo Ior: rassegna stampa (aggiornato)

Gotti Tedeschi: "Siamo sotto attacco per un errore" (Marroni)

Un banchiere per bene ed il pasticcio dello Ior (Riformista)

Il pasticcio brutto targato Ior si poteva evitare se solo si fosse prestata maggiore attenzione. Il commento di Galeazzi e Spini

Inchiesta sullo Ior. Ipotesi "motu proprio" del Papa? (Apcom)

Rientro amaro dalla Gran Bretagna. Arriva il contro allo Ior? Il commento di Salvatore Izzo

La trasparenza dello Ior (Osservatore Romano)

Il 3 ottobre la visita del Papa a Palermo per il raduno regionale delle famiglie e dei giovani (Radio Vaticana)

Pubblicato l'inno della GMG Madrid 2011 (Rome Reports)

L'arcivescovo di Liverpool, mons. Kelly: quello del Papa, un viaggio meraviglioso

L’eredità avvelenata di Marcinkus nel forziere vaticano (Politi)

Viaggio in Gb: sobrio ma schietto, il Papa ha saputo affrontare bene temi delicati e spinosi (Accattoli)

Il Papa: l’Occidente ha un’anima cristiana e la Chiesa lavora per conservarla (AsiaNews)

Il Papa all’udienza generale: la visita nel Regno Unito conferma che l’Europa ha un’anima cristiana (Radio Vaticana)

Il Papa: "Il viaggio apostolico nel Regno Unito ha confermato in me una profonda convinzione: le antiche nazioni dell'Europa hanno un'anima cristiana, che costituisce un tutt’uno col "genio" e la storia dei rispettivi popoli, e la Chiesa non cessa di lavorare per mantenere continuamente desta questa tradizione spirituale e culturale" (Catechesi)

Il programma della visita pastorale del Papa a Palermo (Sir)

VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI A PALERMO (3 OTTOBRE 2010) - PROGRAMMA

Il Papa: il viaggio in Gran Bretagna ha segnato una nuova e importante fase nelle relazioni fra il popolo inglese e la Chiesa (Apcom)

Appello del Papa alla Commissione mista per il dialogo cattolico-ortodosso: impegniamoci seriamente per l'unità (Sir)

Il Papa: le antiche nazioni d'Europa hanno un'anima cristiana (Sir)

Il Papa e Newman. Il coraggio dell’educazione e, in particolare dell’educazione al Vangelo (Campoleoni)

Gli attacchi al Papa sono la prova che la religione è ancora viva e vegeta (Anne Applebaum per il Washington Post)

Durissima condanna delle correnti postconciliari "demolitrici della vita consacrata" nell'omelia del prefetto Mons. Amato per la beatificazione di Madre Maria dell'Immacolata

La liturgia, il rito tridentino ed il Concilio in una lettera dell'allora card. Ratzinger a Matias Augé (1999)

Uno stralcio del libro Vaticano S.p.A. di Gianluca Nuzzi: L'altra faccia dello Ior prima di Gotti Tedeschi (Il Tempo)

Indagine sullo Ior. L'ennesima manovra per screditare la Chiesa (Iannuzzi)

Gotti Tedeschi: Noi stiamo attuando le norme. Nel caso oggetto dell’indagine si è trattato di un errore nelle procedure (Tornielli)

Verità e trasparenza (non solo difese d'ufficio) allo Ior sulla linea tracciata da Benedetto XVI. Riflessione

L'incontro del Papa con i vescovi britannici ed il congedo dal Regno Unito (Sir)

Don Enrico Finotti: Il valore dell’elevazione eucaristica (Zenit)

La stampa britannica «conquistata» dal Papa: evento storico (Del Soldato)

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE NEL REGNO UNITO (16 - 19 SETTEMBRE 2010): LO SPECIALE DEL BLOG (Articoli, notizie, interviste)
_________________________________

Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

Il Papa a Palermo nel nome di quelli come don Puglisi

Nella sua prossima visita in Sicilia il Pontefice prenderà posizione a fianco di coloro che la mafia la combattono in prima linea

