venerdì 30 aprile 2010

Crisi, il Papa: servono etica e solidarietà fra le generazioni (Izzo)


Vedi anche:

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RINUNCE E NOMINE ODIERNE

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Il ruolo della religione nell'Italia di oggi (Navarro). Ma perchè l'ex portavoce del Papa non ci parla della ratio dei documenti del 2001?

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Renato Schifani: «Abusi, dal Papa una condanna senza riserve»

L'Illuminismo della Chiesa (Iannuzzi)

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Preti pedofili, Santa Sede e Cei: no a qualunque forma di nascondimento (Izzo)

Mons. Crociata: la Chiesa deve rispondere secondo lo stile di verità che le è proprio, ovvero secondo giustizia e misericordia (Sir)

Lo psichiatra tedesco Haller (Commissione Indipendente abusi):lo 0,3% riguarda uomini di Chiesa. Il 50% dei casi segnalati si rivela poi inconsistente

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Cardinale Levada: la Chiesa contrasta in maniera esemplare la piaga degli abusi (Radio Vaticana)

Occhio! Il commento di Padre Giovanni Scalese

Ulteriori precisazioni sul caso del card. Hans Hermann Groer

Secondo Garelli e Politi il Pontificato di Benedetto XVI sarebbe troppo "occidentale" e trascurerebbe il resto del mondo

Oggi le comiche! Il NYT, in un certo senso, scarica la responsabilità dell'articolo relativo al caso Murphy sull'avv. Anderson

Luis Garza Medina (Legionari di Cristo): La decisione di Benedetto XVI del 2006 è stata un duro colpo. Accetteremo le decisioni della Santa Sede

"Beethoven e la scintilla di Dio" e "Schubert, i Lieder della speranza": due testi inediti di Joseph Ratzinger

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

CRISI: PAPA, SERVONO ETICA E SOLIDARIETA' TRA GENERAZIONI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 30 apr.

Per uscire dalla crisi servono piu' etica e la riscoperta del valore della solidarieta', tra i popoli ma anche tra le generazioni.
Ne e' convinto Benedetto XVI, per il quale occorre impegnarsi per "la promozione del bene comune, radicata nel rispetto della dignita' della persona umana” in tutti i settori di produzione e di commercio, e nelle istituzioni politiche e sociali, con una comune responsabilita' verso le nuove generazioni". "La solidarieta' fra le generazioni - ha detto in un discorso rivolo oggi alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali - d'ora in poi deve essere riconosciuta come un criterio etico fondamentale per giudicare qualsiasi sistema sociale". Per il Papa c'e' "urgenza di rafforzare le procedure di governance dell'economia globale, anche se nel rispetto del principio di sussidiarieta'".
E "tutte le decisioni economiche e politiche devono essere dirette verso la 'carita' nella verita', in quanto custodisce la verita' e incanala la potenza liberatrice della carita' in mezzo alle vicende umane contingente e alle strutture".
In proposito, Papa Ratzinger ha ricordato che "il crollo della finanza mondiale ha dimostrato che un sistema economico senza regole etiche, che promuovano uno sviluppo integrale della persona e non solo il profitto, e' destinato a fallire".
Agli esperti riuniti in Vaticano fino al 4 maggio per discutere sul tema "La crisi in un’economia globale. Riprogettare il nostro cammino", il Papa ha spiegato che "tra le macerie di una citta' crollata e' possibile ricercare il tracciato delle nuove vie lungo le quali ricomincera' a scorrere la vita".
La citta' distrutta e' quella della finanza, rivelatasi, spesso con esiti drammatici, un colosso globale dai piedi d'argilla. Una debolezza stigmatizzata da Benedetto XVI per il quale "e' sbagliato il presupposto in base al quale il mercato sarebbe in grado di regolare se stesso, al di la' dell'intervento pubblico e dell'apporto di norme etiche interne". Questa visione erronea deriva, ha spiegato da un concetto 'impoverito' della vita economica, considerata "una sorta di meccanismo di auto-calibrazione guidato da interessi personali e di profitto".
"Piuttosto che una spirale di produzione e di consumo mirata a bisogni umani definiti, la vita economica deve essere correttamente vista - invece - come un esercizio di responsabilita' umana, intrinsecamente orientata verso la promozione della dignità della persona, il perseguimento del bene comune e lo sviluppo integrale - politico, culturale e spirituale - di individui, famiglie e societa'". "Riprogettare il cammino - ha concluso il Pontefice - vuol dire dunque ripensare quegli standard globali e gli obiettivi che guidano e orientano la vita economica".

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