venerdì 11 giugno 2010

Incuria d’Ars: il commento di Paolo Rodari


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Il Papa chiude l'Anno Sacerdotale: "Era da aspettarsi che al «nemico» questo nuovo brillare del sacerdozio non sarebbe piaciuto; egli avrebbe preferito vederlo scomparire, perché in fin dei conti Dio fosse spinto fuori dal mondo. E così è successo che, proprio in questo anno di gioia per il sacramento del sacerdozio, siano venuti alla luce i peccati di sacerdoti – soprattutto l’abuso nei confronti dei piccoli, nel quale il sacerdozio come compito della premura di Dio a vantaggio dell’uomo viene volto nel suo contrario. Anche noi chiediamo insistentemente perdono a Dio ed alle persone coinvolte, mentre intendiamo promettere di voler fare tutto il possibile affinché un tale abuso non possa succedere mai più" (Omelia)

Il Papa: È bello e consolante sapere che c’è una persona che mi vuol bene e si prende cura di me

Abusi del clero, il Papa: chiediamo insistentemente perdono a Dio ed alle persone coinvolte

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Il giallo del patrono cancellato: il curato d’Ars (Tornielli)

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SANTA MESSA DI CHIUSURA DELL'ANNO SACERDOTALE: DIRETTA IN CORSO

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E col Papa il premier spagnolo parla del crocifisso (Tornielli)

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Il Papa: i sacerdoti non trascurino la propria anima e sappiano fermarsi (Izzo)

Questo venerdì, la concelebrazione più numerosa della storia di Roma. Per la chiusura dell'Anno Sacerdotale (Zenit)

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Un grazie speciale a Don Francesco per la cronaca in diretta di una serata straordinaria

Il Papa: C'è una teologia che vuole essere accademica e scientifica e dimentica la realtà vitale, la presenza di Dio

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Le riflessioni dei cardinali Ouellet e Bertone nella seconda giornata delle celebrazioni a conclusione dell'Anno Sacerdotale

Udienza del Papa a Zapatero: video di Rome Reports

Su segnalazione di Eufemia ed Alessia leggiamo:

Incuria d’Ars

L’anno che il Papa ha dedicato ai sacerdoti si sta chiudendo con un giallo. Giovanni Maria Vianney, il santo curato d’Ars, non verrà proclamato “patrono dei preti di tutto il mondo” come l’Osservatore Romano aveva annunciato il 9 giugno. La proclamazione era un passo naturale dopo che nel corso dell’anno più volte il Papa ha citato Vianney come modello per il clero. Perché dunque la retromarcia? Secondo le dichiarazioni rilasciate dal Vaticano all’agenzia I.Media, l’inedita decisione è stata presa perché il curato d’Ars non è “abbastanza rappresentativo del sacerdozio del XXI secolo, né abbastanza universale”. Inoltre non riflette “completamente la figura del prete di oggi, all’epoca della comunicazione”. Il motivo potrebbe anche essere burocratico. Qualcosa non avrebbe funzionato nella stesura del Motu proprio che ne sanciva la proclamazione.

Pubblicato sul Foglio venerdì 11 giugno 2010

© Copyright Il Foglio, 11 giugno 2010 consultabile online anche qui, sul blog di Rodari.

Sarebbe gravissimo se si trattasse di un intoppo burocratico perche' significherebbe che in curia qualcuno rema contro il Papa o, nella migliore delle ipotesi, non ha la competenza necessaria e sufficiente per continuare a lavorare nell'ufficio preposto.
In questo caso una bella pulizia non solo e' auspicabile ma anche necessaria
.
R.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Scusa l'OT. Ma è interessante notare che nel cammino ecumenico sotto Benedetto continua l'avvicinamento tra cattolici e ortodossi e il distanziamento di entrambi rispetto ai protestanti.
La Chiesa cattolica e quella ortodossa contemporaneamente stigmatizzano la nomina della prima donna-vescovo luterana in Finlandia.
http://www.yle.fi/uutiset/news/2010/06/catholic_orthodox_churches_quotunfortunatequot_that_lutherans_elected_a_woman_bishop_1751343.html
Alberto

Anonimo ha detto...

Un santo umile come il curato d'Ars non si curerà di questo e continuerà a vegliare sui sacerdoti e soprattuto sul Santo Padre, alla faccia della burocrazia vaticana!
Gabriella

Anonimo ha detto...

Anch'io la penso come Gabriella:-)
Alessia

euge ha detto...