Paolo D'Andrea

Dopo Londra, Palermo. Non si è à ancora esaurita l'onda lunga di analisi e commenti sul "successo" del viaggio papale Oltremanica che già Benedetto XVI si prepara a una nuova trasferta destinata anch'essa a svolgersi sotto stretto e intenso controllo mediatico.
La prima visita del Papa tedesco in Sicilia - la terra di Santa Rosalia e di sant'Agata, di Ciancimino e di Falcone, di Lombardo e di Dell'Utri - è in programma per domenica 3 ottobre. E la vigilia, per più di un aspetto, sembra un déjà vu, una replica su scala nazionale di cose già viste nei mesi che hanno preceduto la "trasferta" ratzingeriana nel Regno Unito.
Anche nel capoluogo siciliano c'è infatti chi da tempo agita polemiche sui costi dell'operazione - due milioni e mezzo di euro, tutti a carico di regione e comune - giudicati spropositati da alcuni operatori sociali. E anche sulla breve permanenza siciliana si affacciano le domande legate a un processo di beatificazione dai risvolti problematici.
A Birmingham Benedetto XVI in persona ha proclamato beato il cardinale John Henry Newman, dribblando gli assalti di chi si ostinava a presentare il grande anglicano convertitosi al cattolicesimo come un testimonial del dissenso ecclesiale o come un caso di omosessualità "rimossa". A Palermo, sulla visita pontificia aleggia la vicenda di un altro prete, anche lui candidato alla gloria degli altari: don Pino Puglisi, il parroco del quartiere Brancaccio ammazzato da un commando mafioso composto da Salvatore Grigoli e Gaspare Spatuzza la sera del 15 settembre del 1993, proprio nel giorno del suo compleanno. In vista della visita papale, già a fine giugno i rappresentanti di un cartello di associazioni e realtà cattoliche di Palermo hanno scritto al Papa chiedendo che padre Puglisi sia riconosciuto come martire della Chiesa. A firmare quella supplica non sono state solo le sigle cattoliche più "militanti" sul fronte della denuncia anti-mafiosa. Nella lista dri sottoscrittori figurano anche la Comunità di Sant'Egidio, i Focolarini, l'Azione Cattolica, l'Equipes Notre Dame, la Milizia dell'Immacolata di Sicilia: storie, profili e vocazioni diverse, a riprova che la fama che circonda il sacerdote ammazzato 17 anni fa è unanime e condivisa da settori diversi della variegata comunità ecclesiale siciliana. Nel 1999 era stata aperta a Palermo la causa di beatificazione. La fase diocesana si è conclusa nel 2001, e da allora il fascicolo giace alla Congregazione per le cause dei santi, in Vaticano. Da poco è stato nominato come nuovo postulatore della causa il vescovo di Cassano allo Ionio Vincenzo Bertolone. Ma c'è chi teme che la beatificazione di don Pino corra il rischio di "insabbiamenti" romani. «Perché il Vaticano non vuole Puglisi martire», scrive senza tentennamenti l'agenzia Adista, lanciando un'intervista allo studioso palermitano Augusto Cavadi, esperto dei rapporti tra Chiesa e mafia.
In casi simili a quello di Puglisi, primo prete ammazzato dalla mafia dal dopoguerra, il dilemma da dirimere è sempre lo stesso: ci si chiede se può essere riconosciuto come un martire della Chiesa, o è piuttosto come vittima da onorare di una battaglia civile - giusta e encomiabile - che però non contempla come movente degli assassini l'odium fidei, quell'odio contro la fede che è il sigillo proprio del martirio cristiano. La discussione su questo punto è aperta da tempo. C'è infatti chi fa notare che per definire il martirio occorre guardare non solo alle intenzioni dei carnefici, ma soprattutto a ciò che sta nel cuore di chi viene ucciso e ne muove la vita. Era questo il criterio di definizione di martirio applicato a molti dei martiri cristiani dei primi secoli: non tutti erano uccisi esplicitamente "in odium fidei", ma trovavano il martirio perché la loro sequela di Gesù Cristo si esprimeva in forme di carità sgradite ai persecutori. E da questa prospettiva, se si riguarda alla vita di don Pino Puglisi, la fine che il sacerdote ha fatto appare fatalmente e indiscutibilmente legata al suo ministero, alla sua dedizione nel servire e seguire Cristo lì dove gli era capitato di arrivare.
