lunedì 8 marzo 2010

Il Papa come un padre tra la gente (RomaSette)


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Il Papa nella parrocchia di San Giovanni della Croce a Colle Salario: "Lasciatevi sempre più coinvolgere dal desiderio di annunciare a tutti il Vangelo di Gesù Cristo. Non aspettate che altri vengano a portarvi altri messaggi, che non conducono alla vita, ma fatevi voi stessi missionari di Cristo per i fratelli, dove vivono, lavorano, studiano o soltanto trascorrono il tempo libero" (Omelia)

La Santa Sede: «Massima chiarezza» sugli abusi in Germania, con «l'obiettivo principale» di «rendere giustizia alle eventuali vittime» (Gasparroni)

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Benedetto XVI: Il Papa come un padre tra la gente

Benedetto XVI celebra la Messa e incontra il consiglio parrocchiale di San Giovanni della Croce. «Continuate a costruire la Chiesa di pietre vive» di Emanuela Micucci

Come un padre, affettuoso e umile, vicino alla gente. È un incontro di famiglia la visita pastorale del Papa, ieri mattina (7 marzo), alla parrocchia di San Giovanni della Croce a Colle Salario. Accolto calorosamente da tanti parrocchiani nelle strade fino dalle 7 del mattino e affacciati alle finestre degli alti palazzi del quartiere alla periferia Nord della città, Benedetto XVI sorridente ha parole di saluto per tutti. Stringe mani, accarezza i bambini, con tenerezza si intrattiene con le persone malate e disabili.
Da vescovo di Roma incoraggia nel loro servizio i 120 membri del consiglio pastorale e collaboratori parrocchiali, che incontra dopo la Messa nel salone “La casa”, cuore della comunità. Con loro parla a braccio: «Continuate a costruire la Chiesa di pietre vive e così a essere anche un centro di irradiazione della Parola di Dio nel nostro mondo, che talmente ha bisogno di questa Parola e della vita che viene da Dio».
Il Santo Padre ripercorre il cammino di questa giovane comunità, nata 21 anni fa e rimasta priva di un vero edificio di culto fino al 2002. «La vostra parrocchia ha cominciato da zero – ricorda agli operatori parrocchiali –. È bello vedere qui come la Chiesa è vivente, medita la Parola di Dio, la partecipazione alla Santa Eucaristia, le tante componenti della vita spirituale, i movimenti tutti uniti in un unico progetto pastorale nella comune Chiesa di Cristo».
Quella di Colle Salario, infatti, è una parrocchia aperta a movimenti e nuove comunità ecclesiali, dove «la comunione affettiva – spiega il parroco monsignor Enrico Gemma – è stato sempre il punto di forza dei nostri progetti pastorali e della nostra vita ecclesiale». I due doni al Pontefice[/] ben rappresentano questo spirito comunitario: una statua di Maria Madre della Chiesa realizzata nella cittadella dei focolarini a Loppiano e un’icona del santo patrono dipinta da un parrocchiano della Comunità di Sant’Egidio.
Nell’omelia della Messa, concelebrata con il [b]cardinale vicario Agostino Vallini, il vescovo del settore Nord monsignor Guerino di Tora e i sacerdoti della parrocchia e della IX Prefettura, Benedetto XVI esorta a promuovere la corresponsabilità di tutti, laici e consacrati. «Ciò esige un cambiamento di mentalità – spiega –, soprattutto nei confronti dei laici, passando dal considerarli collaboratori del clero a riconoscerli realmente corresponsabili dell'essere e dell'agire della Chiesa, favorendo così la promozione di un laicato maturo ed impegnato». Invita famiglie e giovani a lasciarsi «sempre più coinvolgere dal desiderio di annunciare a tutti il Vangelo di Gesù. Non aspettate che altri vengano a portarvi altri messaggi, che non conducono alla vita, ma fatevi voi stessi missionari di Cristo per i fratelli, dove vivono, lavorano, studiano o soltanto trascorrono il tempo libero».
Meditando le letture della terza domenica di Quaresima, il Santo Padre pone l’accento sulla conversione della vita e il compiere opere di penitenza: «Ciascuno di noi è invitato da Dio a dare una svolta alla propria esistenza pensando e vivendo secondo il Vangelo, correggendo qualcosa nel proprio modo di pregare, di agire, di lavorare e nelle relazioni con gli altri». Nel brano del roveto ardente, infatti, c’è «un’autopresentazione di Dio che – precisa ancora – entra nella storia, che si fa uno di noi. Dio ci ascolta, non è lontano, si interessa a noi: è per noi e con noi. Questo esige la nostra risposta, che anche noi ascoltiamo Dio, che anche noi siamo aperti alla sua presenza. E così cielo e terra si comunicano e diventano amici e il mondo diventa più lucido e bello». «Ciò che ebbe inizio presso il roveto ardente nel deserto si compie presso il roveto ardente della Croce», da dove Dio «abbraccia ogni uomo». Il mandato del Papa, allora, è di essere «una comunità in permanente conversione»: «Possiate – esorta – essere testimonianza di Dio che libera e salva per amore».
Con il ringraziamento sul sagrato «all'intero quartiere di Colle Salario», Benedetto conclude la sua mattinata da vescovo di Roma, festeggiato e applaudito dai fedeli che sventolano fazzoletti colorati.
«È stato come un padre si è soffermato a lungo con la gente di strada, con le famiglie – commenta don Enrico –. La sua visita, inaspettata, è per noi è preludio della gioia pasquale e testimonia la sua opera di evangelizzazione». «Abbiamo vissuto un’esperienza di profonda comunione ecclesiale», afferma Anna Rita Vitucci del consiglio pastorale. L’emozione è negli occhi dei parrocchiani. Come Marco, 16 anni, che ha servito la Messa, o Federico, che ha letto una preghiera scritta dai bambini della catechesi. «È una grandissima gioia per me, straniera, aver ricevuto la comunione da Papa», afferma Magie dell’Equador. Parla dalla carrozzina il sorriso aperto di Mimmo, ricordando che «il Papa è venuto a salutare proprio me», scendendo dall’altare.

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