Che in Curia remino contro il Pontefice ormai credo che sia un dato di fatto!!!!!!!!!!!!!!!! Ma, cara Raffaella, non rattristiamoci per questo! Il Curato D'ARS come ha detto gabriella, continuerà a vegliare sui sacerdoti e soprattutto sul Pontefice. Assistendo alla veglia di ieri sera anche dal televisore, mi son0o resa conto, di quanti cuori erano uniti a quello di Benedetto XVI. Alle ortiche la burocrazia Vaticana, le serpi velenose sempre pronte a scagliarsi contro il successore di Pietro! Ieri sera il Papa era felice ed anche commosso ed ha parlato come un padre a tutti; adesso, sta ai sacerdoti far tesoro di ciò che Benedetto XVI ha detto ieri sera con tanto amore ma, con tanta fermezza. Continuiamo a pregare il Crurato d'Ars, perchè la fiamma accesa ieri da Benedetto XVI nel cuore di ogni sacerdote, non venga irrimediabilmente spenta, dall'orgoglio personale, dal desiderio di carrierismo, dalla superbia e dalla voglia di essere del mondo e non di DIO!

euge ha detto...

Una riflessione....... Attenzione.... non vorrei che questa notizia, sia stata messa in giro da qualche ranocchia tanto per gettare ombre non solo sulla veglia di ieri sera peraltro affollatissima ma, anche su tutto il senso dell'anno sacerdotale! Mi domando se era proprio necessario tenerne conto!!!!!!!!
NON ERA MEGLIO IGNORARLA??????????

mariateresa ha detto...

sono d'accordo con Euge. Questa improvvisa cura per la reputazione del santo curato puzza.
E comunque non ci perderei il sonno.

Anonimo ha detto...

Temo non ci sia altra spiegazione per una decisione tanto seccamente improvvisa. Si può essere d'accordo o meno circa l'universalità e la rappresentanza del Curato per il clero mondiale, ma il punto è che questa obiezione era possibile ancora un anno fa, quando si manifestò il desiderio di proclamarlo patrono. Perché questa motivazione viene fatta presente solo ora, ovvero nel momento meno opportuno? dopo un anno di meditazione sul Curato? Ha proprio ragione Rodari, *incuria* è la sensazione che si riceve, e incuria su quanto di più santo abbiano ricevuto gli uomini. Una ciliegina marcia sulla torta.

JP

Anonimo ha detto...

OT
Raffa, ti segnalo la recensione del libro "Nada te turbe" di Ariel Levi di Gualdo.
Dal Blog di Marco Tosatti
Alessia

Francesco ha detto...

Raffaella:

Si bien no ha habido una explicación concreta de este cambio (el Padre Lombardi no ha sido claro), pienso que, en alguna próxima entrevista sobre el balance del Año Sacerdotal, tal vez el Prefecto o el Secretario de la Congregación para el Clero lo expliquen mejor.

También hay que tener en cuenta que, si bien al principio del Año Sacerdotal se habló de esto como algo seguro, ya en posteriores entrevistas el cardenal Hummes dijo que era una "posibilidad". Por lo tanto, deduzco que ya desde hace tiempo se venía debatiendo la cuestión.

Seguramente, el Santo Padre habrá tenido sus razones. Me parece que no se justifica, al menos por lo que conocemos, hablar, como he leído en algunos sitios, de "debilidad" del Papa o de oscuras estrategias para echar atrás un deseo del Papa. Tranquilamente puede haber sucedido que Su Santidad, examinando la cuestión, haya considerado más oportuno no hacerlo. De hecho, sabemos por experiencia que cuando el Papa considera que algo debe hacerse por el bien de la Iglesia, lo hace, independientemente de todas las críticas y golpes que reciba por ello.

Anonimo ha detto...

Ignorare la notizia?????
Chiudere gli occhi davanti alla verità??
Euge, ma lei le ha sentite le parole di oggi? a chi crede fossero rivolte??

"Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza": il pastore ha bisogno del bastone contro le bestie selvatiche che vogliono irrompere tra il gregge; contro i briganti che cercano il loro bottino. Accanto al bastone c’è il vincastro che dona sostegno ed aiuta ad attraversare passaggi difficili.

