giovedì 28 gennaio 2010

Il Papa alle Pontificie Accademie: promuovere un umanesimo cristiano che dia ragioni forti di vita e di speranza, soprattutto alle nuove generazioni


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Il Papa: "Alla carenza di punti di riferimento ideali e morali, che penalizza particolarmente la convivenza civile e soprattutto la formazione delle giovani generazioni, deve corrispondere un’offerta ideale e pratica di valori e di verità, di ragioni forti di vita e di speranza, che possa e debba interessare tutti, soprattutto i giovani" (Discorso alle Pontificie Accademie)

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Di fronte al relativismo che domina la cultura contemporanea, serve una formazione che promuova l’uomo nella sua integralità: è l’esortazione di Benedetto XVI rivolta ai membri delle Pontificie Accademie, ricevuti stamani in occasione della loro Seduta Pubblica, incentrata sul tema “La formazione teologica del presbitero”. Nell’ambito dell’evento, è stato consegnato il Premio delle Pontificie Accademie, a nome del Papa, al dr. John R. Mortensen, dell’Università americana di Cheyenne. L’indirizzo d’omaggio è stato rivolto dal presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, mons. Gianfranco Ravasi. Il servizio di Alessandro Gisotti:

“L’odierna cultura – ha osservato Benedetto XVI - risente fortemente di una visione dominata dal relativismo e dal soggettivismo”. Ed ha denunciato quei “metodi e atteggiamenti talora superficiali e perfino banali, che danneggiano la serietà della ricerca e della riflessione”. Per questo, è stato il suo richiamo, si fa “urgente e necessario” ricreare le condizioni essenziali “di una reale capacità di approfondimento nello studio e nella ricerca”. In tale contesto, le Pontificie Accademie devono favorire una formazione “che promuova l’uomo nella sua integralità e completezza”:

“Alla carenza di punti di riferimento ideali e morali, che penalizza particolarmente la convivenza civile e soprattutto la formazione delle giovani generazioni, deve corrispondere un’offerta ideale e pratica di valori e di verità, di ragioni forti di vita e di speranza, che possa e debba interessare tutti, soprattutto i giovani”.

“Tale impegno – ha sottolineato – deve essere particolarmente cogente nell’ambito della formazione dei candidati al ministero ordinato, come esige l’Anno Sacerdotale e come conferma la felice scelta di dedicargli la vostra annuale Seduta Pubblica”. Il Papa ha così constatato che “la cultura contemporanea e, ancor più gli stessi credenti” sollecitano continuamente “la riflessione e l’azione della Chiesa nei vari ambiti in cui emergono nuove problematiche”, specie nella ricerca filosofica e teologica propria delle Pontificie Accademie:

“In questi delicati spazi di ricerca e di impegno, siete chiamati a offrire un contributo qualificato, competente e appassionato, affinché tutta la Chiesa, e in particolare la Santa Sede, possa disporre di occasioni, di linguaggi e di mezzi adeguati per dialogare con le culture contemporanee e rispondere efficacemente alle domande e alle sfide che l’interpellano nei vari ambiti del sapere e dell’esperienza umana”.

Nel loro delicato compito, ha poi affermato, le Pontificie Accademie possono ispirarsi al modello, “sempre attuale”, di San Tommaso d’Aquino, di cui ricorre oggi la memoria liturgica:

“Egli, infatti, riuscì ad instaurare un confronto fruttuoso sia con il pensiero arabo, sia con quello ebraico del suo tempo, e, facendo tesoro della tradizione filosofica greca, produsse una straordinaria sintesi teologica, armonizzando pienamente la ragione e la fede”.

Il “Doctor Angelicus”, ha soggiunto il Papa, “lasciò già nei suoi contemporanei un ricordo profondo e indelebile, proprio per la straordinaria finezza e acutezza della sua intelligenza e la grandezza e originalità del suo genio, oltre che per la luminosa santità della vita”. Fiduciosi nella possibilità della “ragione umana” e nella piena fedeltà all’immutabile deposito della fede, è stata la sua esortazione, occorre come fece San Tommaso d’Aquino, “attingere sempre alle ricchezze della Tradizione, nella costante ricerca della “verità delle cose”:
“Per questo, è necessario che le Pontificie Accademie siano oggi più che mai Istituzioni vitali e vivaci, capaci di percepire acutamente sia le domande della società e delle culture, sia i bisogni e le attese della Chiesa, per offrire un adeguato e valido contributo e così promuovere, con tutte le energie ed i mezzi a disposizione, un autentico umanesimo cristiano”.

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