mercoledì 24 novembre 2010

Il ridicolo equivoco del condom (Filippo di Giacomo)

Vedi anche:

Una bruttissima notizia: è morta una delle Memores della Famiglia pontificia. Il cordoglio del blog

"Luce del mondo": la risposta del Santo Padre sul discorso di Ratisbona: "quell’episodio – dopo tutte le cose terribili accadute e per le quali non posso non addolorami molto – ha sortito effetti positivi" (Il Giornale)

Le risposte del Papa sull'omosessualità nel puntuale e approfondito articolo di Andrea Tornielli

C'è tutta la fede cattolica nel libro-intervista di Papa Benedetto XVI (Beghelli)

Per la prima volta nella storia un Papa accetta una vera e propria intervista (El Pais)

Dentro il laboratorio di un Papa: Aldo Maria Valli commenta "Luce del mondo"

Il Papa: Direi che il semplice è il vero, ed il vero è semplice. Il nostro problema consiste nel fatto che, per i troppi alberi, non riusciamo più a vedere la foresta (Il capitolo "Gesù Cristo ritorna" de "Luce del mondo")

«Joseph Ratzinger si mette a nudo e sfata tutti i miti». Paolo Rodari commenta "Luce del mondo" (Grotti)

"Luce del mondo", il Papa: «Mi sono semplicemente detto che sono quel che sono. Non cerco di essere un altro. Quel che posso dare dò, e quel che non posso non cerco nemmeno di darlo» (Chirri)

"Luce del mondo": il commento di Marco Politi

"Luce del mondo", Magister: la fede del Papa non è "contro", ma per il cuore dell’uomo (Sussidiario)

Seewald: sul condom emerge la povertà culturale dei media. Mons. Fisichella: ridurre il libro ad una frase sarebbe un'offesa all'intelligenza del Papa e una gratuita strumentalizzazione delle sue parole (Izzo)

Una ventata d'aria fresca e pulita: il commento di José Luis Restán

Jean-Marie Guénois (Le Figaro): le parole del Papa sul preservativo sorprendono solo chi non lo conosce

Pubblicato il libro intervista "Luce del mondo": servizio di Rome Reports

Il Papa: Spero che questo libro sia utile per la fede di molte persone. Padre Lombardi: il Papa mi ha detto che vuole parlare a tutti. La LEV: già in esaurimento la prima edizione del libro (Izzo)

Lombardi: “Sabato non siamo stati impeccabili” (Tornielli)

Fuori uno. Esautorato l'uomo forte dei Legionari (Magister)

Nel suo libro "Luce del mondo" Benedetto XVI mostra un volto molto simile a quello di Giovanni XXIII, compiendo come lui lo sforzo di distinguere sempre il peccato dal peccatore (Izzo)

«Cristo, luce d'Africa, America e Asia». Nel nuovo libro-intervista di Benedetto XVI con Peter Seewald numerosi i "passaggi missionari". Al di là delle polemiche (Missionline)

Seewald: per i giornali l'argomento 'Chiesa e sesso' è sempre intrigante ma io non sono preoccupato, perchè il lettore puo' scegliere di leggere e di approfondire

Accattoli: "La chiamata alla Cattedra di Pietro sorprese Ratzinger in maglione nero e con quel maglione nero sotto l'abito bianco ci dice qualcosa sull'uomo in maglione, su quello con l'abito bianco e sul rapporto tra i due" (Izzo)

Semplicità e radicalità del Vangelo: Luigi Accattoli racconta ciò che più l'ha colpito dell'intervista al Papa

"Luce del mondo": un libro "senza rete" fra attualità ed eternità (Asca)

Il Delegato del Papa per i Legionari di Cristo sostituisce uno dei superiori, Luis Garza Medina (Rome Reports)

Il Papa: Maciel? «Un falso profeta», che ha condotto «una vita immorale e contorta», e «purtroppo il suo caso è stato affrontato molto lentamente e in ritardo» (Gagliarducci)

Udienza a Peter Seewald e agli editori del libro "Luce del mondo" (Osservatore Romano)

Il Papa: Certo che bisogna approfondire la riflessione sui divorziati risposati

Seewald: il Papa non ha effettuato nessuna censura sul testo e non abbiamo concordato le domande. Mi sono limitato a presentare una bozza sull'intervista prima di effettuarla (Asca)

Il Papa riceve Peter Seewald: servizio di Rome Reports

C’è il Foglio dentro il libro del Papa (Rodari)

Padre Lombardi: “Luce del Mondo” è un atto di vero coraggio comunicativo di Benedetto XVI

Il Papa e le ragioni della comunione in ginocchio ed in bocca

Intervista all'autore del libro, Peter Seewald: affascinato dalla brillantezza dell'intellettuale e dall'umiltà dell'uomo (Radio Vaticana)

Prostituto o prostituta? Il senso non cambia. Lo spiega padre Lombardi

Lombardi: ho chiesto al Papa se libro come questo rappresenta un rischio enorme nell'attuale contesto giornalistico. Lui ha sorriso

Il Papa: alle vittime dei preti pedofili ho detto che mi sentivo toccato nel profondo, che soffrivo con loro

Benedetto XVI nel volume “Luce del mondo” affronta temi spinosi. In modo non scontato (Rsi)

