lunedì 11 gennaio 2010

L'Osservatore Romano: "Nel 2010 gli italiani sono ancora razzisti" (Il Giornale). Cerchiamo di non esagerare e di non generalizzare!


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In attesa di leggere il testo dell'articolo dell'Osservatore Romano, riporto una delle tante agenzie che stanno uscendo in questo momento.
Saranno proprio i titoloni delle agenzie che poi si trasformeranno nei titoloni dei giornaloni di domani, per cui commentiamoli!
Non ritengo giusto generalizzare chiamando genericamente "razzisti" tutti gli Italiani. Cio' non solo non corrisponde alla realta' ma fornisce, anche all'estero, un'immagine distorta del nostro Paese.
Aspettiamo di leggere per intero l'articolo ma e' piuttosto fastidioso cio' che riportano i quotidiani online e le agenzie.
Ovviamente un pezzo cosi' "forte" e' destinato a riempire le pagine dei giornali di domani, magari oscurando lo splendido discorso del Papa al Corpo Diplomatico, ma occorre sempre distinguere: ci sono molti Italiani razzisti, ma la maggioranza di noi non discrimina le PERSONE sulla base del colore della pelle. E' un'accusa grave che, personalmente, non accetto.
Detto questo vi riporto una agenzia in attesa del testo dell'articolo pubblicato dall'Osservatore Romano
.
R.

L'Osservatore Romano "Nel 2010 gli italiani sono ancora razzisti"

di Redazione

Il caso Rosarno e i fischi a Balotelli negli stadi. Il quotidiano della Santa Sede attacca l'Italia: "Odio muto e selvaggio verso un altro colore di pelle che credevamo di aver superato"

Città del Vaticano - Razzisti. Così la voce ufficiale del Vaticano, l'Osservatore Romano diretto da Gian Maria Vian, definisce gli italiani dopo gli episodi di Rosarno e i fischi a Mario Balotelli negli stadi. "Oltre che disgustosi, gli episodi di razzismo che rimbalzano dalla cronaca ci riportano all’odio muto e selvaggio verso un altro colore di pelle che credevamo di aver superato". Lo scrive oggi l’Osservatore Romano. "Per una volta - sottolinea il giornale vaticano - la stampa non enfatizza: un viaggio in treno, una passeggiata nel parco o una partita di calcio, non lasciano dubbi. Non abbiamo mai brillato per apertura, noi italiani dal Nord in giù" rileva Giulia Galeotti che firma l’articolo. "Né - aggiunge - siamo stati capaci di riscattarci, quando il diverso s’è fatto più vicino, nel mulatto, a prescindere dalle diversissime cause per cui ciò è avvenuto. Sia stato il risultato di un atto d’amore o, invece, di uno stupro, ben difficilmente abbiamo considerato quel bambino come nostro, al pari dei nostri. Anzi, la doppia appartenenza è sembrata (e continua a sembrare) una minaccia ulteriore. In questo - lamenta il quotidiano della Santa Sede - davvero a nulla è servito l’esempio americano: l’Obama-mania che imperversa trasversalmente, dalla politica all’arte, dallo stile al linguaggio, non ha invece fatto breccia alcuna nel dimostrare il valore dell’incontro tra razze diverse".

Il Giornale online

17 commenti:

a. ha detto...

vian ha rimediato l'ennesima intervista al corriere della sera.
complimenti.

euge ha detto...

Credo che non si possa accettare una simile generalizzazione. Questa volta Vian ha esagerato e con questo comportamento, rischia di danneggiare il discorso del Pontefice che è ovvio, non intendeva far passare nessuno per razzista quando non lo è.

Anonimo ha detto...

Io invece faccio i miei complimenti per lo splendido articolo alla giornalista autrice del pezzo, e anche a Vian che ha fatto benissimo a pubblicarlo.

Capisco la prudenza,ma non per questo bisogna sempre autocastrare il proprio pensiero.
Al di là di tutto il razzismo non può ancora dirsi propriamente superato,nemmeno in Italia.
Con riferimento ai fatti di Rosarno poi la cosa mi sembra abbastanza evidente.
Finchè facevano lavori che noi non vogliamo fare più e rimanevano chiusi nelle topaie tutti zitti,poi se alzano la testa(e hanno sbagliato a farlo in quel modo) non li vuole più nessuno.
Peccato che questa reazione non la si abbia mai nei confonti dei mafiosi che davvero infestano quelle zone.
Scusate lo sfogo ma ci voleva.

PS:ancora complimenti per l'articolo a Giulia Galeotti

Antonio

Caterina63 ha detto...

