Il Papa pronto a ricevere il presidente cinese Hu Jin Tao?

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Il Papa: "Antonio, alla scuola di Francesco, mette sempre Cristo al centro della vita e del pensiero, dell’azione e della predicazione. È questo un altro tratto tipico della teologia francescana: il cristocentrismo. Volentieri essa contempla, e invita a contemplare, i misteri dell’umanità del Signore, in modo particolare, quello della Natività, che gli suscitano sentimenti di amore e di gratitudine verso la bontà divina" (Catechesi)

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Retroscena

Il Papa pronto a ricevere Hu Jin Tao

Il Vaticano gli inviò un messaggio durante il G8 dell'Aquila: "Il ghiaccio è rotto". A rivelare il retroscena, finora inedito, è il prof. Ren Yandi, membro dell'Accademia cinese delle Scienze.

CITTÀ DEL VATICANO

Il Papa sarebbe stato lieto di ricevere il presidente cinese Hu Jin Tao, quando venne in Italia lo scorso luglio per il G8 dell'Aquila. Gli fece arrivare il messaggio personale e anche se l'incontro poi non avvenne, l'ospite cinese gradì molto la disponibilità e il gesto di Benedetto XVI. Sarebbe stato un evento storico, perchè, dalla rivoluzione comunista, Santa Sede e Pechino hanno interrotto ogni rapporto diplomatico.
A rivelare il retroscena, finora inedito, è il prof. Ren Yandi, membro dell'Accademia cinese delle Scienze, in un'intervista sull'ultimo numero di «30 giorni», il mensile diretto da Giulio Andreotti. Il rappresentante di Pechino ha anche spiegato che il «ghiaccio» tra Cina popolare e Roma ormai non esiste più e da tempo «le due parti hanno cominciato ad avere contatti diretti». Intanto ieri durante l'udienza generale del mercoledì dedicata alla figura di Sant'Antonio di Padova Benedetto XVI è tornato a parlare sul significato simbolico del Crocifisso. Guardando il Cristo in croce, credenti e non credenti possono capire «quanto grande sia la dignità umana, il valore dell'uomo» ha ribadito il Pontefice. «Antonio - ha spiegato Ratzinger - mette sempre Cristo al centro della vita, del pensiero e della predicazione», e «invita a contemplare i misteri dell'umanità del Signore».
«Da una parte la natività» - ha precisato - che suscita sentimenti di amore e gratitudine verso la bontà divina e dall'altro la visione del Crocifisso«. Il Papa ha quindi auspicato che «tutti, credenti e non credenti possano trovare nell'immagine del Crocifisso un significato che arricchisce la vita». Ha citato poi sant'Antonio, il quale auspicava in una delle sue predicazioni che «Cristo stia per tutta la vita appeso davanti a te perché tu possa guardare nella croce come in uno specchio, riconoscere quanto mortali sono le tue ferite». «Capiamo meglio importanza dell'immagine del Crocifisso - ha esortato Ratzinger - guardandolo vediamo, come dice sant'Antonio, quanto grande sia la dignità umana, il valore dell'uomo». In Cristo in croce «come in nessun altro, proprio perchè Dio ci vede così importanti, siamo degni della sua sofferenza e capiamo quando grande sia la dignità umana».
Benedetto XVI ha, poi, auspicato che i preti «attualizzino» le omelie ai loro fedeli «traendo ispirazione dal suo esempio, abbiano cura di unire solida e sana dottrina, pietà sincera e fervorosa, incisività nella comunicazione». Citando la «Caritas in veritate» Benedetto XVI è tornato anche sui temi dell'etica nell'economia. «La crisi finanziaria e i gravi squilibri economici impoveriscono non poche persone, e creano condizioni di miseria» ha detto riaffermando che «l'economia ha bisogno dell'etica per il suo corretto funzionamento, non di un'etica qualsiasi, bensì di un'etica amica della persona».

© Copyright Il Tempo, 11 febbraio 2010 consultabile online anche qui.