giovedì 18 marzo 2010

Chiesa e abusi sessuali. Domani lettera del Papa (Bobbio)


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Chiesa e abusi sessuali
Domani lettera del Papa


Benedetto XVI agli irlandesi: spero aiuti nel pentimento
Il primate Brady ammette di aver taciuto un caso, 35 anni fa


Alberto Bobbio

Città del Vaticano
Il Papa firmerà domani la lettera ai cattolici irlandesi sugli abusi sessuali verso i minori che hanno coinvolto vescovi, sacerdoti e religiosi. Lo ha annunciato lui stesso ieri mattina, parlando in inglese all'udienza generale, nel saluto ai pellegrini irlandesi nel giorno di San Patrizio, patrono d'Irlanda. Benedetto XVI ha ricordato che la Chiesa d'Irlanda «negli ultimi mesi» è stata «severamente scossa in conseguenza della crisi degli abusi sui minori». Poi ha aggiunto che la lettera è il segno della sua «profonda preoccupazione» e che la firmerà domani, perché è il giorno di San Giuseppe, «guardiano delle Sacra Famiglia» e «patrono della Chiesa universale».
Agli irlandesi ha chiesto di «leggerla con cuore aperto e con spirito di fede»: «La mia speranza è che aiuti nel processo di pentimento, guarigione e rinnovamento». La situazione in Irlanda non è affatto tranquilla e il Paese continua a essere turbato dalla vicenda degli abusi sui minori. Ieri mattina, nella cattedrale di San Patrizio ad Armagh, il cardinale Sean Baptist Brady, primate d'Irlanda, ha spiegato che la Chiesa deve riformarsi e purificarsi e la lettera del Papa sarà un'importante fonte. Ma il capo della Chiesa d'Irlanda ha colto l'occasione anche per mandare le sue «scuse» a tutti coloro che «sono stati danneggiati» dai suoi errori e a coloro che «si sono sentiti abbandonati».
Il cardinale ha spiegato che «questa settimana un doloroso episodio del mio passato è tornato alla mia attenzione»: «Ho ascoltato le reazioni delle persone sul mio ruolo negli eventi di 35 anni e voglio dire a chiunque si sia sentito ferito dalle mie mancanze che mi scuso con tutto il cuore». Poi ha aggiunto: «Voglio anche scusarmi con coloro che si sono sentiti delusi da me. Guardando indietro mi vergogno di non aver sempre rispettato i valori che professo e nei quali credo».
La sera precedente un comunicato della Conferenza episcopale aveva escluso un coinvolgimento del cardinale nella copertura di un sacerdote pedofilo. Ieri mattina, invece, il colpo di scena e l'ammissione, segno che non tutto è stato chiarito dopo il vertice della fine di febbraio in Vaticano tra il Papa e la Conferenza episcopale irlandese. L'episodio a cui il cardinale si è riferito riguarda il suo ruolo in un'inchiesta canonica, condotta quando era ancora sacerdote, in seguito a una denuncia di abusi sessuali su un ragazzo di 14 anni da parte di un sacerdote, padre Brendan Smyth. Il futuro cardinale interrogò il ragazzo e preparò il suo rapporto per il vescovo McKiernan. L'altra sera la Conferenza episcopale, con una nota, aveva spiegato che padre Brady non aveva alcun potere di informare l'autorità giudiziaria.
Ieri invece il cardinale ha chiesto scusa proprio per aver taciuto, aggiungendo che bisogna «continuare con umiltà ad affrontare l'enormità dei danni causati» e valutare la «risposta disperatamente inadeguata in passato». In Irlanda molti hanno chiesto le sue dimissioni. Ieri il cardinale, alla Messa di San Patrizio, ha detto in pratica che sta valutando: «State certi che rifletterò con attenzione nel momento in cui entriamo nella Settimana Santa. Userò questo tempo per pregare, riflettere sulla Parola di Dio e capire la volontà dello Spirito Santo. Rifletterò su ciò che ho sentito da coloro che sono stati feriti dal mio abuso».
Anche in Germania la situazione non si calma. Ieri il vescovo di Osnabueck, una diocesi della Bassa Sassonia, nell'Ovest del Paese, monsignor Josef Bode, ha scritto una lettera ai fedeli sugli episodi accaduti nella locale Accademia cattolica: «Sono sconvolto, senza parole e pieno di vergogna». Il presidente della Conferenza episcopale tedesca, monsignor Zollitsch, a una settimana dall'incontro con il Papa in Vaticano, ha visto i capigruppo dei partiti al Bundestag per garantire «trasparenza» e «chiarezza» da parte della Chiesa.
Ma l'intervento più severo è venuto martedì sera dal responsabile della commissione sugli abusi nominata dai vescovi tedeschi, l'ordinario di Treviri, monsignor Ackermann. Egli ha ammesso che la Chiesa ha «insabbiato» per decenni i crimini, limitandosi a trasferire i responsabili da una diocesi all'altra. E ha aggiunto che la Chiesa deve «prendere atto con dolore» di ciò: «Dove non c'è stata reale volontà di far luce, i colpevoli sono stati semplicemente trasferiti e dobbiamo ammettere che in tutta una serie di casi c'è stato occultamento».
La Conferenza episcopale sta raccogliendo la maggior documentazione possibile, anche in vista della tavola rotonda di metà aprile, organizzata dal governo per fare il punto su tutti gli abusi sessuali ai danni di minori in Germania, dunque non solo di quelli i cui colpevoli sono sacerdoti e religiosi. A questo proposto monsignor Ackermann ha annunciato l'apertura di un numero verde nazionale, oltre agli indirizzi mail che ormai sono presenti su ogni sito delle varie diocesi. Intanto sulla vicenda è intervenuto ieri anche il teologo Hans Kung, il quale ha indicato nel Papa il responsabile dell'insabbiamento dei casi di pedofilia e ha chiesto a Benedetto XVI di fare un «mea culpa».

© Copyright Eco di Bergamo, 18 marzo 2010

2 commenti:

Anonimo ha detto...

35 anni fa...ma cosa vogliamo? Nella Chiesa, quello era il modo consueto di affrontare tali tristi casi, in una società non mediatica: e aveva un suo senso e una sua efficacia...
Eppoi, un atto si valuta nel suo contesto, anche un atto morale, o di disciplina ecclesiatica...
Che si vuole?
Non è che si stia esagerando?
Quale altra società, nel mondo, fa i conti così, in pura verità, con se stessa?

Anonimo ha detto...

Comunicato ufficiale dell'Arcivescovo di Monaco all'esito della Conferenza Episcopale Bavarese: "Ringrazio Benedetto XVI che sta instancabilmente da anni sottolineando che non vi dovrebbe essere alcuna tolleranza verso l'abuso sessuale."
http://www.erzbistum-muenchen.de/EMF009/EMF000828.asp?NewsID=17372

Alberto