sabato 13 febbraio 2010

Il Papa tedesco, gli orrori ed il moralismo di comodo: il bellissimo commento di Salvatore Izzo


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Benedetto XVI ai futuri preti: Dio amore, radice dell’etica (Cardinale)

Pietro, a te (solo) darò le chiavi del cielo...il commento di Roberto Pepe

I poveri di Roma nel cuore del Papa in visita alla Caritas diocesana. Con noi il cardinale Vallini (Radio Vaticana)

Dalla stampa cattolica ci si attenderebbe un commento alla lectio divina del Santo Padre e invece...

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LECTIO DIVINA DEL SANTO PADRE AL SEMINARIO ROMANO MAGGIORE: IL VIDEO INTEGRALE SU BENEDICT XVI.TV

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Il Cristianesimo non è moralismo ma fede in Dio che si dona per amore: così il Papa al Pontificio Seminario Romano Maggiore (Radio Vaticana)

Bioetica, il Papa: Legge morale naturale ne sia fonte e principio (Velino)

Bioetica, il Papa: non ripetere gli orrori della storia (Izzo)

A Radio Vaticana la testimonianza di un malato di SLA, Salvatore Usala

Vittorio Messori: "Il secolarismo ha vinto, ma io non rimpiango lo zelo Dc. Meglio una minoranza creativa. Come quella di Pannella" (Pece)

Benedetto XVI alla Pontificia Accademia per la Vita: senza un'etica radicata nella legge naturale, scienza e leggi manipolano vita e dignità umana

Nomine vescovili: Mons. Meini è il nuovo vescovo di Fiesole e Dominik Duka, ex operaio delle fabbriche Skoda, è il nuovo arcivescovo di Praga (Izzo)

Il Papa: La vita umana deve essere "riconosciuta sempre come soggetto inalienabile di diritto (Apcom)

Il commento di John Allen sul "caso Boffo" e sul vertice con i vescovi irlandesi. Conversazione con Mons. Guido Marini

Il Papa: La vita umana sia riconosciuta sempre come soggetto inalienabile di diritto e mai come oggetto sottoposto all'arbitrio del più forte

Il Papa: "Il riconoscimento della dignità umana in quanto diritto inalienabile trova il suo fondamento primo in quella legge non scritta da mano d’uomo, ma iscritta da Dio Creatore nel cuore dell’uomo, che ogni ordinamento giuridico è chiamato a riconoscere come inviolabile e ogni singola persona è tenuta a rispettare e promuovere" (Discorso)

Il Papa ai futuri sacerdoti: il Cristianesimo non è moralismo ma dono (Mirko Testa)

Il gentiluomo del Papa (dal 1995) e lo strano miracolo del “Giubileo 2000”. Dimissioni di Balducci doverose se l’innocenza non è provata (Galeazzi)

Sofferenza e miracoli: l'editoriale di padre Lombardi (Radio Vaticana)

Anticlericali in tonaca: dura ma più che incisiva analisi di Pierluigi Battista sulla curia ed il possibile disgusto del Papa

Il Papa: il Cristianesimo non è moralismo. La "lectio divina" al Seminario Romano Maggiore (Gagliardi)

La guerra del cardinale per il controllo diretto dei vescovi italiani (Benny Lai)

Giuliano Ferrara: Chi si fa scudo del Papa (Panorama)

Il Papa: "Tante madri pregano affinchè il figlio viva. Ma il Signore non le esaudisce. Perchè questo accade?" (Izzo)

Il Papa: "Il Cristianesimo non e' un moralismo, non siamo noi che dobbiamo fare qualcosa che Dio si aspetta" (Izzo)

Il Papa al Seminario Romano Maggiore accompagnato dal cardinale Vallini e dal rettore Tani

Il Papa: "Non posso pregare per il male degli altri o per ciò che accresce il mio egoismo o la mia superbia"

Il Papa al Seminario del Laterano: non esiste un principio del male che limita il potere di Dio (Izzo)

Il Papa ai seminaristi: il Cristianesimo non è moralismo (Apcom)

Dalla finestra del Papa: la bella riflessione di Angela Ambrogetti

MAGNIFICA LECTIO DIVINA DEL SANTO PADRE

A colloquio con il rettore del Seminario Romano Maggiore. Il Papa incontra i suoi seminaristi (Nicola Gori)

Nevicata in Vaticano: il bellissimo e suggestivo servizio di Rome Reports

Maltempo: Neve su piazza S. Pietro, la piu' fotografata dai turisti e il Papa si affaccia a guardare lo spettacolo (Adnkronos)

Il Papa e la pedofilia nella Chiesa: Luigi Cancrini riconosce la svolta del Papa

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Identità e dialogo. A Roma il Convegno internazionale degli uffici di comunicazione della Chiesa. Pontificia Università della Santa Croce – 26-28 aprile 2010

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

IL PAPA TEDESCO, GLI ORRORI E IL MORALISMO DI COMODO

(AGI) - CdV, 13 feb.

