giovedì 28 ottobre 2010

Migliaia di ragazzi dell'Azione Cattolica si preparano all'incontro col Papa in Piazza San Pietro (R.V.)

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Centomila ragazzi dell'Azione Cattolica si preparano all'incontro col Papa in Piazza San Pietro

“C’è di più. Diventiamo grandi insieme”: è questo il tema del meeting nazionale dei bambini e ragazzi dell’Azione Cattolica, che avrà come momento culminante l’incontro sabato mattina, 30 ottobre, in Piazza San Pietro, con Benedetto XVI. A seguire momenti di festa, spettacolo e testimonianza in due luoghi di Roma: Piazza di Siena e Piazza del Popolo. Al centro di questo appuntamento, ancora una volta la sfida educativa per le nuove generazioni. Oggi alla conferenza stampa di presentazione dell’evento, c’era per noi Cecilia Seppia.

Circa 100 mila ragazzi provenienti da tutta Italia, 10 mila gli educatori che li accompagneranno, 500 sacerdoti assistenti, 50 vescovi, 7 i Paesi coinvolti nell’evento: Russia, Romania, Argentina, Burundi, Terra Santa, Spagna e Italia. Sono alcuni dei numeri del convegno nazionale dei ragazzi di Azione Cattolica che sabato mattina incontreranno Benedetto XVI e avranno la possibilità di dialogare con lui. Don Dino Pirri, assistente centrale Acr, Azione Cattolica Ragazzi:

“Questa scelta del Santo Padre, di voler rispondere alle domande dei più piccoli indica anche che i bambini, i ragazzi, gli adolescenti, nella Chiesa, possono vivere da protagonisti: non sono degli oggetti o dei soggetti passivi, ma sono dei protagonisti del loro cammino di santità, delle scelte anche, del contributo che possono dare e della testimonianza di fede autentica, che sanno dare anche al mondo degli adulti”.

Al centro di questo incontro, la sfida educativa verso i più piccoli lanciata proprio dal Pontefice che più volte ha parlato di vera e propria emergenza da fronteggiare. Franco Miano, presidente nazionale dell'Azione Cattolica:

“Sarà molto bello trovarsi con il Papa, che è stato il primo a ricordarci oggi con forza la necessità di riprendere un impegno serio, fondato, per le nuove generazioni, un cammino educativo; è stato il primo che ci ha richiamato al compito urgente dell’educazione oggi, in questo tempo. A noi sembrava molto significativo dare un segno e l’Azione Cattolica è impegnata nella quotidianità delle esperienze delle parrocchie. Però, di tanto in tanto, è importante anche un grande segno comune, che dica insieme la volontà di camminare nella linea che il Papa ci ha indicato, di camminare con tutti i nostri vescovi, che in questo decennio, seguendo il Santo Padre insisteranno sull’importanza del compito educativo e di camminare insieme con le famiglie, proprio per concorrere tutti alla formazione di un tempo nuovo, un tempo nuovo in cui sia messa al centro la persona nella sua dignità, con tutte le caratteristiche proprie e necessarie. Un tempo in cui siano messi al centro i piccoli, in cui si lavori sin da oggi a costruire un futuro adeguato per le nuove generazioni”.

Prima dell’incontro con il Papa, un’intensa mattinata di preghiera, canti, testimonianze, l’intervento del cardinale Bagnasco, presidente della Cei: tutto per ribadire, in un clima di comunione gioiosa che “C’è di più”, da scoprire e sperimentare". Marco Iasevoli, vicepresidente nazionale Giovani di Azione Cattolica:

“Il 'di più' è l’incontro personale con Gesù Cristo, un 'di più', che trasforma la vita, che non toglie niente alla vita, che non amputa la libertà e l’autonomia dei più piccoli, ma che anzi aiuta a diventare grandi, aiuta a diventare più uomini, aiuta a diventare più donne; ed è un 'di più' di responsabilità, un 'di più' di felicità, di gioia, che nasce da questo incontro e che poi dilaga e arriva nella vita ordinaria delle persone. Il secondo significato fondamentale è l’idea di crescere insieme: che non si cresce da soli, che la vita non è un fatto privato, che la vita non è un farsi da soli, ma un farsi insieme agli altri. Quindi, l’idea che nella Chiesa c’è questa grande possibilità di crescere insieme, i piccoli con i grandi, i giovanissimi con gli adulti e con i bambini. Vorremmo trasmettere quest’idea di comunità, che cresce insieme, per la Chiesa, ma anche in questo momento per il Paese”.

Nel pomeriggio ancora momenti di festa in Piazza del Popolo e Piazza Siena, il confronto con personaggi dello spettacolo, delle istituzioni, del cinema e dello Sport, come il CT della nazionale Cesare Prandelli, infine l’incontro virtuale con alcune figure di santi che hanno saputo essere segno nella storia e ribadire quel concetto di santità feriale che lo stesso Benedetto XVI più volte ha esortato a seguire. Chiara Finocchietti, vicepresidente nazionale Giovani di Ac:

“I giovani, a volte, vedono la santità come un qualcosa di straordinario, i Santi sono degli eroi, delle persone inavvicinabili. Invece noi proviamo a vivere la santità nella ferialità, nel quotidiano: potremmo dire i Santi del lunedì, non i Santi della domenica, quelli che sono santi che cercano di essere santi e di santificarsi attraverso lo studio, il lavoro, l’impegno in famiglia, con gli amici, con la fidanzata o il fidanzato. Ecco, penso che essere santi per noi giovani sia un po’ vivere questa forza nell’ordinarietà, questa forza straordinaria dell’amore. In fondo, questa è la santità: amare al massimo grado”.

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