giovedì 6 maggio 2010

In pensione (canone 401 comma 1) il vescovo irlandese Duffy: non denunciò un pedofilo ma furono i genitori della vittima a chiedergli riservatezza


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Pedofilia/ In pensione vescovo irlandese Duffy, ammise copertura

Ma furono i genitori del bambino a chiedergli la riservatezza

Città del Vaticano, 6 mag. (Apcom)

Va in pensione il vescovo irlandese Joseph Duffy, che ha di recente ammesso lo "sbaglio" di non aver denunciato, nei decenni passati, un prete pedofilo.
Il presule non si è dimesso né è stato indicato tra i colpevoli di insabbiamento del rapporto governativo Murphy sui casi di pedofilia in Irlanda. Il Papa ha solo accettato le dimissioni di mons. Duffy, 76 anni, in base al primo comma del canone 401 del codice di diritto canonico, che prevede il pensionamento dei vescovi per raggiunti limiti di età.
In una recente dichiarazione al giornale 'The anglo-celt', il vescovo Duffy è tornato sulla vicenda del sacerdote John McCabe, che nel 1989 abusò di un bambino. "I genitori del bambino mi chiesero con decisione di tenere riservato il caso", afferma la nota del marzo scorso. "Il vescovo Duffy all'epoca considerò giusto rispettare questa rischiesta e ha ammesso che è stato un errore da parte sua. Se ciò fosse avvenuto ora, il nuovo protocollo chiede di denunciare immediatamente all'istanza giurisdizionale e questo è ciò che avrebbe dovuto fare. Il vescovo Duffy - si legge ancora nella nota al giornale irlandese - ha cooperato pienamente con la polizia quando i genitori dell'abusato le consegnarono le denunce. L'accusato è già stato dimesso dallo stato clericale, è stato processato, condannato ed ha trascorso un periodo in prigione".

© Copyright Apcom

Ecco! Come si deve comportare un vescovo quando la famiglia gli chiede riservatezza? In questo caso c'e' copertura? Per me no!
R.

3 commenti:

laura ha detto...

Non ci capisco più nulla. Possibile che a pagare sia sempre la ChieSA? rISERVATEZZA EQUIVALE A OCCULTAMENTO?
Scusatemi

Anonimo ha detto...

Non ti devi scusare Laura. Riservatezza non è occultamento. Altrimenti dovremmo dire che i fascicoli dei Pubblici Ministeri, che sono accessibili solo alle parti interessate, sono tutti "occultati". Il problema è che qualche Diocesi (troppe) non punivano adeguatamente. Se avessero sospeso immediatamente dalle funzioni pastorali in presenza di seri indizi e poi rimosso il sacerdote risultato colpevole dopo adeguato processo, non ci sarebbe stato bisogno di avocare i procedimenti alla CDF nel 2001. Non è un problema di riservatezza, è un problema di disciplina e di responsabilità di chi avrebbe dovuto giudicare e non ha giudicato in base alle norme che esistevano già. Poi c'è il problema a monte dell'eccesso di apertura al mondo e conseguente rilassatezza dei costumi clericali degli ultimi 50 anni. Ma è un altro, enorme, problema.
Alberto

Maria R. ha detto...

Quoto Alberto, dalla prima all'ultima riga!