(di Salvatore Izzo)

La voce alta e il gesto imperioso con il quale Giovanni Paolo II, Papa polacco, contribui' a far cadere la cortina che divideva l'Europa liberando cosi' dall'oppressione non solo i suoi connazionali ma tutti gli altri popoli dell'Est, restano consegnati alla storia come un grande dono all'umanita' intera.
Ma sgorgano ugualmente dall'eperienza vissuta sulla propria pelle le affermazioni con le quali anche oggi Benedetto XVI, Papa tedesco, ha messo in guardia gli uomini di questo inizio di millennio post-comunista e secolarizzato dal rischio di ripetere nelle questioni della bioetica gli orrori compiuti da regimi come quello nazista che promosse l'eutanasia per gli handicappati: ne fu vittima anche un cuginetto amatissimo di Joseph Ratzinger.
"La storia - queste le sue parole in un discorso alla Pontificia Accademia della Vita - ha mostrato quanto possa essere pericoloso e deleterio uno Stato che proceda a legiferare su questioni che toccano la persona e la societa', pretendendo di essere esso stesso fonte e principio dell'etica". Per il Pontefice, infatti, "senza principi universali che consentono di verificare un denominatore comune per l'intera umanita', il rischio di una deriva relativistica a livello legislativo non e' affatto da sottovalutare".
Nel contesto odierno - del resto - pur emergendo con sempre maggior insistenza il giusto richiamo ai diritti che garantiscono la dignita' della persona, si nota che non sempre tali diritti sono riconosciuti alla vita umana nel suo naturale sviluppo".
Una denuncia forte quella del Papa, che ha avvertito anche dell'inganno di chi proclama di agire con buone intenzioni (anche Hitler lo faceva). "L'idea che la vita sia materia 'manipolabile' dalla scienza al pari di altri agglomerati organici, o il pietismo facile di chi si commuove davanti a 'situazioni limite' e crede che cio' valga come rispetto della dignita' umana" rappresentano infatti delle "derive pericolose", cosi' come lo e' la pretesa dello Stato di "fissare per legge questioni etiche facendosi esso stesso principio di etica, se si ignora o si misconosce il valore della legge naturale".
"Cio'- ha spiegato il Papa nel discorso alla Pontificia Accademia della Vita - e' possibile solo se si riconosce che in esse brilla il fondamento della legge naturale, inscritta non dall'uomo ma da Dio". Mentre, d'altra parte, "la scienza da sola non basta a comprendere il valore della dignita' umana, ne' a garantire il rispetto per la sacralita' della vita".
Benedetto XVI ha affrontato cosi' il delicato problema del corretto approccio legislativo ai temi dell'etica. "Quando si invoca il rispetto per la dignita' della persona e' fondamentale che esso sia pieno, totale e senza vincoli, tranne quelli del riconoscere di trovarsi sempre dinanzi a una vita umana". Mentre "gli stessi scienziati, da parte loro "non possono mai pensare di avere tra le mani solo della materia inanimata e manipolabile. Infatti, fin dal primo istante, la vita dell'uomo e' caratterizzata dall'essere vita umana e per questo portatrice sempre, dovunque e nonostante tutto, di dignita' propria.
Contrariamente, saremmo sempre alla presenza del pericolo di un uso strumentale della scienza, con l'inevitabile conseguenza di cadere facilmente nell'arbitrio, nella discriminazione e nell'interesse economico del piu' forte".
Si affermi in ogni situazione, ha chiesto dunque il Pontefice teologo, il rispetto del valore e della dignita' della vita "dal primo istante fino alla sua fine naturale".
Questa difesa che il Papa tedesco fa dei diritti dei piu' deboli e la sua condanna di visioni scorrette e pericolose non va pero' interpretata come una sorta di moralismo.
Proprio ieri, in una straordinaria lectio divina proposta ai 200 seminaristi di Roma, parlando per quasi un'ora completamente a braccio, ha infatti voluto chiarire che "il Cristianesimo non e' un moralismo, non siamo noi che dobbiamo fare qualcosa che Dio si aspetta.
Cio' che siamo dobbiamo esserlo anche nel nostro agire: non possiamo solo obbedire a una legge esteriore". E nemmeno ci e' chiesto "un moralismo eroico". Nell'occasione Ratzinger ha rievocato le prime parole pronunciate appena eletto, quando si era presentato come "un umile lavoratore della Vigna del Signore". "Dio - ha spiegato con efficacia ai ragazzi che aspirano al sacerdozio, come riferisce oggi l'Osservatore Romano pubblicando il testo integrale della Lectio che e' stata anche una entusiasmante performance di un ottantenne devvero giovanile, seduto a un semplice tavolino nella cappella della Madonna della Fiducia nel Seminario del Laterano - ha piantato una vigna in questo mondo con l'intento di trovare frutti. Ma la storia concreta e' di infedelta': invece che l'uva arrivano piccole cose immangiabili".
"Purtroppo - ha osservato - anche oggi molti vivono lontani da Cristo, non conoscono il suo volto e si rinnova nel loro pensiero il dualismo di un mondo diviso tra bene e male, come se ci fossero due realta' ugualmente forti".
E' l'eresia manichea, diffusa innegabilmente anche oggi con l'idea che "un Dio buono sia solo una parte della realta': cosi' non sarebbe responsabile del male che troviamo ampiamente nel mondo". "Ma - si e' chiesto Benedetto XVI - che povera apologia e' questa: come potremmo affidarci a questo Dio se non e' onnipotente e il suo amore finisce dove comincia il potere dl male?".

© Copyright (AGI)

2 commenti:

laura ha detto...

Non ci son parole adatte per commentare la lectio divina di Papa Benedetto. E' una perla preziosa

euge ha detto...

Hai ragione laura!!!!!!!!!!:-))))