martedì 2 febbraio 2010

Giornata Mondiale della Vita Consacrata: il commento di Giuseppe Rinaldi


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RELIGIOSE E RELIGIOSI - Sui fronti avanzati

Giornata Mondiale della Vita Consacrata

Giuseppe Rinaldi - Saveriano

Oggi, 2 febbraio, festa liturgica della Presentazione del Signore al Tempio, la Chiesa celebra la Giornata Mondiale della Vita Consacrata. Istituita da Giovanni Paolo II, arriva quest’anno alla sua 14a edizione. I religiosi e le religiose la Chiesa li invia sui fronti più avanzati, delle missioni, della cultura, della carità, della contemplazione. Nel mondo oggi sono oltre un milione: 220 mila uomini e 790 mila donne impegnati nel campo delle missioni all’estero, dell’educazione della gioventù, della sanità, della cultura, della carità tra i più emarginati, nella contemplazione.
Non c’è settore della vita sociale che non li veda occupati a tempo pieno.
“ Misura alta della vita cristiana” ha definito il loro genere di esistenza Giovanni Paolo II. “ Una vita intagliata sull’essenziale” hanno scritto i Vescovi italiani nel messaggio per la giornata di quest’anno.
Si tratta di un mondo vasto e variegato quello di questi corpi speciali: 226 Congregazioni religiose maschili con un totale di 220 mila religiosi tra sacerdoti e ‘fratelli’; 1.900 Congregazioni femminili di diritto pontificio o diocesano, con circa 790 mila suore.
Particolare ammirazione suscitano i monasteri di clausura femminili che nel mondo sono 3.589 con circa 55 mila monache.
Nella Chiesa italiana sono 90 mila le suore, mentre i religiosi sono 24 mila.
Se, per ipotesi assurda, dovessero venir meno si creerebbe un immenso buco nero nella Chiesa e nel mondo. Non potrebbe vivere la Chiesa senza di loro. Per questo il Concilio Vaticano II ha dedicato loro un importante documento, il Decreto sul Rinnovamento della Vita Religiosa ( Perfectae caritatis) dove definisce il loro tipo particolare di vita “ una splendida caratteristica del Regno dei cieli”. Giovanni Paolo II ha consegnato loro una preziosa enciclica dal titolo’ Vita Consacrata’ ( 1996).
Dopo il Concilio è rifiorito nella Chiesa l’antichissimo ‘ Ordo virginum’ l’Ordine delle vergini, “ categoria di donne” che vivono senza formare un particolare Istituto. Segnata da una consacrazione conferita dal Vescovo, ognuna vive, nella Chiesa diocesana, una regola di vita personale approvata dal Vescovo. In Italia sono circa 400 e 200 in formazione in ben 85 diocesi. Nel mondo raggiungono il numero di 3.000 in più di 50 Paesi.
I Vescovi italiani per questa Giornata Mondiale hanno inviato un particolare messaggio dal titolo” Una vita intagliata sull’essenziale”. Ricordando la luminosa figura del Santo Curato d’Ars, in quest’anno sacerdotale posto da Benedetto XVI sotto la sua particolare protezione, i Vescovi esortano i consacrati e le consacrate italiane a vivere mettendo al centro della loro vita e del loro ministero “ la ricerca di una pura e semplice essenzialità”. Li incoraggiano anche “ a coltivare la compagnia dei Santi”. “ Ignorarli, scrivono i Vescovi, ci rende poveri e miopi nel discernere il presente e nell’affrontare le responsabilità che ci sono affidate… Il Vangelo è reso visibile, udibile, palpabile dai grandi testimoni che ci precedono nel cammino della Chiesa”.
Martedì 2 febbraio, Benedetto XVI nella Basilica Vaticana presiederà la celebrazione dei Vespri con i rappresentanti degli Istituti di vita consacrata e delle Società di vita apostolica.
Il poeta Thomas Eliot ( 1888- 1965) premio Nobel per la letteratura nel 1948, ha chiamato i religiosi “ i folli di Dio” che percorrono le strade del mondo a gridare a tutti gli uomini che lassù c’è un Dio che li ama.

Tre motivi per una Giornata – scheda

Quest’anno è la 14ª Giornata della vita consacrata. La prima si svolse il 2 febbraio 1997, a poco meno di un mese di distanza dal messaggio di papa Giovanni Paolo II, in data 6 gennaio 1997, che ne annunciava l’istituzione e la celebrazione il 2 febbraio di ogni anno, festa della Presentazione di Gesù al Tempio, seguendo una tradizione che già da alcuni decenni vedeva riunirsi nel medesimo giorno, a Roma ed in altre diocesi, numerose persone consacrate attorno al Pontefice e ai vescovi diocesani. Il perché di una Giornata dedicata alla vita consacrata lo spiegava in tre punti lo stesso Giovanni Paolo II, al quale il tema era particolarmente caro, avendo appena l’anno prima firmato l’Esortazione apostolica post-sinodale Vita consecrata.
"Lo scopo di tale giornata – scriveva il Papa nel suo messaggio – è triplice: in primo luogo, essa risponde all’intimo bisogno di lodare più solennemente il Signore e ringraziarlo per il grande dono della vita consacrata, che arricchisce ed allieta la comunità cristiana con la molteplicità dei suoi carismi e con i frutti di edificazione di tante esistenze totalmente donate alla causa del Regno. 'Che sarebbe del mondo se non vi fossero i religiosi?'", si chiedeva il Papa facendo sua la domanda di santa Teresa d’Avila.
"In secondo luogo, questa Giornata ha lo scopo di promuovere la conoscenza e la stima per la vita consacrata da parte dell’intero popolo di Dio".
"Il terzo motivo riguarda direttamente le persone consacrate, invitate a celebrare congiuntamente e solennemente le meraviglie che il Signore ha operato in loro".
Il Papa concludeva confidando che "questa Giornata di preghiera e di riflessione aiuti le Chiese particolari a valorizzare sempre di più il dono della vita consacrata" e augurando alle persone consacrate «perseveranza e gioia nella loro vocazione».

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