...mi auguro (e mi attendo ora) che il direttore dell'OR dia per primo l'esempio APRENDO LA SUA CASA a qualche immigrante, ospitandolo, saziandolo, e trovandogli un lavoro....oppure, mi attendo da lui, che vada nel sud del Paese a fare un reportage sul lavoro nero, assumendosi l'onere di rischiare la propria vita per togliere questi braccianti (che sono anche italiani) dalle briglie della malavita locale....mi attendo che si ponga di fronte agli assessori locali chiedendo loro come mai non si erano accorti di come vivevano e dove vivevano questi immigranti (non lo chieda agli abitanti che spesse volte non vivono in condizioni migliori, quando il direttore dell'OR sa di poter rientrare in una comoda casa accogliente...)...perchè a parole siamo tutti bravi, ma quando c'è da aprire la porta di casa propria voglio proprio vedere quanti di questi che accusano di razzismo gli altri, saranno pronti a farlo...

Basta con questo populismo, bonismo e quant'altro, gli italiani (noi) non saremo certo perfetti nè santi, ma santo cielo, accusarci di razzismo è davvero troppo...

un passante ha detto...

non generalizziamo, per carità! Non si è tutti eroi e quando ci si spaventa, o ci si nasconde, o si diventa aggressivi. In questi giorni è capitato a uomini italiani di aver paura di fronte alle sassaiole dirette verso le auto delle loro donne e bambini o degli attacchi alla porta di casa, da parte di altri uomini esasperati, diventati a loro volta in quel momento aggressivi. Non dimentichiamolo, abbiamo visto sassi contro utilitarie di passaggio (e non mercedes) e bastoni. Il Vangelo dice di porgere l'altra guancia, io che non sono praticante ma nemmeno razzista, se vedo attorno a me violenza, anche se forse scatenata da giusta causa , invoco la legittima difesa indipendentemente dal colore. Se gli immigrati fossero stati bianchi, sarebbe stata probabilmente la stessa cosa e credo proprio che il colore della pelle non centri nulla in questo caso specifico. Non è razzismo, è paura, come dobbiamo dirlo? Qualche giretto nelle periferie degradate della città con tanto di soggiorno di piacere da quelle parti per qualche tempo comincio a pensare che non farebbe male a molti. Poi, si è degenerato da ambo le parti, e chi ha cavalcato l'onda del razzismo, con frasi e assalti mirati al nero, probabilmente è quella parte che ha dato inizio alla vicenda, quella dei fautori dell'illegalità, dello sfruttamento, del capolarato, che al solito la farà franca, anche moralmente, visto come il fango viene fatto cadere su tutti i cittadini italiani, generalizzando.
Vorrei dire alla chiesa che così non ci aiuta, con queste generalizzazioni e con la favola della convivenza idilliaca. Le periferie è da tempo che chiedono aiuto ma lo stato non dà soluzioni, se non slogan di propaganda, e i pastori rispondono dicendo che dobbiamo volerci tutti bene e convivere nello stesso recinto. Non ci si meravigli poi se le pecore si sbranano. E per favore non ci si limiti a condannare e ad organizzare danze multietniche durante la messa, perchè non è quella, non ancora, la multietnicità della nostra realtà. Mi piacerebbe anche che a qualcuno, a margine, venisse in mente di ricordare che siamo ancora in uno stato, dove non è comunque lecito farsi giustizia da soli sparando nel mucchio, quando si ritiene di aver subito un danno. E questo deve valere per tutti quelli che prendono il bastone, italiani ma anche stranieri.

anonimo del sud ha detto...

nell'Italia del sud capolarato e sfruttamento del lavoro agricolo e non solo ci sono sempre stati, anche per i locali. Fa male sentire insinuare che loro perchè non hanno preso i bastoni per farsi giustizia da soli ora sono tutti diventati omertosi e conniventi. Chi invece ha reagito è diventato eroe. Ma se si deve reagire lo si deve fare contro chi ti sfrutta, non contro la gente inerme, tacciandola di razzismo poi se reagisce a sua volta. Chi scrive tante belle frasi c'era lì in quei giorni? E che soluzioni pratiche propone (alloggi, lavoro), oltre all'accoglienza astratta e all'indignazione a distanza, con tanto di tammuriata nera? Per avere un minimo di tolleranza e di attenuanti alla gente di calabria non resta altro che sperare in un prossimo presidente usa di origini calabresi

Fabiola ha detto...

A parte la casistica sempre più vasta di atteggiamenti che oggi finiscono sotto il titolo "razzismo e/o discriminazione", pur giudicando solo dei lanci di agenzia mi viene da pensare che Benedetto, purtroppo, non ha a disposizione una personale agenzia di stampa!
Non è possibile ridurre il suo mirabile e calibratissimo richiamo al valore della persona, amata da Dio, a queste generalizzazioni un po' becere. Dall'Osservatore ci si aspeterebbe un giudizio che,come quello del Papa, cerchi di rischiarare l'origine profonda di certi fenomeni: il rifiuto di Dio non può che portare, presto o tardi, al rifiuto dell'altro uomo. Non si può essere fratelli per decreto costituzionale o giuridico! Invece si insiste sulle conseguenze senza mai voler diagnosticare la radice del male. Spero che la lettura integrale dell'articolo mi smentisca.

chiara ha detto...

la colpa non è dei disperati africani in cerca di un lavoro e non è dei cittadini che hanno avuto paura in seguito alle proteste degli stranieri.
la colpa è dello stato che parla parla parla ma non fa nulla per aiutare nè gli uni nè gli altri.
gli italiani non sono razzisti,spesso sono abbandonati.
chiara

Anonimo ha detto...

