venerdì 15 gennaio 2010

Papa in sinagoga, Mons. Twal: gran passo lungo il cammino del dialogo (Ansa)


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Su segnalazione della nostra Eufemia leggiamo:

PAPA IN SINAGOGA: TWAL; GRAN PASSO, PIO XII NON C'ENTRA/ANSA

SU CANONIZZAZIONE MONDO EBRAICO 'LASCI DECIDERE ALLA CHIESA'

(di Virginia Di Marco e Alessandro Logroscino)

(ANSA) - GERUSALEMME, 15 GEN

Un passo importante lungo il cammino del dialogo, dell'incontro e della ''reciprocita''', su cui il dossier di Pio XII non ha ragione di proiettare ombre: anche perche' la causa di canonizzazione di papa Pacelli e', e deve restare, ''questione interna alla Chiesa cattolica''.
E' questo il significato profondo della visita che Benedetto XVI compira' domenica 17 nella Sinagoga di Roma secondo il punto di vista del patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, presule arabo-cristiano che accompagnera' il pontefice nell'occasione.
''Sono contento di essere al fianco di Sua Santità in questa circostanza - ha detto Twal all'ANSA, a margine di un incontro con una delegazione di vescovi europei e nordamericani in missione in Terra Santa, e alla vigilia della sua partenza per Roma -, sia per testimoniare la comunione tra lui e il Patriarcato di Gerusalemme, sia perché credo sia un ulteriore passo importante verso il mondo ebraico, un segno di avvicinamento per incoraggiare la reciprocità tra noi e loro''.
Un evento che - letto da Gerusalemme - acquisisce un rilievo ancor maggiore.
''Qui in Terra Santa - ha sottolineato al riguardo il patriarca - siamo in qualche modo 'condannati' a vivere insieme: cristiani, musulmani, ebrei. Ecco perché è essenziale creare un contesto di collaborazione e di comprensione circolare''.
Auspici sui quali, si fa notare, aleggiano tuttavia le nubi delle controversie storiche sulla figura di Pio XII - e sul suo ruolo di fronte alla Shoah, lo sterminio nazista di sei milioni di ebrei - rilanciate di recente dalla decisione della Santa Sede di far avanzare il processo verso l'elevazione all'onore degli altari del papa della Seconda guerra mondiale. E che invece, a giudizio di monsignor Twal, non c'e' motivo di mettere in discussione.
Riferendosi alle perplessità riproposte in questi giorni sugli sviluppi del 'caso' Pio XII da alcune voci del mondo ebraico - come quella dell'ex rabbino capo d'Israele e attuale rabbino capo di Tel Aviv, Israel Meir Lau, sopravvissuto della Shoah e presidente del Memoriale dell'Olocausto a Gerusalemme (Yad Vashem) - il patriarca latino ha osservato che ogni critica e' legittima, ma che il tema e' del tutto interno alla Chiesa cattolica. E di sua esclusiva pertinenza.
''I rabbini - ha sorriso - lascino fare alla Chiesa, che su questi problemi ha 20 secoli di esperienza: si tratta d'una questione interna''. ''Il rabbino Lau o altri - ha soggiunto - sono liberi di non condividere o non credere a certe decisioni.
Ma in fondo non e' un affare che li coinvolga''.

(ANSA)

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