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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo queste notizie segnalateci anche da Gemma:
PAPA: CARD.SCOLA, SENTE AFFETTO E VICINANZA DI TUTTI I FEDELI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 4 apr.
Benedetto XVI "sente in questo momento l'affetto e la vicinanza di molti cristiani". Lo ha affermato il patriarca di Venezia Angelo Scola, riferendo in un'intervista trasmessa da Rai Tre quanto il Pontefice gli ha detto "a cena la settimana scorsa".
"Con molta umilta' - ha riferito il card. Scola - gli ho detto che gli ero vicino e lui mi ha risposto cosi'. Non vuole costruire nessuna cittadella, vuole semmai abbattere i bastioni. Che un uomo di Chiesa, un vescovo, un Papa debba subire accuse inique e menzognere - ha sottolineato Scola - fa parte del suo essere alla sequela di Gesu'". Scola si e' detto "certo" pero' del fatto che "da queste accuse il Papa stia traendo, con la grazia e l'aiuto di Dio, un'energia di rinnovamento per il cammino dei cristiani".
© Copyright (AGI)
PAPA: SCOLA, CAMPAGNA PRETESTUOSA MA NON CREDO A COMPLOTTI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 4 apr.
Quella in atto contro Benedetto XVI "e' una campagna mediatica pretestuosa". Lo ha affermato il patriarca di Venezia, card. Angelo Scola. In un'intervista a Lucia Annunziata trasmessa da Rai Tre, il porporato esclude pero' che gli attacchi al Papa possano derivare, dall'ostilita' di protestanti ed ebrei contro i cattolici.
"Non batterei questa strada non e' mio stile - ha risposto a una domanda su questo aspetto - cercare dietrologie a tutti i costi".
Per Scola, Papa Ratzinger "ha fatto piu' di tutti per togliere la sporcizia dalla chiesa e si esposto in prima persona, ha usato parole durissime: 'sgomento, tradimento, rimorso'. Ha ribadito che di questi crimini va dato conto a Dio e a tribunali istituiti correttamente".
"Negli stessi Stati Uniti - ha concluso - ci sono stati interventi puntuali e precisi volti a smontare l'infondatezza delle accuse del New York Times, e perfino il filosofo Weigel ha detto che i servizi in questione non sono nello standard giornalistico medio".
© Copyright (AGI)
5 commenti:
Ma se leggiamo i commenti dei lettori dello Spiegel e di tutti gli altri giornali americani e tedeschi, gli inviti più gentili rivolti al Papa sono quelli di ritirarsi in qualche eremo. I paesi latini sono meno inclini a violenze mediatiche, forse perchè vivono in posti più ameni. Eufemia
Ed ecco il nostro solito Politi:
Preti pedofili, chi fermò Ratzinger?
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2466632&yy=2010&mm=04&dd=04&title=preti_pedofili_chi_fermo_ratzi
Alessia
aahhahahahahahaha
Ciao Alessia!
Pensa che venerdi' sera, dopo la Via Crucis, ho sentito Politi, su Skytg24, elogiare Benedetto XVI a piu' riprese.
Ha parlato del fatto che gli fu impedito di indagare su Maciel ma i toni erano ben diversi da questo articolo.
Come la pensa veramente Politi?
R.
e chissà chi lo sà? Cara Raffaella questo è veramente un rebus......
ma forse neanche Politi stesso sa come la pensa!!!!! dipende per chi deve scrivere l'articolo :-))))))
incredibile Politi, ha due tre ossessioni che lo perseguitano. Una è quella della solitudine maniacale di Benedetto, che non si farebbe consigliare. Peccato che quasi cada in contraddizione dopo che più avanti attribuisce alla curia di Woytjla la responsabilità di alcune gravi mancanze. Meglio correre il rischio di farsi malconsigliare o farsi consigliare solo da Dio? Se ragionasse da credente, o sapesse cose che probabilmente solo Ratzinger sa, avrebbe già la risposta (traduzione: meglio soli che male accompagnati). Poi, ci sono i monsignori, cardinali e prelati anonimi (se non li citasse ormai mi preoccuperei per lui, penserei che è rimasto senza amici). E questo è ulteriore conferma al punto sopra: ci si può fidare di persone che magari il giorno dopo raccontano quel che sanno a Politi? Ed entra anche in contraddizione con la chiesa pulita ed evangelica che quelli come lui vorrebbero: monacale, fatta di uomini retti in preghiera o mondana fatta di anonimi che gracchiano all'esterno? Mi sbaglierò, ma gli apostoli e i discepoli dei tempi andati non ce li vedrei come anonimi che raccontano agli increduli, a parte uno dal nome che cominciava per G.
Poi ci sono i discorsi del Papa, che non vanno mai bene, che non sono mai abbastanza, che non sono mai abbastanza mea culpa. Il problema caro Politi, a parte il fatto innegabile (che a me fa tanta simpatia) che papa Benedetto non sa recitare nè calcare la scena, è che è molto più facile mettere in scena una bella scenografia quando si fanno film sul passato, su cose che ormai non evocano più il dolore della carne. Più difficile è rievocare vicende attuali, con ferite ancora aperte. Difficile studiare bene e fare le prove in questo caso, si recita in diretta e comunque sia ci sarà sempre qualcuno dal loggione che ti fischia, che ti sbatte in faccia le macerie, consiglieri o non consiglieri.
L'ultimo punto è che nonostante ne discetti da anni, lui papa Benedetto non lo capirà mai. Mai avrei pensato che potesse parlare di questo durante i riti della passione. Non avrebbe mai oscurato la passione del Signore nel tentativo di crearsi alibi e benevolenza con discorsi roboanti che comunque non sarebbero mai stati abbastanza. Per chi vuol capire è sufficiente la lettera agli irlandesi, per chi non vuol capire nulla sarà mai abbastanza, soprattutto quando commentano per i loro lettori.
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