Ambedue le cose rientrano anche nel ministero della Chiesa, nel ministero del sacerdote. Anche la Chiesa deve usare il bastone del pastore, il bastone col quale protegge la fede contro i falsificatori, contro gli orientamenti che sono, in realtà, disorientamenti. Proprio l’uso del bastone può essere un servizio di amore. Oggi vediamo che non si tratta di amore, quando si tollerano comportamenti indegni della vita sacerdotale. Come pure non si tratta di amore se si lascia proliferare l’eresia, il travisamento e il disfacimento della fede, come se noi autonomamente inventassimo la fede. Come se non fosse più dono di Dio, la perla preziosa che non ci lasciamo strappare via. Al tempo stesso, però, il bastone deve sempre di nuovo diventare il vincastro del pastore – vincastro che aiuti gli uomini a poter camminare su sentieri difficili e a seguire il Signore"

Anonimo ha detto...

Il Mfthk, antipatizzante, aveva messo su una campagna contro il curato d'Ars in qualità di patrono di tutti i preti e, in Germania, la guerra continua. In compenso, Formigoni interviene su mons. Padovese. Eufemia
MONS.PADOVESE:FORMIGONI,RICOSTRUZIONI TURCHIA NON CONVINCONO

(ANSA) - MILANO, 11 GIU - Il presidente della Regione
Lombardia Roberto Formigoni non crede alla ricostruzione
dell'omicidio di monsignor Luigi Padovese fatto dalle autorita'
turche e invita i cittadini a partecipare ai funerali che si
terranno lunedi' mattina in Duomo.
''Non solo - ha dice Formigoni - saro' presente ma invito
tutti i cittadini che possono a partecipare ai funerali di
monsignor Padovese che ha dato una grande testimonianza di amore
per la fede cristiana, per la propria comunita' e per la chiesa
universale''.
''Trovo - spiega - che l'assassinio di monsignor Padovese deve
essere colto in tutta la sua gravita'. Non convincono per nulla
le ricostruzione ufficiali che sono state date del suo
assassinio. Sarebbe l'ennesimo compito da uno squilibrato.
Francamente e' una ricostruzione che non convince e abbiamo il
dovere di pretendere dalle autorita' della Turchia indagini che
ci dicano chi, come e perche' ha ammazzato monsignor Padovese,
in quali ambienti questo assassinio e' stato coltivato e poi
realizzato''.
''Sono anche molto dolorose - aggiunge - il modo con cui le
spoglie mortali di monsignor Padovese sono state riportate in
Italia, su un volo cargo in mezzo a merci come se si trattasse
non dei resti umani di una persona ma un qualunque un pezzo di
materiale''.
''Anche questo e' un grido di allarme che dobbiamo cogliere -
conclude - e anche per questo dovremo essere numerosi lunedi'
mattina''.(ANSA).

Anonimo ha detto...

Pio XII diceva di non aver bisogno di collaboratori, ma di esecutori.

Dei primi ne avrebbe bisogno di meno anche questo papa, ma ne ha molti.
Dei secondi ne avrebbe bisogno di più e ne ha pochini pochini.

Maria R. ha detto...

Mah, io non penso all'intoppo burocratico, mi sembrerebbe troppo "scontato".
Credo seriamente che remino contro, ma in maniera palesemente più grave. Ovvio, sono solo impressioni.
Condivido anche il pensiero di Francesco, sul fatto che non sia "debolezza". Di sicuro ci saranno state ragioni ben più serie di un eventuale intoppo burocratico (se cosi' fosse, oggi o domani, ma si farà questa proclamazione!), tali da far pensare che fosse più prudente non "procedere".

euge ha detto...

Guardi anonimo non si indispettisca più di tanto per quello che ho detto..... So benissimo a chi erano rivolte le parole questa mattina senza bisogno che me lo ricordi lei. Il mio ignorare la notizia, è stato forse interpretato male oppure io ho sbagliato il verbo che ho usato. Se lei rilegge il mio post, troverà scritto in buona sostanza che essendoci una volontà di sabotare l'anno sacerdotale ed il suo valore, non èstrano e non ci deve meravigliare il fatto che oggi per esempio la messa subisse delle interruzioni quanto mai sospette sia da Radio Vaticana, sia dalla Struttura Rai Vaticano che fa parte dell'armata brancaleone contro Benedetto XVI. Insomma era una notizia che non ci doveva mettere così di cattivo umore e non doveva essere così pubblicizzata. Avrei preferito molto di più, se i giornalisti e vaticanisti vari, si fossero fermati adeguatamente a sottolineare il successo delle veglia di ieri sera e la bellissima funzione di stamattima compreso l'entusiasmo dei sacerdoti che come ho detto nel mio post, spero rimanga vivo con l'aiuto proprio del curato D'Ars.
Grazie.