A don Pino non si attagliava la maschera a uso mediatico del prete-eroe antimafia. Era un prete e basta, un prete "qualunque", con le orecchie grosse e la faccia da figlio di calzolaio. Uno tranquillo, con uno stile francescano, che andava avanti mangiando scatolette. Al Brancaccio non ci era arrivato sgomitando, come quelli che intenzionalmente scelgono di stare in prima linea: aveva solo obbedito al suo vescovo, che ce lo aveva mandato. E lì aveva solo fatto il suo mestiere di prete: cercare di far un po' bene a quel pezzo di umanità vitale e dolente che si trovava davanti, per mostrare a tutti loro che le promesse buone di Cristo non valgono soltanto dalle nuvole in su. Solo per questo aveva messo su il Centro Padre Nostro. Solo per questo si perdeva tempo nelle anticamere dei sindaci e nelle riunioni dei comitati di cittadini perché nel suo quartiere controllato dai mafiosi aprissero almeno un presidio sanitario, un campetto per giocare a pallone, una scuola: «Perché coi piccoli» diceva «riusciamo a instaurare un dialogo. I più grandicelli sfuggono, sono attirati da altre proposte». Solo che negli scantinati di via Hazon, dove lui voleva far iniziare la scuola, le truppe di Cosa Nostra ci tenevano le armi, le macchine, la droga. E a loro non piaceva neanche il via vai "incontrollato' intorno al Centro di assistenza sociale messo su da quel prete. Temevano che lì potesse "infiltrarsi" qualche poliziotto, sotto le mentite spoglie del disagio sociale.
Il documento più eloquente della docilità evangelica con cui Puglisi è andato incontro al suo sacrificio non lo hanno fornito i suoi amici, ma i suoi carnefici. Il verbale degli interrogatori del killer Grigoli, "il cacciatore", ritenuto responsabile di decine di omicidi di mafia, nella sua asciuttezza burocratica ricorda i recosonti dei processi contenuti nelle passio dei primi martiri: «L'omicidio», raccontò il sicario ai giudici, «fu deliberato da Graviano Giuseppe, come ho appreso dallo Spatuzza, in quanto lo stesso sospettava che il sacerdote permettesse alle forze di polizia di infiltrarsi nel quartiere per catturare latitanti. […].
L'omicidio non doveva apparire come un omicidio di mafia, bensì come l'opera di un tossicodipendente o di un rapinatore. Per tale motivo al sacerdote fu sottratto il borsello… Dalle rispettive autovetture siamo scesi io e lo Spatuzza. Quest'ultimo avvicinò il sacerdote, gli prese il borsello e gli disse «padre, questa è una rapina». Nel frattempo io, posizionandomi dietro il sacerdote, esplodevo un colpo alla nuca di quet'ultimo da brevissima distanza. Il sacerdote non si è reso conto di nulla, in quanto con un sorriso si era rivolto a Spatuzza proferendo le seguenti parole: «Me lo aspettavo». Terminata l'esecuzione siamo risaliti sulle autovetture e ci siamo diretti verso il deposito Valtras (impresa di trasporti e spedizioni) all'interno della quale abbiamo esaminato il contenuto del borsello anche per rintracciare eventuali indirizzi di poliziotti o investigatori. All'interno del borsello abbiamo rinvenuto circa duecentomila lire, una patente di guida e una lettera inviata al sacerdote e contenente apprezzamenti per la sua opera».
Joseph Ratzinger è un Papa teologo che non usa parole a effetto per finire sui giornali, e non ama forzare i tempi della Chiesa. Quando le agenzie a caccia di titoli forti avevano travisato le parole da lui pronunciate nella cattedrale di Westminster, lui ha fatto in pervenire il portavoce Federico Lombardi per chiarire che il Papa non aveva mai definito «nuovi martiri della Chiesa» le vittime dei preti perversi. Ci penserà lui a trovare il modo e le parole giuste per onorare l'ultimo sorriso di don Pino, figlio mite e fedele della Chiesa siciliana, davanti alle porte aperte del Paradiso.

© Copyright Il Secolo d'Italia, 23 settembre 2010

2 commenti:

Ventidio ha detto...

A proposito di coerenza...il partito di Fini,cui d'Andrea appartiene,in Sicilia si è shierato con gli abortisti,i fautori del divorzio breve, dell'eutanasia e delle nozze omosessuali:il PD!
Che coerenza...poi pontificano sui valori cristiani!

Ventidio ha detto...

D'Andrea è uno dei finiani...spieghi prima la vicenda dei traffici del suo partito a Montecarlo con i Tulliani ...che il papa non ha bisogno dei suoi supporti.
Non c'è un limite alla decenza?