martedì 12 gennaio 2010
Papa in sinagoga, la visita inizierà con l'omaggio alle vittime della shoa. Card. Bertone: visita accrescerà la fraternità con gli ebrei (Izzo)
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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:
PAPA IN SINAGOGA: VISITA INIZIERA' CON OMAGGIO A VITTIME SHOAH
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 12 gen.
Durera' circa due ore la visita che il Papa compira' domenica prossima alla Sinagoga di Roma.
Benedetto XVI arrivera' al Ghetto alle 16.25 in automobile e si fermera' a Largo XVI ottobre al Portico Ottavia, dove sara' accolto da Riccardo Pacifici, presidente della Comunita' Ebraica di Roma e Renzo Gattegna, presidente delle Comunita' Ebraiche italiane. E il primo gesto sara' un omaggio floreale davanti alla lapide che ricorda la deportazione del 16 ottobre 1943. Il Pontefice, con le personalita' che lo accompagnanao si incammineranno per Via Catalana, verso la Sinagoga.
Una breve sosta e' prevista davanti alla lapide che ricorda l'attentato del 9 ottobre
1982, in cui perse la vita Stefano Tache', un bimbo ebreo di due anni e rimasero feriti 37 ebrei che uscivano dal Tempio. Ai piedi della scalinata centrale il Pontefice sara' accolto dal Rabbino Capo Riccardo Di Segni, mentre il Coro intonera' il Salmo 126.
Il Pontefice attraversera' il corridoio centrale verso la tribuna e salutera' lungo il percorso il sindaco Gianni Alemanno e alcune Autorita' Civili presenti. Il Papa e il Rabbino Capo prenderanno posto al centro, sul lato destro prenderanno posto i Membri cattolici ed ebre della Commissione per i rapporti religiosi con l'Ebraismo; sul lato sinistro i Membri del Seguito papale. Prendera' la parola per primo il presidente della Comunita' Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, seguiranno i saluti del presidente delle Comunita' Ebraiche Italiane e di Di Segni.
Benedetto XVI pronuncera' poi il suo discorso che sara' seguito dallo scambio dei doni, mentre il Coro intonera' l'Inno "Ani' Maamin".
Alle 17.35 si concludera' cosi' l'incontro ufficiale nella Sinagoga. Il Pontefice e il Rabbino Capo raggiungeranno poi la Sala attigua alla Sinagoga per un breve colloquio privato. Al termine dell'incontro, insieme usciranno nel giardino della Sinagoga; passando davanti all'ulivo piantato a ricordo della visita; scendono al Museo Ebraico di Roma Inaugurazione della Mostra "Et Ecce gaudium": 14 disegni preparati nel '700 dalla Comunita' ebraica per l'incoronazione dei Sommi Pontefici. Alle 18, nella Sinagoga Spagnola il Santo Padre incontrera' alcuni Rappresentanti della Comunita' Ebraica e alle 18.15 lascera' la Sinagoga per far rientro in Vaticano.
La Sala Stampa della Santa Sede ha reso noto anche l'elenco dei componenti delle due delegazioni. Quella ebraica e' composta da Shear Yashuv Cohen, rabbino capo di Haifa, Ratson Arussi, rabbino capo di Kiryat Ono, David Brodman, rabbino capo di Savyon, David Rosen, direttore dell'American Jewish Commitee, David Sperber, presidente dell'Institute of Advances Torah Studies dell'Universita' israeliana Bar Ilan, Oded Wiener, segretario generale del ran Rabbinato d'Israele, Josef Levi, rabbino capo di Firenze. Accompagneranno invece il Papa il card. Jorge Mejia, storico organizzatore della visita del'86 compiuta da Giovanni Paolo II, il patriarca di gerusalemme Fouad Twal, il nunzio in Israele, mons. Antonio Franco e i vescovi di Akka (l'antica citta' di San Giovanni d'Acri, oggi nel distretto Nord dello Stato Ebraico) Elias Chacour, e di Chieti, Bruno Forte (grande teologo e biblista), con l'ausiliare di Nazareth Giacinto Boulos Marcuzzo, il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, il prefetto della Biblioteca Ambrosiana, mons. Pierfrancesco Fumagalli, e il segretario della Commissioe per i rapporti religiosi con l'ebraismo, don Norbert Hofmann. Ovviamente accanto al Papa ci saranno anche il presidente del dicastero, card. Walter Kasper, con il prefetto della Casa Pontificia, mons. James Harvey, e i suoi collaboratori mons. Paolo De Nicolo' e padre Leonardo Sapienza, che non figurano nell'elenco ufficiale al pari dei "padroni di casa" Di Segni, Pacifici e Gattegna.
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PAPA IN SINAGOGA: BERTONE, ACCRESCERA' FRATERNITA' CON EBREI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 12 gen.
Benedetto XVI spera che la prossima visita alla Sinagoga di Roma, il 17 gennaio, "manifesti e accresca la fraternita' tra ebrei e cattolici". Lo afferma il Segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, in un messaggio al Rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni.
