Clero e pedofilia, no a generalizzazioni (Andrea Gagliarducci)

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RINUNCE E NOMINE ODIERNE

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Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

Clero e pedofilia, no a generalizzazioni

Il segretario della Cei, Crociata, duro: sbagliato credere che ogni prete abbia peccato, ma non si può pensare a una montatura. Posizione distante da Bagnasco che ha sempre parlato di offensiva mediatica.

Andrea Gagliarducci

Il presidente Napolitano tende una mano alla Chiesa, e sottolinea che resta «vivissima la considerazione per l'apporto che al perseguimento del bene e della concordia viene dall'impegno spirituale e sociale della moltitudine dei sacerdoti operanti in Italia». E questo nel giorno in cui l'Osservatore Romano pubblica un discorso di Mariano Crociata, segretario generale della Cei, ai partecipanti alla riunione della Commissione Presbiteriale Italiana: Crociata mette in guardia dalle «generalizzazioni» sulla questione pedofilia, e denuncia che chi ha occultato i casi ha «tradito» le direttive della Chiesa. Un discorso duro, che sembra distanziarsi dalla posizione del cardinal Bagnasco, numero uno dei vescovi. Se Bagnasco non aveva mancato di sottolineare la campagna mediatica in atto, e che la pedofilia nel clero è presente in minime percentuali, Crociata sostiene che «ogni generalizzazione è indebita, e precisamente nelle due direzioni: nel far credere che in ogni prete si celi un potenziale pedofilo o, all'opposto, nel supporre che le accuse di pedofilia siano soltanto il frutto di un complotto architettato contro la Chiesa».
Ma il discorso di Crociata è rivolto a un'assemblea interna, e il fatto che l'Osservatore Romano abbia deciso di pubblicarlo testimonia che la linea da seguire è ben delineata. Dice Crociata: il fatto che «ci sia stata una campagna mediatica» non deve far concludere che «è tutto una montatura», ma dall'altra parte è «necessario, invece, attenersi il più possibile ai fatti, senza lasciarsi sopraffare dal clamore delle notizie a effetto né da un acritico garantismo, profondamente ingiusto rispetto alle vittime». E accusa: «Chi ha favorito atteggiamenti di indulgenza o pratiche di rimozione non ha mai applicato direttive di Chiesa, ma semmai le ha tradite, stravolgendo la doverosa riservatezza in complice copertura». Spiega, infine, il segretario generale della Cei: un pedofilo «ha bisogno di sottoporsi alla giustizia, alla cura, alla grazia. Tutte e tre sono necessarie, ma non possono surrogarsi, sostituirsi, compensarsi».
La Chiesa, nell'operazione di purificazione, ha il sostegno di Napolitano e dell'Italia. «Sento l'affetto del popolo italiano», rimpalla Benedetto XVI. I due si sono incontrati per circa mezz'ora a porte chiuse prima del concerto che Napolitano ha offerto al Papa per l'anniversario di pontificato. Da notare l'assenza di Bagnasco, che andava a sedere nei banchi destinati ai cardinali mentre il Papa e il presidente ancora non avevano terminato il loro incontro.

© Copyright Il Tempo, 30 aprile 2010 consultabile online anche qui.