Padre Lombardi ha parlato con il Papa sul termine "prostituta" o "prostituto". Per il Santo Padre non c'è differenza. Se si tratta di un uomo o di una donna o di un transessuale è lo stesso. Il punto è il rischio della vita dell'altro

CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL LIBRO: "LUCE DEL MONDO. IL PAPA, LA CHIESA, I SEGNI DEI TEMPI. UNA CONVERSAZIONE DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI CON PETER SEEWALD." (LEV)
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Il ridicolo equivoco del condom

Filippo di Giacomo

A chi assegnare il premio «pera cotta della settimana»? Se dessimo ragione a Massimo Introvigne, spetterebbe al giornalista dell’Associated Pressversione inglese, che ha creduto di riassumere il dialogo tra Peter Sewald e Benedetto XVI con quest’aurea sintesi: «Il Papa: la prostituzione maschile è ammissibile, purché si usi il preservativo».
Se ci ponessimo invece, le domande che il mite e razionale Andrea Tornielli fa ai lettori del suo blog, il riconoscimento andrebbe a chi ha scelto di pubblicare su L'Osservatore Romano(«sabato 20 novembre, … giorno in cui ... ha pronunciato un’omelia bellissima, straordinaria… sul fatto che quello ecclesiale è un ministero di servizio, non di potere, e che l’autorità è data per servire, non per primeggiare…»), alcuni brevi stralci di un libro di 280 pagine, senza le articolate domande del giornalista. Sostiene, a ragione Tornielli: «Com’era prevedibile (...) è stato il passaggio sul preservativo ad attirare l'attenzione mondiale». Con il comico risultato di riuscire a mettere il condom sul Papa, il Concistoro, la Chiesa e anche su un libro (Luce del mondo, presentato ieri) che certamente non può essere valutato con un orizzonte così ristretto e meschino. Con Sewald, il Papa ha parlato soprattutto di questo confuso inizio di terzo millennio, epoca in cui il tempo sembra scorrere più velocemente come se al suo interno agissero coincidenze misteriose. Benedetto XVI dunque, prende atto che ci troviamo all’interno della formazione di una nuova società mondiale, fenomeno considerato dai sociologi un evento spartiacque, dopo il quale solo pochi valori ancora significativi continueranno ad esistere. Nel frattempo, aspettando “il meglio”, ci stiamo obbligando a vivere un’epoca nella quale non c’è un “oggi”, ma solo un “non-più ieri” e un “non-ancora domani”.
In questo orfanotrofio culturale, la Chiesa Cattolica si sente isolata (e anche aggredita) perché è evidente che le altre agenzie di formazione del consenso gareggiano per annullare le categorie con le quali, da almeno due millenni, le società umane occidentali hanno appreso a porsi dei limiti. Esempi? È antropologicamente corretto indurci a credere che la natura non preveda necessariamente, perché l’umanità possa riprodursi, il genere maschile e quello femminile? È sensato, dal punto di vista culturale, cercare di abolire la parola “famiglia”? È laico e progressista prevedere che l’intera umanità si adegui alle idee e allo stile di vita dell’Occidente, cioè a quel 20% che per sopravvivere consuma l'80% delle risorse globali? Per quanto potremo credere che l’Occidente sia il centro del mondo? Giovanni Paolo II, nel 1995, nel discorso alle Nazioni Unite, prometteva: «Vedremo che le lacrime di questo secolo hanno preparato il terreno per una nuova primavera dello spirito umano». Papa Wojtyla, legava quella promessa all’«aumento della qualità degli aiuti per lo sviluppo internazionale, alla promozione di un sistema di commercio internazionale concentrato sullo sviluppo umano, all’adozione di modelli fondati sulla solidarietà e sostenibilità, alla soluzione definitiva al problema del debito estero, alla creazione di istituzioni internazionali che favoriscano la crescita dei popoli». E questo, e solo questo, chiamava “pace”.
In uno dei suoi sermoni Lutero con un efficace inciso, osservava: «che per giungere sulla retta via, l’uomo deve pure di tanto in tanto spaventarsi di se stesso». Con la rivoluzione francese si introduce nella cultura occidentale la tesi ideologica che vuole il cristianesimo (che crede nella fine del modo, nel giudizio, nel premio o nella punizione) pessimista per sua natura, mentre la modernità (che crede nel progresso come legge della storia) sarebbe ottimista... Oggi però, abbiamo i mezzi per osservare l’inesorabile sgretolarsi della presunzione che la modernità continua a diffondere di se stessa. E, come ha osservato Edmondo Berselli nella sua ultima riflessione, quella consegnata a L’economia giusta, siamo tutti in grado di constatare quanto questo progresso abbia amplificato le sue potenzialità distruttive. È autoironico Benedetto XVI quando, definendosi “razionalista”, ci ricorda perché noi, come persone e come società, non sempre siamo all’altezza della nostra ragione? Come ogni cristiano, e come ogni persona dotata di giudizio, anche Benedetto XVI ci dice di sapere bene che nella storia possono esserci grandi crisi.
Tuttavia dal suo speciale (e forse terribile) osservatorio, riesce ad essere di un ottimismo concreto, consapevole che Dio ha nelle sue mani il mondo. E che addirittura orrori spaventosamente inumani come Auschwitz, possono essere ricollocati e ricompresi a partire dal fatto che, comunque e sempre per un Papa, nella storia il bene è sempre più forte del male, con o senza preservativo.

© Copyright L'Unità, 24 novembre 2010 consultabile online anche qui.

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