Il pezzo dell'Osservatore è
decisamente sopra le righe. Tanto che è logico attendersi una presa di distanza dalla segreteria di stato.
No, la maggioranza degli italiani non è razzista. Diciamo piuttosto che i fatti di Rosarno evidenziano una guerra fra ultini. Schiacciati, i nativi, da una criminalità organizzata che non lascia scampo, utilizzati, gli immigrati, come vuoti a perdere dalla medesima criminalità. Disgraziatamente è prevalsa la logica dello scontro fra disperati.
Quanto all'affaire Balotelli direi che se il bravo calciatore, 19 anni, desse prova di essere più maturo e meno arrogante negli atteggiamenti, probabilmente i cori dei pochi, ma rumorosi, razzisti verrebbero soffocati dai tanti veri tifosi desiderosi di fargli sentire solidarietà e affetto.
Alessia

Anonimo ha detto...

Gli italiani, salve le solite piccole frange di stupidi, non sono assolutamente "razzisti"; sono anzi una delle popolazioni più aperte del mondo, proprio grazie al più che millenario insegnamento cattolico. Come spiegare altrimenti che ben 4 milioni e mezzo di stranieri sono stati integrati in pochi anni?
A volte ho semmai quasi l'impressione che ad essere oggetto di un prevenuto e ingiustificato disprezzo siano gli italiani, concittadini degli intellettuali che li accusano.
Alberto

raffaele ha detto...

A me invece l'articolo è piaciuto. Mi sono piaciute molto meno le parole del sindaco di Reggio Calabria Scopelliti, il quale ha negato quello che mi sembra evidente: che cioè alle origini delle violenze ci sia la 'ndrangheta.
Ma già, per quelli del "Giornale", della Lega e di Forza Italia il pericolo viene solo dagli immigrati, non dalle mafie...
Chiedo ai cattolici che votano PDL di ascoltare l'insegnamento della Chiesa piuttosto che di qualche leader politico in auge.

raffaele ha detto...

A me invece l'articolo è piaciuto. Mi sono piaciute molto meno le parole del sindaco di Reggio Calabria Scopelliti, il quale ha negato quello che mi sembra evidente: che cioè alle origini delle violenze ci sia la 'ndrangheta.
Ma già, per quelli del "Giornale", della Lega e di Forza Italia il pericolo viene solo dagli immigrati, non dalle mafie...
Chiedo ai cattolici che votano PDL di ascoltare l'insegnamento della Chiesa piuttosto che di qualche leader politico in auge.

sam ha detto...

Raffaele piantala di venire a fare propaganda politica sul Blog.
Sarebbe bene che tutti i cattolici, non solo quelli che votano PDL, ascoltassero gli insegnamenti della Chiesa più dei politici. Attenzione alle pagliuzze e alle travi...

euge ha detto...

Caro Raffaele non fare l'errore madornale che fanno tutti, di far coincidere la chiesa ed i cattolici, con partiti politici. La politica non dovrebbe in nessun modo inquinare ne la chiesa, ne la dottrina ne tanto meno i cattolici. Vorrei poi farti notare, che se vai a stringere, in Italia nessun schieramento politico di quelli operanti hanno a cuore veramente la religione cristina ed i suoi insegnamenti. Detto questo, ribadisco che il pezzo dell'Osservatore Romano questa volta non posso condividerlo; gli italiani non sono per nulla fondamentalmente razzisti. Prima di generalizzare, bisognerebbe analizzare e capire veramente, che cosa è successo Rosarno che cosa ha esasperato la gente ed i motivi che hanno portato alla rivolta gli immigrati che, da quanto si è visto dai filmati, viveno non certo in un luogo degno di un essere umano. Il motivo secondo me, è che manca una legge che regoli l'immigrazione clandestina che necessariamente non deve essere una legge repressiva ma, che contempli diritti e doveri da ambo le parti. Piuttosto, io vorrei che molte volte monsignori intervistati sull'argomento, si mantenessero in linea con il magistero, laddove il Papa in più di una occasione ha parlato di diritti e di doveri anche per gli immigrati. La vera integrazione avviene soltanto se c'è un rispetto reciproco delle proprie differenze altrimenti è solo una debole tolleranza che rischia di naufragare miseramente ed anche in maniera violenta come abbiamo visto più di una volta.

Anonimo ha detto...

Ottima cosa il digitale terrestre....

Su uno dei tanti canali ho potuto guardare un film.... dal titolo....
"Senti chi parla".....

so beautifull.....

Anonimo ha detto...

meglio la lega di un partito che candida gli anticlericali nella regione lazio.
fabio

Anonimo ha detto...

Per raffaele : Questo è un blog per gli amici del Papa e qui non si fa propaganda politica.
Forse su facebook potresti trovarti più a tuo agio!