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PAPA IN SINAGOGA: GIOVANNI PAOLO II AVREBBE VOLUTO TORNARCI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 12 gen.
Papa Wojtyla, che il 13 aprile 1986 II fu il primo Successore di Pietro a far visita ad una Sinagoga, e proprio a quella di Roma, chiamata il "Tempio Maggiore", dove domenica prossima si rechera' Benedetto XVI, desiderava compiere una nuova visita nello stesso luogo, ma non gli fu possibile. Il 13 febbraio 2003 Giovanni Paolo II ricevette un secondo invito a visitare la sinagoga di Roma da parte del Rabbino capo della Comunita' ebraica romana, Riccardo Di Segni, successore di Elio Toaff, accolto per la prima volta in udienza in Vaticano dopo la sua nomina (nel 2002), insieme ai membri del Consiglio ebraico romano e dell'Ufficio rabbinico. La stampa scrisse che la visita si sarebbe potuto realizzare nel 2004 in occasione del centenario del Tempio Maggiore.
L'incontro in Vaticano si svolse poche settimane prima che scattasse l'attacco contro l'Iraq e percio' Giovanni Paolo II affermo': "In questi giorni risuonano nel mondo pericolosi clamori di guerra.
Noi, Ebrei e Cattolici, avvertiamo l'urgente missione di implorare da Dio Creatore ed Eterno la pace, e di essere noi stessi operatori di pace. Shalom!
Questa bella espressione, a voi molto cara, significa salvezza, felicita', armonia, e sottolinea che la pace e' dono di Dio; dono fragile, posto nelle mani degli uomini, e da salvaguardare grazie anche all'impegno delle nostre Comunita'. Iddio ci renda costruttori di pace, nella consapevolezza che quando l'uomo fa opera di pace, diventa capace di migliorare il mondo. Shalom! E' questo il mio cordiale augurio a Lei e all'intera Comunita' ebraica di Roma. Dio, nella sua bonta', protegga e benedica ciascuno di noi. Benedica, in particolare, tutti coloro che tracciano un cammino di amicizia e di pace tra gli uomini d'ogni razza e cultura". Da parte sua anche il Rabbino Riccardo Di Segni ricordo' in quell'occasione i "lunghi periodi di sottomissione e spesso di umiliazione" sofferti dagli ebrei romani, ma mettendo - altrettanto significativamente - in risalto che anche in quegli anni "non sono mancate forme di collaborazione" tra le due comunita'. Il clima in questi ultimi decenni "e' notevolmente mutato", osservo' il Rabbino parlando di "prospettive che si aprono per la collaborazione".
La salute del Pontefice polacco non permise poi il realizzarsi della seconda desiderata visita alla Sinagoga. Il 16 gennaio 2006, il Rabbino capo di Roma, dott. Riccardo Di Segni e altre autorita' della comunita' ebraica della capitale, incontrarono in Vaticano Benedetto XVI e gli rinnovarono l'invito gia' rivolto al predecessore. Quella di domenica prossima, per Papa Ratzinger, sara' la terza visita a un tempio ebreo: la prima fu il 19 agosto 2005, Colonia (Germania) e la seconda il 18 aprile 2008, "Park East", New York (Stati Uniti). Con questa prossima importante visita, dunque, i Papi che hanno fatto visita ad una sinagoga saranno due e le visite in totale quattro.
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5 commenti:
Prepariamoci ai soliti commenti:
" ciò che ha detto il Papa sulla shoa non è suffieciente" oppure " sul dialogo c'è sempre qella questione Pio XII che pesa come un macigno" Oppure ancora " Giovanni Paolo II ebbe un diverso approccio con gli ebrei presenti durante la visita. Benedetto XVI è troppo freddo!
Questi sono solo alcuni esempi di quello che probabilmente leggeremo prima, durante e dopo la visita in sinagoga.
Credo che Bertone sia troppo ottimista.
tanto questi il dialogo vero non lo hanno voluto prima figuriamoci se lo vogliono ora!
Porta pazienza Raffa, ma oggi sono un pochino cattivella. Secondo me il telegramma in questione è stato scritto da Bambi.
Dopo delle dichiarazione del rabbino Law vorrei che bertone spiegasse tutto questo suo ottimismo...................!
Io onestamente sono preoccupata questa arroganza è diventata intollerabile.
Parafrasando Manzoni, questa visita non s'avrebbe da fare. Non ora, non con questi presupposti. Non dopo le affermazioni da contenzioso diplomatico di Israel Meir Lau. Rischia di essere inutile se non dannosa, sono preoccupata. Ma visto che nonostante tutto si farà con grande pompa, sotto gli occhi di di giornalisti, televisioni e commentatori, affidiamo il nostro amato grande Papa alla Santa Vergine Maria che lo protegga e gli doni forza ora e sempre.
Alessia
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