martedì 9 febbraio 2010

Abusi su minori, il Pontefice ribadisce la linea della fermezza (Bobbio)


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Il Papa: "La Chiesa, lungo i secoli, sull’esempio di Cristo, ha promosso la tutela della dignità e dei diritti dei minori e, in molti modi, si è presa cura di essi. Purtroppo, in diversi casi, alcuni dei suoi membri, agendo in contrasto con questo impegno, hanno violato tali diritti: un comportamento che la Chiesa non manca e non mancherà di deplorare e di condannare" (Discorso)

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Pedofilia nella Chiesa

La condanna del Papa

Abusi su minori, il Pontefice ribadisce la linea della fermezza
E per i bambini chiede che crescano in famiglie stabili e unite


Alberto Bobbio

Città del Vaticano

È l'ultima tappa, per ora, sulla strada della necessità di fare pulizia nella Chiesa che Benedetto XVI aveva annunciato quando era ancora cardinale nella memorabile riflessione alla Via Crucis del Venerdì Santo, pochi giorni prima che morisse Giovanni Paolo II.
Ieri il Papa ha confermato la linea di fermezza, tornando a condannare, senza appello, gli abusi sessuali sui minori commessi da sacerdoti. L'occasione era di quelle capitali. Benedetto XVI ha ricevuto al Palazzo Apostolico i membri del Pontificio Consiglio per la famiglia, riuniti a Roma per l'assemblea plenaria, guidati dal cardinale Ennio Antonelli.
Il tema analizzato dall'assemblea era legato ai diritti dell'infanzia, una riflessione sulla Convenzione delle Nazioni Unite, di cui l'anno scorso si è ricordato il ventesimo anniversario.
Il Papa ha ricordato che la Chiesa «lungo i secoli, sull'esempio di Cristo, ha promosso la tutela della dignità e dei diritti dei minori e, in molti modi, si è presa cura di essi». Poi ha fatto subito riferimento ai drammatici casi di pedofilia nella Chiesa. Ratzinger, con parole forti, ha denunciato che «purtroppo, in diversi casi, alcuni dei suoi membri, agendo in contrasto con questo impegno, hanno violato tali diritti». E ha subito assicurato che si tratta di «un comportamento che la Chiesa non manca e non mancherà di deplorare e di condannare».
Il Papa conferma dunque la linea di tolleranza zero sugli abusi sessuali dentro la Chiesa.
Le sue parole arrivano esattamente ad una settimana dall'incontro, previsto per lunedì e martedì prossimo, con i vescovi irlandesi sullo scandalo che ha coinvolto sacerdoti e presuli, con abusi sessuali reiterati sui minori in diverse scuole cattoliche del Paese. Già quattro vescovi irlandesi hanno dovuto rassegnare le dimissioni e per ben due volte i vertici della Conferenza episcopale sono stati convocati in Vaticano. Benedetto XVI proprio in questi giorni sta completando la stesura di una lettera ai cattolici d'Irlanda, annunciata alcune settimane fa.
Ieri il Papa ha spiegato le ragioni teologiche della cura della Chiesa per i bambini. Ha rilevato che «la tenerezza e l'insegnamento di Gesù, che considerò i bambini un modello da imitare per entrare nel regno di Dio, hanno sempre costituito un appello pressante a nutrire nei loro confronti profondo rispetto e premura». E ha ricordato che Gesù usò «dure parole» contro «chi scandalizza» i più piccoli. Per questo motivo le parole del Vangelo «impegnano tutti a non abbassare mai il livello di tale rispetto e amore». Si è poi riferito alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia per rammentare a tutti che essa «è stata accolta con favore dalla Santa Sede, in quanto contiene enunciati positivi circa l'adozione, le cure sanitarie, l'educazione, la tutela dei disabili e la protezione dei piccoli contro la violenza, l'abbandono e lo sfruttamento sessuale e lavorativo».
A questo punto il Papa ha aggiunto che anche la Convenzione dell'Onu, come dice da sempre la Chiesa, indica nella famiglia «l'ambiente naturale per la crescita e il benessere» in particolare «dei fanciulli». Ma deve essere la famiglia «fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna», quella dove i bambini devono sentirsi amati «da un padre e da una madre, che si amano». Essi infatti hanno bisogno di «crescere e vivere con entrambi i genitori perché le figure materna e paterna sono complementari nell'educazione dei figli e nella costruzione della loro personalità e della loro identità». Il Papa ha chiesto che si faccia «tutto il possibile» per far crescere i figli in una famiglia «stabile e unita», e ha esortato i coniugi «a non perdere mai di vista le ragioni profonde e la sacramentalità del loro patto coniugale e a rinsaldarlo con l'ascolto della Parola di Dio, la preghiera, il dialogo costante, l'accoglienza reciproca ed il perdono vicendevole».
Invece Benedetto XVI ha denunciato che in «un ambiente familiare non sereno, la divisione della coppia dei genitori, e, in particolare, la separazione con il divorzio non sono senza conseguenze per i bambini». Dunque per tutelare i «diritti dei minori» non c'è altra strada che sostenere «l'unità e la stabilità della famiglia». Il Papa ha lodato il progetto del dicastero vaticano sulla famiglia come «risorsa della società» e ha valutato molto positivamente il vademecum, che il Pontificio consiglio sta preparando, per una più seria preparazione al matrimonio delle coppie cristiane.

© Copyright Eco di Bergamo, 9 febbraio 2010

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