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Leggiamo questo bellissimo commento:
PAPA: SU SUE SPALLE MALI NAZISMO E ABUSI,E CONQUISTA GB
(AGI) - Glasgow, 16 set.
(dell'inviato Salvatore Izzo)
E' un dolore incancellabile quello causato dagli abusi sessuali compiuti da religiosi sui minori, cosi' come e' incancellabile la sofferenza dell'intero popolo ebraico per le vittime della Shoa'.
Due drammi che certo hanno proporzioni diverse, ma entrambi sono conseguenze di peccati che Joseph Ratzinger, come capo della Chiesa Cattolica e come tedesco, ancora una volta oggi ha assunto sulle sue spalle.
Le rivelazioni sugli abusi sessuali sono state "uno shock e motivo di una grande tristezza; dobbiamo adesso realizzare proprio un tempo di penitenza, un tempo di umilta' e rinnovare, e reimparare l'assoluta sincerita'", ha detto in mattinata ai giornalisti durante il volo per la Gran Bretagna.
"L'impegno per le vittime - ha aggiunto - e' la prima priorita' con aiuti materiali, psicologici e spirituali. Poi c'e' il problema delle persone colpevoli: la giusta pena ed escluderli da ogni possibilita' di accesso ai giovani" (in proposito, il portavoce vaticano, padre Fedrico Lombardi, ha precisato a
margine del viaggio papale che il Papa condivide "la preoccupazione per la gravita' dei fatti commessi nel passato dall'ex vescovo di Bruges" e dunque "prendera' personalmente" una decisione sulla sorte del reo confesso).
"Il terzo punto e' - ha elencato Ratzinger - la prevenzione e l'educazione nella scelta dei candidati al sacerdozio. Essere cosi' attenti che secondo le possibilita' umane si escludano futuri casi". Parole ugualmente forti il Papa le ha pronunciate subito dopo a Edimburgo, condannando ancora una volta "la tirannia nazista che aveva in animo di sradicare Dio dalla societa' e negava a molti la nostra comune umanita', specialmente gli ebrei, che venivano considerati non degni di vivere". Lo stesso atteggiamento il regime hitleriano lo assunse, ha ricordato, "verso pastori cristiani e verso religiosi che proclamarono la verita' nell'amore; si opposero ai nazisti e pagarono con la propria vita la loro opposizione".
Per il Papa teologo, tale coraggiosa capacita' di resistenza al male dovrebbe aiutare oggi la societa' britannica a non cedere alla "dittatura del relativismo".
"Mentre riflettiamo sui moniti dell'estremismo ateo del ventesimo secolo, non possiamo mai dimenticare - ha spiegato - come l'esclusione di Dio, della religione e della virtu' dalla vita pubblica conduce in ultima analisi ad una visione monca dell'uomo e della societa', e pertanto a una visione riduttiva della persona e del suo destino".
Occorre opporre ad essa "il nostro diritto a non vivere non in giungla di liberta' auto-distruttive", ha affermato piu' tardi parlando a circa 100 mila fedeli radunati nel Bellahouston Park di Glasgow, dove oggi si e' anche esibita Susan Boyle.
"Vi sono oggi alcuni - ha denunciato Benedetto XVI nella sua omelia - che cercano di escludere il credo religioso dalla sfera pubblica, di privatizzarlo o addirittura di presentarlo come una minaccia all'uguaglianza e alla liberta'". Al contrario, "la religione e' in verita' una garanzia di autentica liberta'". I giovani, ha esortato, si guardino da "droga, denaro, sesso, pornografia, alcool, che secondo il mondo daranno felicita'", mentre "in realta' si tratta di cose distruttive, che creano divisione". Un tema quello della divisione che il Papa ha toccato anche in riferimento al dialogo ecumenico, problema scottante in Gran Bretagna dopo la richiesta (accolta) degli anglicani tradizionalisti di reintrare in comunione con Roma. "Sia gli anglicani che i cattolici hanno - ha detto in proposito Ratzinger - uno stesso compito, la stessa direzione da prendere. Se anglicani e cattolici vedono entrambi che non servono per se stessi, se seguono la priorita' di Cristo e non di se stessi, essi camminano anche insieme, perche' la priorita' di Cristo li accomuna e non sono piu' concorrenti, ognuno cerca il maggiore numero, ma sono congiunti nell'impegno per la verita' di Cristo in questo mondo, e cosi' si trovano anche reciprocamente in un vero e fecondo ecumenismo".
Parole chiare per esprimere una posizione trasparente come il cristallo. E il messaggio e' stato recepito.
A dare plasticamente l'immagine del successo di Papa Ratzinger in questa prima giornata in Gran Bretagna e', ad esempio, la imponente "Methodist Central Hall" di Londra, cinta da numerosi drappi bianco gialli in onore del capo della Chiesa Cattolica. Il calore con il quale il Pontefice e' stato accolto e il garbo con il quale egli si e' presentato all'opinione pubblica britannica hanno del tutto oscurato le proteste di frange minoritarie. Il bagno di folla che lo ha applaudito per strada a Edimburgo, dove il Papa e' giunto stamani, la grande folla che lo ha atteso per ore a Glasgow, le scale salite di buon passo accanto a Elisabetta II nel Palazzo reale, con il principe Filippo che li seguiva a qualche metro di distanza, e le lacrime che gli sono affiorate agli occhi mentre sull'aereo parlava dello scandalo degli abusi sessuali sono infatti le immagini che le emittenti tv inglesi, Bbc in testa, hanno riproposto insistentemente nei loro notiziari.
Poco lo spazio dedicato invece a critiche e proteste anche perche' in realta', come si e' visto a Edimburgo, i manifestanti contro la visita erano ben pochi: oggi meno di un centinaio, mentre i fedeli accorsi a salutare il Pontefice lungo le strade molte decine di migliaia. Piu' che felici di stringere la mano al Pontefice si sono detti il primate anglicano Rowan Williams e il vicepremier britannico, Nick Clegg, presenti all'incontro con la Regina. Mentre al vibrante appello al Paese a non oscurare le proprie radici cristiane, un portavoce della British Humanist Society, non ha saputo replicare se non che le parole del Papa rappresentano "una terribile diffamazione verso quanti non credono in Dio".
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